Carceri, sciopero della fame per l' amnistia

Carceri, sciopero della fame per l' amnistia Caselli: la violenza non aiuta ad accelerare le riforme. Per Conso provvedimento ineluttabile Carceri, sciopero della fame per l' amnistia I detenuti, da Trieste a Bologna, denunciano il sovraffollamento TRIESTE Cresce la protesta nelle carceri italiane. Da Trieste a Bologna i detenuti annunciano scioperi della fame e clamorose manife�stazioni: chiedono misure di cle�menza (l'amnistia) e si battono contro il sovraffollamento. I detenuti del carcere di Trie�ste (sono 210, la capienza massi�ma è di 150), che venerd�sera hanno manifestato per circa due ore lanciando stracci e carte accese attraverso le finestre del�le celle e battendo con pentolo e coperchi contro le inferriate, hanno deciso di continuare la protesta per sollecitare un prov�vedimento di amnistia e prowedìroenti per ridurre il sovraffolla�mento della casa circondariale triestina. Lo ha comunicato ieri sera, al direttore del carcere, Enrico SbrigUa, una delegazione di 12 detenuti (in rappresentan�za di tutti i tipi di reclusi della casa circondariale) i quali hanno anche riferito che attueranno lo sciopero della fame e il blocco dei colloqui con gli avvocati, delle attività lavorative, dei col�loqui con i familiari e del ritiro dei pacchi estemi. Nel pomeriggio un gruppo di detenuti ha incontrato, all'inter�no del carcere, il senatore Fulvio Camerini (Ulivo) e U capogruppo del Pie nel Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia, Rober�to Antonaz, ai quali ha esposto i motivi della protesta e le condi�zioni d�vita nel carcere. Dal carcere della Dozza di Bologna ieri è arrivata la lettera di un gruppo d�detenuti clic annuncia ai aver cominciato uno sciopero della fame. Denun�ciano anche loro un sovraffolla�mento («3-6 detenuti per tre metri quadrati»), carenze igieni�che, mediche e di attività di recupero. Una situazione difficile, che lo stesso ministro della Giustizia Fassino non esita a definire esplosiva. «Ci sono dice il guar�dasigilli oltre 13 mila detenuti in pm rispetto alla capienza del�le carceri italiane». Mentre si anima tra politici e magistrati il dibattito sull'amnistia. No dei giudici, a cominciare da Borrelli che torna a sottolineare come l'amnistia da sola non serva assolutamente a niente. «Ci vor�rebbero comunoue già sarebbe faticosa accettare provvedi�menti sulle strutture carcerarie, sul codice penale, sulla legge penale. Che dovrebbe essere ri�pensala dalle fondamenta fino al tetto» dice. La Chiesa, invece, insìste su un atto di clemenza e tramite il cardinale Ruini auspi�ca concreti sviluppi per la propo�sta di amnistia. I presidente della Cei sollecita provvedimen�ti che valgano a rendere più umana la vita nelle carceri. Voci contrastanti dai partiti politici. Restano freddi i Ds, di�sponibili al dialogo ma non sui reati legati a tangentopoli, deci�samente contran i Democratici. L'Asinelio dice no all'amnistia. Giancarlo Caselli, direttore del Dap sottolinea che «i molivi per protestare possono essere legitti�mi ma gli incidenti, le provoca�zioni non aiutano ad accelerare le riforme». E' cauto sulle rifor�me: «Nell'immediato, di fronte ad un sovraffollamento di 15 mila persone è impossibile fare qualcosa di concreto. In un tem�po ragionevolmente breve si può pensare per esempio a strutture d�custodia attenuata nelle quali concentrare anche gli sforzi per il recupero, per il reìnserimento che siano anche un decongestio�namento del sovraffollamento». Sull'amnistia non s�pronuncia: «E* un problema di esclusiva competenza politica». Per il giuri�sta Conso l'amnistia è ineluttabi�le: se ne è periato troppo. Ir.cri.l

Persone citate: Antonaz, Borrelli, Conso, Dozza, Fassino, Fulvio Camerini, Giancarlo Caselli, Ruini, Trie

Luoghi citati: Bologna, Friuli, Trieste, Venezia Giulia