la Borea scommette sul cambiamento di Ugo Bertone

la Borea scommette sul cambiamento La Borsa scommette sul cambiamento Volano i titoli della galassia. Le Generali nel mirino Ugo Bertone All'apparenza non dovrebbe cam�biare nulla. Enrico Cuccia, il sacerdo�te della finanza privata, non lasda di sicuro dietro di sé un patrimonio che meriti l'accanimento di avvocati o uomini della finanza. Né ci saranno incarichi da ridistribuire dentro o fuori Mediobanca. L'unica preoccuwziono sarà di non smembrare una biblioteca cospicua o conservare, in�latto, quelTufiicio al secondo piano che nessuno avrà mai il coraggio di occupare. Ma, in realtà, cambia tut�to. E Piazza Affari se ne è accorta fin da subito. Non è certo un caso che ieri mattina siano esplosi gli scambi in Borsa attorno a Mediobanca l-f6,22lX) e quasi 16 milioni di titoli passati di mano), alle Generali ( -f2,94%, ai massimi da dodici mesi a questa parte) e agli altri titoli più vicini alla galassia di via Filodram�matici, da Gemina a Hdp Irispeltivamente -i-5,77,X. e -^m), da Com�pari 14 S.SS0/*.) a Fondiaria I -H 6,49(!t). Cuccia era un simbolo, l'incarna�zione vivente del dello per cui «le azioni si pesano e non si contano». Lui, con il suo prestigio, era in grado di fare da collante a un mosaico delicato e fragile, inattaccabile, al d�là dei numeri. E adesso? Scomparso lui, Mediobanca diventa una società «normale», che chiunque, purché do�tato dei quattrini e delle alleanze giuste, può tentare di scalare scardi�nando quella che resta la cassaforte più rilevante del capitalismo italia�no. «II futuro? Alleanze intemaziona�li ma nessuna rivoluzione», ha com�mentato il presidente di Banca di Roma Geronzi, che ha anche definito «sorprendenti» i rialzi di ieri in Bor�sa. Di certo, più ancora che via Filo�drammatici, sotto i riflettori della grande finanza europea è finito da ieri il Leone di Trieste, le Generali, l'unica vera stella finanziaria italia�na di dimensioni europee, destinala a giocare un ruolo determinante nel�le partile per gli equilibri finanziari tedeschi ICommerzbank) e francesi ILazard). A Trieste scadrà l'anno prossimo il palio di governo tra Mediobanca o Lazard. In vista di quell'appuntamento già si affilavano le anni su vari fronti. Non è un mistero che Vincenzo Maranghi, lo scudiero più fedele di Cuccia, ha ormai deciso di utilizzare la «Consorlium», una società di cui fanno parti gruppi vicini a via Filodrammatici, per rafforzare le trincee in Generali. Non è nemmeno un muterò, però, che altri gruppi hanno interesse a crescere dalle parli di Trieste: il Sanpaololmi, ad esempio, dispone di una partecipazione ragguardevole. Finita l'era Cuccia, insomma, potreb�bero entrare in rotta di collisione le varie anime del colosso assicurativo: chi, come Gianfranco Gutty, ha sem�pre accompagnato la politica di alle�anze dettata da via Filodrammatici: chi, al contrario, gradirebbe una stra�tegia diversa, meno «pacchettini» del 29*1 per sigillare amicizie, più espan�sione all'estero. Gli stessi problemi valgono per una parte cospicua delle partecipa�zioni: la riorganizzazione della Com�pari, che ha appena acquisito la Burgo, è ancora in allo mare. Occorre definire la sorte della Fondiaria le quella della Sai di Salvatore Ligresti); definire una vocazione precisa per le varie anime di Hdp (editoria, tessileabbigliamento, partedpazìoni di va�rio tipo) e dare spessore finanziario alle ambizioni di Gemina. E novità non potranno mancare in casa Falde, dove un patto allestito da Maranghi e Cuccia fa da diga contro lo scalatore bresciano Zaleski o in casa Pesenli, forse l'allealo più fedele e taciturno degli ultimi anni. E sarà interessante capire che cosa cambiera per Rober�to Colaninno, che ha sempre definito Mediobanca «banca di riferimento». Come dimenticare la missione di Cucda da D'Alema, ultimo capolavo�ro del banchiere ai tempi dell'epa su Telecom? Non mancherà il lavoro, insom�ma, al successore del «presidente onorario», insostituibile guida spiri�tuale della banca. Anche perché 1 iro�nia della sorte ha voluto che Cuccia uscisse di scena in un momento delicato della storia del vecchio «cen�tauro della finanza», poche ore dopo il «divorzio» Ira Mediobanca e Comit, la banca in cui Cuccia era approdato alla fine degli Anni Trenta, con una raccomandazione del suocero Alber�to Beneduce. Uno «strappo» che ha comportato non solo il rafforzamenlo della quota della Banca di Roma, prima azionista alla pari con l'Unicredito di Alessandro Profumo, o l'in�gresso nel palio di sindacalo di Ennio Doris, in rappresentanza di Mediolanum (quindi anche di Silvio Berlusco�ni), ma ha anche privalo Mediobanca della sua principale amia operativa del suo primo mezzo secolo di vita. Non sarebbe stato comunque faci�le di sicuro, per Maranghi e i suoi, fare a meno della rete degli sportelli Comil, destinali d'ora in poi a fare da concorrente per quella che per tanti anni è stala l'unica cmerchant bank» italiana. Né, a facilitare il compito, sarebbe slata la prospettiva di guer�reggiare contro i tanti delfini cresciu�ti sotto l'ala protettiva di Cuccia e poi allontanali da via Filodrammatici: Geranio Braggiotii, Matteo Arpe o lo stesso Lino Benassi, rientralo in Co�mil (via Ina) dopo l'esilio che gli era stalo imposto ai tempi della privatiz�zazione della banca d�piazza della Scala. Non era facile prima. E' assai più diffìcile oggi, senza l'avallo del grande Cuccia. Basterà il solo Maran�ghi? E' probabile che, da ottobre, esca di scena il presidente Francesco Cingano. Al suo posto Cucda avreb�be voluto Cesare Geronzi, presidente della Banca di Roma, o Cesare Romi�ti, l'alleato di sempre. Chissà se le sue volontà saranno ancora legge oppure se Mediobanca l'inalTondabile appar�tiene ormai a una stagione unica, irripetibile, della finanza di casa no�stra. L'ANDAMENTO DEI TITOLI DELLA GALASSIA V a&Sm^i, : Variazione percentuale su 2276 10:00 11:00 12:00 13:00 14:00 Commirt monTgQison *SAW . GENERALI *2,949t 15:00 16:00 J^Jf, eoison 9,886 euroll FONDIARIA *3,d3K «•2.24«K *2,B4'K TITOLO GENERALI COMPART MONTEDISON EDISON FONDIARIA

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