«L'Iri adesso chiude ed è giusto così» di Paolo Baroni

«L'Iri adesso chiude ed è giusto così» Il presidente della holding pubblica: il mercato è cresciuto, è ora che lo Stato smetta di fare il giocatore «L'Iri adesso chiude ed è giusto così» Gnudi: per la Rai in arrivo una soluzione ponte intervista D Paolo Baroni AL 1992 ad om;�ben 106 Imìla miliardi d incassi gra�fie alle privatizzazioni. Adesso Tiri chiudo e consegna allo Sialo la sua dote divorso migliaia di miliardi di liquidità e un azienda con»! la Hai, valutata un altro bel pacco di soldi grazie al boom del n niiw economy 1'. cosi, con l'Eni e l'Enel K"1 appro�dalo in Borsa, finisce oefìnltiva monte l'ora dolio staio padrone. L'Èri va in liqmdazionu dopo 67 anni, muoru Cuccia: presi�dente Gnudi, tutti elicono che si chiude un'era. «E' vero, anche so in roalta percorso ora già sognato». Però la cuncomitanxa senz'altro multo simbolica. «Certamentf! è finita un'epoca, e por quanto riguarda Tiri e. giusto cosi. In Italia, infatti, abbiamo finaliiionto un mercato finanzia�rio che funziona, in grado di furniio allo aziende tutto il capita�lo d�cui hanno bisogno e quindi io Stato dovo necessariamente lino un passo Indietro toi nando a taro il 6 l'arbiti il Itti .i.'..' E' ..imblliu. 111 SCbliuilU ti quindi si liquida, «In roalta non è un fallo solo italiano il problema dello priva�tizzazioni ha Infatti percorso tul lo il mondo occidentale e. non solo. In Italia, uno dei Paesi dove c'era più da privatizzare, ovviamonto l'impatto e stato più evi�dente». Ma non si rischia, con questa docisionu di chiudere, di in�debolire la struttura indu�striale del Pause? «Io ponsò di no, A questo punto, comunque, tutto dipende da co�rno si comportano il mercato e gli imprenditori, so questi sapranno usaro i mozzi elio il mercato ò in grado di offrilo loro certamente nun ci sarà alcun indobnlimonto, so inveci! i capitali italiani finiran�no in fondi slnmicri e poi questi vorranno In Italia a comprare le nostre aziende certamento ci saruiinu dei problemi». In questo scenario anche il ruolo di una Mediobanca, dunque, cambia? iFraocamente ora (jià cambiato. Una volta ora l'unica merchunt bank Italiana e in assoluto era l'unica Mi unni,i di queutu tipo che operava in Italia, mentre ora nel nostro Pause operano decine di istituii stranieri e stanno cre�scendo ullru mercn ni bank ìtuliunc». Quulu eredità lascia l'Iri, in termini economici e purché no culturali? «Un dato su tutti: il -ur.. doll'atlualu capìtalizzuziune della borsa italiana ì) costituito da aziende ex Iri. Si trulla di un patrimonio nun da poco Mu non sulu quello tutta la cultura munu^erìule italiana viene fuori dall'In, Lo siesso Cuc�cia ha fatto tutta la sua curriora all'intorno di azienda Irli. Eppure, spesso, all'Ir! ò stato associato un connotato nega�tivo. «In un certo periodo c'ò stato un appannamento delia cultura dell' efficienza; ma uuando si andrà a fare la somma a Rubrica dei fatto�ri negativi e positivi di questi 67 .nini di attività credo che il saldo sarà decisamente positivo». Ci sarà un Iri-2? «No. Si va alla liquidazioni) della holdinct. Del resto quando questo consiglio d'amministrazione ven�ne nominato, ovvero nel 1997, ebbe un incarico preciso: vendere tutte lo aziende controllate». Obiettivo raggiunto? «Al SWa. Solo negli ultimi sei mesi abbiamo realizzato dismissioni per 26 mila miliardi, una enormi�tà». Resta la questione Rai. «La Rai, ovviamente, non si pote�va vendere visti i noti vincoli legislativi che impediscono qualsi�asi tipo di privatizzazione». Come verrà «sistuinata», ci dobbiamo attendure una soluzione transitoria? «Si, no stanno studiando alcune. Credo ci sarà una soluzione-pon�te in attesa di definire la nuova legislazione». Un'altra critica ricorrente: avete pensato solo a fare cassa trascurando la politica industriale. «No, non è vero. Pensiamo solo a Pinmeccanica, Prima di affronta�re il problema della sua privatiz�zazione il gruppo slava attraver�sando una gravissima crisi Noi abbiamo cambialo lutto, a comin�ciare dal management, abbiamo rifocalizzalo i business (da settori obsoleti all'alta tecnologia), l'ab�biamo risanala e quindi vendu�ta». In 67 anni di storia quale momenti vuole ricordare in positivo e quali in negativo? «Il momento più buio dell'lri inizia quando viene disattesa l'idea di un Iri officiente e produltoro di profitti per trasformarlo in una specie di grande animortizzatore sociale. Uuando un'azienda era in crisi e i privali non voleva�no più andare avanti subentrava l'In, Il caso più eclatante riguar�da Motta ed Alemagna: l'In inter�venne per evitare il fallimento, non corto porche era interessalo a questo tipo di business». Altro? «La seconda parte della politica siderurgica. Dopo una serie di successi non si resero conto che la storia slava cambiando e conti�nuarono con investimenti, come quello di Gioia Tauro, che si rivelarono fallimentari». Una citazione in positivo? «Penso all'Italia del dopoguerra. un Paese che non disponeva di capitali, un fenomeno che è dura�to a lungo, sino a pochi anni fa. In quel tempo senza l'Iri non avrem�mo potuto realizzare né le auto�strade né la rete telefonica. Senza l'apporto dei capitali pubblici aziende come Autostrade, Stet (ora Telecoml e anche Pinmeccani�ca, non sarebbe mai nate. Ora invece rappresentano un patrimo�nio che viene lasciato al Paese». Mercoled�c'ò l'assemblea di liquidazione: sarà lei a guida�re il comitato dei liquidato�ri? «Non lo so, non dipende da me. Sa, in Italia s�decide sempre tutto all'ultimo minuto». Comunque, si prevedono tempi lunghi? «Alcune aziende passeranno al Tesoro, altre rimarranno all'Iri, però nel giro di due-ire anni si potrà vendere tutto. Ma poi rima�ne lo strascico delle cause accu�mulate in tulli questi anni, e su questo processo pesano i tempi della giustizia che tutti ben cono�scono». «Il bilancio è positivo: il 40 per cento dell'attuale capitalizzazione di Borsa è rappresentato da aziende che un tempo erano nostre» IL PIANETA IRI SITUAZIONE ALLA VIGILIA DELLA LIQUIDAZIONE DELL'ISTITUTO LE PARTECIPAZIONI IN PORTAFOGLIO 0 530Zod�Alìtalia 99,50Zo della Rai 1000Zo di Tirrenia Q Vito di Fincantie 100^ di Cofiri LE GRANDI DISMISSIONI DEL PASSATO fg^ SETTORE AUMENTARE (CIRIO, BERTOLU E DE RICA) g| GRANDE DISTRIBUZIONE (GS) @ RISTORAZIONE (AUTOGRILL) g�SETTORE CREDITIZIO (CREDIT COMIT E BANCA ROMA) fè SETTORE SIDERURGICO (UVA, AST E DALMINE) SETTORE DELLE TLC (STET) Fonte: Anu-Centiinetri I PRESIDENTI DALLA FONDAZIONE A OGGI (gei). 1933-mm 1939); (nov. 1939-set 1943): O Alberto Bansduce O Franctsco Giordani seguono quattro commissari: CAIbartoAsquM (ott 1943-1*1944) 0 Vincamo Tacchlo O Leopoldo Plccardi O Roberto Einaudi O Giuseppa Parator* Alberto tawduw Mi (UiAlu Mia. nwu. 1944-api, 1945); (Ui Centro Italia, set 1944-mar. 1946); (giù, 1945-giù. 1946); (ini. 1946-109.1947) poi ancora un commissario: O Imbrianl Ungo (lug, 1947 die 1947), si toma ai presidenti 0 Enrico Mardiasme ■** V»«4vW ^r S#\ratll OAIdoFascattl O Giuwppa Htrllll O Pietro Satte deb. 1948-mar. 1950) dm 1950-dk. 1955) (mar. 1956-set. I960) (ott 1960-gm. 1979) (lab, 1979-ott 1982) O Romano Predi 0 Franco Nobili O Romano Prodi OMkhaia Maschi OG. Maria Gros-PJetro O Piero Gnudi (nov. 1982-ott. 1989) (nou 1989-mag. 1993) (mag. 1993-log. 1994) (lug 1994-gm. 1997) (lug. 1997-nov. 1999 (dK. 1999-oggi) III» 1.1111,111 MHHp»»liumWWHIIHH|»IUi.lllHi.illlHMMi|W»|||H iiiiiimiiiw.1.» 11 presidente dell'lri Piero Gnudi

Luoghi citati: Fonte, Gioia Tauro, Italia