Il gran crocevia della finanza italiana di Zeni

Il gran crocevia della finanza italiana Il gran crocevia della finanza italiana Dall'Edison all'Olivetti, una fitta rete di salvataggi Armando Zeni MILANO «Un palazzo iKiuimeno iropixi vlstoso, all'ombra della Scala daìla quale, nelle seri; di spettacolo 0 nei (jorneri^gi di prove, arriva il suono lese�ro dei violini e gli acuti faniaslici dalla ('.alias: insomma, un salotto più che una banca, la più influente im le banche Italiane...», Poche ri che in un roportago del Times dedi�cato al miracolo italiano dei primi Armi Sessanta, una .siK.-cie di veloce i iinellala sul boom dell'industria del Helpaose che sembravo impossi! iile dopo i disastri della guerra e che nvece stupiva tulli, compreso l'incredulogiornalista londinese imbaiminsi in quel 19G2 in uno dei motori di quello sviluppo, nella piccola gronde Mediobanca, lineila che ai'.li occhi abituali agli splendori delia City sembrava «un salotto*, un luo�go d'incontro gn prive pio che un crocevìa d'affari. Fallo sta che quel soprannome, «salotto», accompal'.n.iio poi dall'aggellivo «buono», restò appiedeato alla banca di via l'ilodnimmatici lino a distorcere, se non a tradire almeno in parto, quel�lo che negli anni è stalo il molo ma anche la vocazione e la missione dell'istituto voluto da Raffaele Maiioli e reso unico e imprescindibile da Enrico Cuccia. Salotto buono, certo, iierché da li passarono in una precisa fase stori�ca del capitalismo italiano le sorti e lo alUìnit! fortune delle grandi fami�glie Industriali, Ma pruna di tutu) una banca d'affari, la prima e jier anni l'unica banca d'allàri d'Italia, capace di ideare e mattare in pratica un progelU) di tenuta e di (ialvoUigfiiodella grande impnnditoriaitaliana, senza il quale i destini industria�li dell'Italia avrebbero potuto essere diversi, mollo diversi. Fu merito di Cuccia e di Mediobanca aver capilo dio senza mezzi, allo sbando, isola�la, senza un adeguato sostegno iìnanzlario ma anchedi idee, l'induslria privala italiana avrebbe finito con lo scomparire o quasi. Nasce sul campo nei primi Anni Cinquanta, sulla scia di un pensièri i politico che aveva nel Partito d'Aziono il suo portavoco e in personaggi come Adolfo Tino, Ugo La Malfa, Giovan�ni Miiliu'.oili, Loo VaUani, la missio�ni' storica di Mediobanca che Cuci i.i ••Ialini ìi e inette in pratica: salva�re la grondo Industria, Fiat, Pirelli, Olivelli, Viscosa, Montecatini, EdiMm Nmi e un salvataggio da poco. Contro, quel progotto aveva molti nomici iixxlii alloati, le mire ospon sionistlcno di molti gruppi interna/ionali e un contcstd socio politico poco proponso a tifare per un capita�lismo forte o maturo Per (iticela solo la tenuta dello zoccolo duro Industriato del Noni può rimetter in moto lo sviluppo economico dell'Ita�lia odòil mento storico incontestabilo di Mediobanca: fornire i mezzi finanziari a un'industria povera ili capitali iH-i metterlo al rìpora da scalato di gruppi stranieri o dal i apitalista italiano allora pili dotato di Pondi, lo stato Impronditore, Nasce cosi l'immagino del salot�to buono, in via Fuodrammatid ''iiii,.( ono pacchetti azionari stratogi ii ili-Ilimasgiori Impreso e, nel contempo, in Mediobanca voogono pensati 0 mossi in aito accordi, salvaUiKF.i, fusioni, acquisizioni. L'elenco delle cose (htto è impressio nnnte La fusione della Sade nella Monti-catini bisognosa di fondi In�selli ipoi quolla ira Montecatini od Edison ehuda vita alla Monu-dison. Creatura prediletta, la Montadison, \kt salvare la quale Cuccia non esiterà ad allearsi (nel '(il)) con il campionidi-Ila razza padrona, il prendente dell'Eni Giorgio Cefls, -Inper una decina di anni resierìi /owóm.v in Foni Buonaparte, fino alla ripriviiliz.zazione dell'HO. lino iill'airivo del lulalo Mario Schimberni disarcionalo, dopo aver tentato l'assalto ai suoi stessi padroni (i Uonomi con le scalate alla Hii-ln vml o alla Fondiaria), da Raul Cardi�ni travolto dal crack Fomizzi o coslrello a riconsegnare alle cure di Mediolianca il gruppo. MonliMlmon, ma non solo Monte dison. Anche Pirelli, por la quale Cuccia studia il primo accordo mul tinazionalo, elio ha il lotto di essere trappoavanti nel tempo: il matrimo nio (a fino Anni Sessanta) con gli inglesi della Dunlop finito col divor�zio neil'80 e poi la sfortunata scala�la alla Continental. Por non parlare della Fiat, [K.-r la quale e Medioban�ca a organizzare il finanziamento per la vendila ai nessi della fabbrica di Toglialligrad e jxj�a far da consu�lentiper l'acquisto del 13'^ del capitalo da pariedella libica Lailco, che garantisce a Torino mezzi fre�schi in un momento difficile. Grandi operazioni come il salvataggio del�l'Oli velli dopo la morte di Adriano, l'integrazione ira Snia e Viscosa, la cessione della Ras di l'esenti alla Allianz, gin giù lino alla blindatura delle Generali, resa possibile in ac�cordo con quello che a lungo è stato il partner prediletto, la francese LazanL Storievia via più recenti che vedono, ira alti e bassi (il succes�so dell'Opa Olivelli su Telecom ma anche il fallimento di Supergemina e il passaggio di Comil a Intesa), un eambio inevitabile di rolla del vec�chio salotto buono, costretto a misu�rarsi con competitor agguerriti, che hanno messo in crisi quel ruolo da crocevia unico degli affari che forse, Iier Mediobanca, fa ormai parte del 1 lassalo.

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