«Più di cinque in corsa per l' Umts»

«Più di cinque in corsa per l' Umts» Cardinale attende la gara. Deutsche Telekom vuole Freeserve, il provider Internet inglese «Più di cinque in corsa per l' Umts» Amato spera di incassare 30 mila miliardi MILANO Telecomunicazioni, ovvero la rivoluzione non finisce mai: in Italia, dove tutto è pronto per la grande battaglia sui telefoni�ni a banda larga; in Europa e nel mondo dove i colpi di scena si succedono a ritmi sempre fiiù accelerati. Martedì, in Ita�la, il consiglio dei ministri approverà il bando di gara per l'assegnazione delle licenze Umts. E già si fanno le prime previsione. La più facile è quella del ministro delle Poste, Salvatore Cardinale, per cui «i concorrenti saranno sicura�mente più numerosi delle cin�que licenze da assegnare». E la concorrenza non potrà non incidere sui prezzi. Lo stesso presidente del Consiglio Giulia�no Amato ha azzardato ieri una previsione su quanto lo Stato incasserà dalla gara: 30 mila miliardi di lire, forse qualcosa di più, da destinare almeno in parte alta formazio�ne. «Ma ha aggiunto non possediamo fare cifre precise soltanto su alcune indicazio�ni». Quel che è invece certo è che l'orizzonte del settore è desti�nato a nuovi, clamorosi colpi di scena già nelle prossime settimane. Al centro dei piani di battaglia c'è, al solito, Deut�sche Telekom con le sue «muni�zioni» finanziarie (più di 400 mila miliardi per acquisizioni) e i suoi appetiti. Secondo «Der Spiegel», il gigante tedesco, ancora pubblico, avrebbe or�mai definito l'acquisto di Free�serve, il principale Internet provider indipendente del Re�gno Unito. In questo modo T-online, il provider controlla�to da Di al primo posto in Europa con 5,3 milioni di clien�ti, potrà aggiungere al suo nokutorluancbeJa Gran Breta�gna, La campagna acquisti del gigante tedesco, però, potreb�be non finire qui. Le intliscrezioni di stampa vogliono Ron Sommar favorito per l'acquisi�zione di Sprint, nel caso che il veto dell'antitrust europeo fa�cesse saltare la fusione tra Mci-Worldcom e della stessa Sprint, un colosso a lunga distanza americano che vale, secondo le prime stime, alme�no 45 miliardi di dollari (più di 90 mila miliardi di lire). Ma l'attivismo di Deutsche Telekom, sempre più ansiosa di ritagliare un proprio spazio nella gara tra anglo-francesi (France Telecom più Grange, Vivendi più Vodafone) e anglo�tedeschi (Vodafone-Mannesmann), non finisce nemmeno qui. Sempre lo «Spiegel» rivela che nei giorni scorsi è fallita un'altra clamorosa e segreta operazione tra due giganti: la Telefonica di Juan Villalonga, partner in Italia di Atlanet e reduce dall'acquisizione del portale Usa Lycos, e la stessa Deutsche Telekom. Le trattati�ve tra la società iberica e Con Sommer si sono però interrotte in dirittura d'arrivo: Villalonga non se l'è sentita di accetta�re che la sede della joint-ventu�re fosse a Bonn, né Sommer ha accettato che la base di tutte le operazioni fosse Madrid. La soluzione di compromesso, Am�sterdam, è slata rifiutata dal partner iberico. Oltre a Di, comunque, altri protagonisti si agitano per con�quistare posizioni sul mercato internazionale. Una nota di rilievo la merita, in questo quadro, la svedese Telia, redu�ce dalla fresca acquisizione della norvegese Netcom. L'ope�ratore scandinavo, tra i più avanzati sul piano tecnologico (6 milioni di abbonati sul fisso, 2,2 nella telefonia mobile, solu�zioni d'avanguardia nell'uso d�Internet) ha annunciato l'inten�zione di sbarcare in Gran Breta�gna. Intanto, si muove un altro «gioiello» delle tic scandinave, la finlandese Sonera. I quattri�ni, del resto, non mancano. La Sonera, assieme al partner loca�le Cukurova, si accìnge a collo�care sul mercato 1' 11 per cento di Turkcell, la società d�telefo�nini turca che conta 6,1 milio�ni d�abbonati. Valore dell'opv? Almeno 2,1 miliardi di dollari. Una buona notizia per Colaninno che si è aggiudicata l'altra licenza per i telefonini d�Ankara. [u. b.l II governo intende destinare i fondi del nuovo telefonino per finanziare la formazione Il ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale

Persone citate: Colaninno, Consiglio Giulia, France Telecom, Juan Villalonga, Salvatore Cardinale, Sommer