Continuano a chiamarla Amerika di Lorenzo Mondo

Continuano a chiamarla Amerika Continuano a chiamarla Amerika Lorenzo Mondo A sinistra, non ne fanno una buona. Se i Ds pensavano di rimontare nei confronti di Berlusconi esibendo un dos�sier sulle stragi rimaste impuni�te, si sbagliavano di grosso. Il bello è che se ne sono accorti anche loro, ma il giorno dopo, quando gli uomini più rappre�sentativi del partito si sono affrettati a prendere le distanze dai pasdaran della Commissio�ne. Purtroppo la frittata era fatta, e proprio questa disatten�zione è il segno della nebbia in cui sembrano muoversi, anna�spando, gli ex comunisti. C'è stato un errore di metodo (di opportunità) e di sostanza. Non si vede perché, in mancan�za di risolutive scoperte, si tirino in ballo presunte collusio�ni di Alleanza Nazionale con l'estremismo criminale di de�stra. Proprio nel momento in cui s�cerca (o si finge di cercare) un compromesso tra maggioran�za e opposizione sulla riforma elettorale. Se voleva essere una risposta al rapporto Mitrokhin, che certo il Polo ha strumenta�lizzato, appare tardiva e inutil�mente dispettosa: quel dossier anticomunista non sembra caEace di spostare un solo voto, en altre sono ora le poste in gioco. E non si capisce neanche quali vantaggi si proponessero i Ds nell'attizzaro un vespaio in una maggioranza a pezzi con accuse generalizzate e, quanto meno, equivoche. Veniamo dunque alla sostan�za del discorso. Che senso ha sostenere che le stragi, da piaz�za Fontana in avanti, furono «di Stato e atlantiche»? Lasciar cre�dere che i governi della Repub�blica e la Nato (con l'avallo del Vaticano) fin dal primo dopo�guerra avessero praticato la strategia della tensione per con�tenere l'avanzata dei comuni�sti? Non abbiamo falsi rispetti, la storia ci ha abituati ai più brutali e sordidi scivoloni nel nome della realpolitik, nessuno può fare professione di immacolatezza. Ma l'anticomunismo non comportava di per sé, anzi tutt'altro, un attentato alla de�mocrazia, una complicità con assassini manovrali da frange dei servizi italiani e stranieri. Certo l'Italia è stata l'arena in cui si sono confrontate con spregiudicatezza le due grandi potenze, ma non si può pareg�giare la «tutela» americana con quella sovietica. Va ripetuto con forza a chi non sa o dimenti�ca che all'America e all'alleanza atlantica liberamente sottoscrit�ta dobbiamo quel tanto di buo�no che ha vissuto in cin�quanl'anni il nostro paese. I nomi di De Gasperi, di Moro, rappresentano un sicuro affida�mento. Cos'altro potremmo lo�ro contrapporre? Le cieche sud�ditanze ali Urss, le lunghe, stre�manti palinodie dei dirigenti comunisti? Invece la parola America, la parola Nato vengono ancora pronunciale con accenti di ran�core antico, con la deformazio�ne stridula che toccava, nei cortei e sui muri, al nome Rossiga. Non s�dia tregua, fin dove possibile, ai misteri d'Italia, per rendere giustizia alle vittime. Ma senza cedere alla falsa com�mistione di responsabilità, alla prelesa grottesca di riscrivere una stona che, nelle sue grandi linee, appare inesorabilmente scritta. Quel fazioso, minorita�rio dossier sulle stragi apparter�rebbe alle nuove «cose di sini�stra» promesse a un elettorato deluso? Ma va lù:.. m m

Persone citate: Berlusconi, De Gasperi, Mitrokhin, Moro

Luoghi citati: America, Italia, Urss