Prezzi e riforma riso, ancora uno stop di Maurizio Tropeano

Prezzi e riforma riso, ancora uno stop Slitta a luglio la decisione Uè. Confcooperative: puntare sulla sicurezza della qualità Prezzi e riforma riso, ancora uno stop Pecoraro Scanio vara laprogrammazione agroalimentare Maurizio Tropeano ROMA Prezzi agricoli, ancora un rinvio. L'opposizione della Francia alla pre�vista riduzione delle maggiorazioni mensili per i cereali ha fatto slittare a metà luglio la decisione del Consi�glio dei ministri agricoli dell'Ue per fa campagna 2000-2001. Ma sul tavolo del Consiglio dei ministri non d sarà solo il problema dei prezzi. In un incontro bilaterale tra il ministro delle Risorse agricole, Pecoraro Sca�nio, e il commissario europeo Franz Fischler, sono stati afifrontati anche altri temi, primi fra tutti quello della riforma dell'Ocm del riso e di quello delTortofrutta. Pecoraro Scanio (che ieri ha presentato, per la prima volta in Italia, il Documento di program�mazione agroalimentare e forestale, che sarà valutato assieme a quello di programmazione economico-finan�ziaria) è stato esplicito: «Se le politi�che agricole europee non marciano anche con il consenso dell'Italia, il governo risponderà con tutti gli stru�menti a disposizione». Dunque slitta di un mese la proba�bile maratona anche se, secondo la Confagricoltura, dovrebbero già es�serci alcuni punti fermi. Il primo: sono stali confermati per la prossi�ma campagna gli attuali livelli di prezzo per lo zucchero e le carni suine. La seconda: diventano opera�tive le determinazioni assunte nel quadro di Agenda 2000 con la pro�gressiva riduzione dei prezzi d'inter�vento meno 7,5 per conto per i cereali e 6,7% per le carni bovine e l'aumento dei relativi sostegni diret�ti ai produttori. Ma in tema di aiuti Augusto Bocchini, presidente dell'or�ganizzazione agricola tuona contro gli Stati Uniti: «Dal 1996 spiega il sostegno all'agricoltura statunitense è aumentato di sette volte. In Euro�pa, invece, si vuole tagliare la spesa agricola e in Italia, in più, c'è chi pensa di ridurre, con la modulazio�ne, i trasferimenti diretti agli agricol�tori, con il risultato di abbassare la competitività delle imprese». Più complessa, invece, la partita sulle Ocm. Nell'audizione di fronte alla commissione Agricoltura della Camera, Pecoraro Scanio spiega: «E' possibile anche invocare la cosiddet�ta 'clausola di Lussemburgo" se le riforme di settore, a partire da quel�la del riso, verranno approvate sen�za il consenso dell'Italia». Dunque il ministro è pronto a chiedere al joverno un'eventuale rottura con 'Uè: la clausola, infatti, può essere invocata nei casi in cui un Paese membro ritiene che sia stalo leso un suo «interesse vitale». Finora nessuno Stato membro ha fatto ricorso a questa clausola. Il ministro delle Risorse agricole cono�sce la gravità di un tale atto ma aggiunge: «Nel caso del riso e dell'orloìrulla siamo i primi produttori europei e i due settori sono strategici a livello nazionale. Non è accettabile dunque che la riforma del settore riso entri in vigore senza il consenso dell'Italia», Conclude: «Non si può tagliare solo sulle produzioni medi�terranee mentre resta alla la prote�zione su altri prodotti come burro, latte, carne». Infine una sottolineatu�ra: le riforme di settore debbono essere approvate rispettando il prin�cipio del «'invarianza" del reddito degli agricoltori. E sul Uppeto del Consiglio dei ministri agricoli dell'Ue resta anche il problema della riforma del merca�to dello zucchero con l'Italia che punta al trasferimento di una parte della quota B in quota A e la confer�ma degli aiuti per la bieticoltura del Sud, Intanto l'assemblea nazionale della Confcooperative, die si è con�clusa nei giorni scorsi a Roma, chie�de con forza di «trasformare il giaci�mento di ricchezza costituito dai prodotti agroalimentari italiani in reddito, occupazione, sviluppo; in una sola parola in "business'». E la Confederazione che conta 571 mila sod, 44 mila addetti raccolti in 4278 cooperative con un giro d'affari che nel 1999 si è attestato a 25 mila miliardi di lire punta a diventare «l'anello di congiunzione tra i diver�si soggetti della filiera all'interno di un progetto economico per l'agroaUmentare che utilizzi in modo coordi�nato gli strumenti finanziari esisten�ti», come spiega il presidente, Giove�nale Gerbaudo, Dunque, valorizzare la concertazione «a partire dal Tavo�lo Agroalimenlare», per raggiungere almeno tre obiettivi. Il pruno: «Lo sviluppo di una produzione die fac�cia business attorno a valori come la sicurezza alimentare e le denomina�zioni d'origine». Il secondo: «Indiriz�zo export-oriented attraverso una strategia capace di dialogare stabil�mente con i trade intemazionali». Terzo: «Alleanze Nord-Sud per con�sentire integrazioni alla pari ira l'agricoltura mediterranea a e quella continentale». w ft Il ministro Alfonso Pecoraro Scanio

Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Augusto Bocchini, Consi, Franz Fischler, Gerbaudo, Pecoraro Sca, Pecoraro Scanio