Sinti e Rom: ricetta per un' lntegrazione
Sinti e Rom: ricetta per un' lntegrazione Napoli: sono 120 mila i nomadi in Italia Sinti e Rom: ricetta per un' lntegrazione Mariella Cirillo NAPOLI Portano il marchio di stereotipi negativi: nomadi anche se in niag;ioranza non si muovono mai ed lanno la dttadinanza italiana, la�dri anche se spesso lavorano, vaga�bondi e deliquenti anche quando non lo sono e avrebbero diritto ad essere considerati solo una mino�ranza etnica. Tra gli zingari, che da noi sono quasi 120 mila fra Rom e Sinti, e le popolazioni locali cresce la tensione. Più forte la rabbia di quelli che vivono in campi degrada�ti, più diffusa la paura in quanti sentono come una minaccia la loro presenza. E per �gruppi in fuga dal Kosovo si avvicina una data che potrebbe alimentare nuove tensio�ni. Il 30 giugno scadono i permessi di soggiorno di protezione umanita�ria concessi durante la guerra: per loro non d sono prospettive, se non l'espulsione. Eppure, è possibile spezzare il circolo vizioso della difTldenza, siglare un patto di conviven�za, offrire una via d'uscita con politiche nazionali che vadano oltre la buona volontà di qualche ammi�nistratore. Viene da Napoli, dove per due giomi la Commissione per le politi�che di integrazione degli immigrati in collaborazione con ristitulo uni�versitario orientale ha chiamato esperti, politid e Rom a confrontar�si, la richiesta di un cambiamento di rotta in nome di una «integrazio�ne possibile». Possibile amie per Giovanna Zincone, docente di sodologia politica all'università di Tori�no e presidentessa della commissio�ne, proprio nel momento in cui il rischio di un cooOitto più aspro sembra materializzarsi: «E' crescen�te avverte il fastidio degli zingari perilmodoincuìsono indegnamen te trattati ed è crescente il timore delle popolazioni che temono si ampli la sfera della devianza». Le cose non vanno meglio negli altri Paesi europei, tra i quali la sola Finlandia si distingue per un'azione positiva nei confronti delle comuni�tà di zingari. «Occorre offrire alle minoranze Rom e Sinti opportunità di vita normale spiega Giovanna Zincone si deve stringere un patto di integrazione che da una parte conceda opportunità e dall altra chieda disponibilità, ad esempio, a mandare i figli a scuola e a trattare dignitosamente le donne». Ed è meglio non scegliere la strada di interventi preconfezionati: «Non è detto che rendere più vivibile i campi sia l'unica soluzione. Si trat�ta spesso di operazioni molto costo�se, che generano conflitti intemi ed esterni. Perché non pensare allora all'inserimento in case popolari op�pure all'opportunità di mettere a disposizione terreni?». Ma, ricorda il professor Claudio Marta, docente di antropologia eco�nomica dell'istituto orientale e com�ponente del gruppo di esperti sui Rom del consiglio d'Europa, oltre a mettere a punto una politica nazio�nale non limitata a ouella dell'inte�grazione nelle seno e varata negli anni '60, bisogna affrontare una questione urgente: «Con la scaden�za di permessi di soggiorno per gli zingari di ultima generazione prove nienti dai Paesi balcanici, rischia mo di rispedire indietro questi grup pi in Paesi dove è m atto una pulizia etnica, adesso concentrata contro Rom*.
Persone citate: Claudio Marta, Giovanna Zincone, Mariella Cirillo
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