VOGLIO FARE IL CASO UMANO

VOGLIO FARE IL CASO UMANO LA CORSA AL «GRANDE FRATELLO» VOGLIO FARE IL CASO UMANO Gianluca Nlcolettl SERPEGGIA tra i casi umani professionisti ia massima ambizione a far parte del Grande fratello. Il gioco televisivo al massacro che prevede, per dieci persone senza arte né parte, di passare cento giorni chiusi in un appartamento sotto l'occhio guardone di teleutenti e internettiani. Per chi non sa far nulla è il massimo! Anche ogni misero e banale atto quotidiano, dallo sbadiglio alla flatulenza, diventerà elemento di spettacolo tv. Un paio di giorni fa, una decina di esperti hanno saltato pasti e riposo in una maratona selettiva all'Hotel delle Terme di Agnano. Sono stati passati al vaglio centinaia di aspiranti, soprattutto maschi e prevalentemente del Sud. Pochissime donne, studentesse, ma anche casalinghe. L'età media 25 anni. Teodoro, giovane disoccupato di Napoli, è uno dei tanti che venerd�si è sottoposto all'ordalia che potrebbe aprirgli la (Hirta al successo, o almeno questo lui si aspetta: «Voglio diventare un caso umano. Ho visto persone che erano sconosciute e poi, tome per magia, dopo esser state viste per televisione, sono diventate famose. Io voglio far parte di loro». Teodoro dice che era uno dei pochi tasi umani autentiti, gli altri erano tutti del mestiere; volti già visti passare nel grande circo del reality i/wti', ma jxii anche lui confessa di aver fatto una tomparsata a i arvtlhnì. Comunque è euforico, ha già avvertito amici, parenti e fidanzata gelosa. Lui tenterà il tutto jier tutto e mira al premio finale di 250 milioni. "Mi risolverebbero molti problemi, poi in ogni caso danno centomila lire al giorno, vitto e alloggio compresi». Già, ma a quale prezzo. Teodoro non si preoccupa del fatto che ogni minuto della sua giornata sarà dato in pasto a milioni di persone che vorranno vedere sempre di più, sapete sempre di più, pena l'eliminazione e l'uscita dal giocoi' «Poco male, vorrà dire che in bagno mi metterò di spalle, poi cercherò io di eliminare gli altri, sono ria|x)letano, disoccupato, giocherò sui sentimenti, dirò che ho nostalgia della famiglia,..». Insomma cercherà di impietosire il pubblico per vincere sugli altri? «Sono disposto a tutto e sto già cercando di organizzarmi per eliminarli, farò qualcosa che attiri le [K-rsonc a votarmi. Sono pronto anche a farmi qualche pianto jxrr la mamma lontana... Essendo di Najxili avrò una marcia in più rispetto agli altri». Ma che meriti ha Teodoro jier diventare famoso? «Non sono un artista, ma una persona normale. Non so fare nulla di particolare, ma questa potrebbe essere l'ottasione |)er trovarmi un lavoro in tv». Ecco la vera chiave di lettura del Grande Iratellv, |ier esistere ed eccellere non ò affatto netcssario coltivare talenti, né tanto meno affatitarsi lavorando, basta farsi vedere. Li più perfètta maethina interattiva mai studiata |ht la tv, tun possibilità di entrata nel set via telefono, via web, via chat, non C ispirata da nessuno sforzo creativo e non gratifica altro the la faccia tosta di chi ambisce a una certificazione della propria esistenza, Teodoro tutto questo l'ha capito assai bene: "Trovarmi |x.r tre mesi in tv, in Internet, con l'occhio delle telecamere the mi guardano è una sensazione stupenda, mi sentirei finalmente di lar parte del mondo».

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