Licei, il latino fa più paura

Licei, il latino fa più paura 1 CLASSICO E SGIENTIFICO Licei, il latino fa più paura A qualcuno è andata bene, qualcun altro (specie nei licei classici e alle magisirali) si è trovato di fronlo a qualche difficoltà in più rispetto alle speranze della vigilia. Ma la seconda prova scritta, che ha riportato sui banchi i 458 mila candidali al diploma di maturità, si è svolta senza gr.indi proble�mi, se si escludo la forte scossa di terremoto che ha spavenloto por fortuna senza danni pli studenti marchigiani, A Fabria�no, nell'istituto per geometri Moroa, alcuni ragazzi, che ricorda�no ancora il lunghissiino terre�moto del 1997, si sono alzali di scatto dai banchi e hanno avuto bisogno di un bicchier d'acqua por ntrovaro la culma. Al classico, gli studenti hanno dovuto faro i conti con la versio�ni! dal ialino di un brano di Vitruviu sulla «formazione dell' architetto». 1 candidati dello ma�gistrali hanno uffronlato un bra�no di Cicerone sullo soddisfazio�ni di chi coltiva la terra. Prove non semplici, secondo gli espor�ti: «Si iratta di due testi molto difficili dico infatti il latinista Luca Canali soprallutto perché caratterizzali da una notlu provalenza della tecnica e quindi spro�porzionali rispoito alla formazio�ne dogli studonti, che tradizional�mente privilegio la loiloraluru, iu poesia, la filosofili e la politica. «Sono frullo di una scolla non castialo commonui il latinista dottata dalla volontà d�segnare un svolta modornislica, più al passo con i tempi, ma tuttavìa non al passo con auanto hanno studiato i ragazzi. Temo che abbiano avuto una brulla sorpre�sa». Soddisfatto, ma por ragioni «d'ufficio», il ministro dolio l'olilicho agricolo Alfonso Pecoraro Scanio: «Il brano di Cicerone assegnato allo magistrali spiega il ministro descrivo lo soduisfoziono di chi coltiva la terra. Un fatto importanlc, perdio l'agricol�tura si rocupora anche dal punto di vista culturale». Nella nonna, invoco, lo difficoltè dol compito di matematica assognoto noi licei scionlifìci, o lo prove spocifidio provislo negli altri wlltUti. Un piccolo «giallo», legato alla possibilità di usare il dizionario di italiano negli istitu�ti indusiriali, professionali e por geometri, ha poi tenuto in ap�prensione por alcuni minuti pre�sidenti di commissioni o provve�ditorato agli snidi di Perugia. Alcuni presidenti di comraissiono si sono infatti rivolli al provvoditoruto lamonlando il fallo elio il dizionario non ora utile, né attinente allo provo in questione i; che piobabilmonlo dovovu ossero previsto l'uso di manuali speciliei o di calcolatrici. E cos�ò stalo, dopo un rapido scambio d�telefonate tra provveditorato o minisloro. La prossima tappa dell'esame di maiurilft ó f'isHiita por lunedi prossimo, (piando i candidati af�fronteranno la terza prova scrit�ta: i quesiti a risposta multipla, diversa a seconaa delle scuole Porgli orali, invoco, appuntamen�to a luglio. "r.iH commissiono stabilirà infatti auionomamonto la data dell'orale, che sarà diviso in tre fusi: jirosont.iziono di una tesina facoltativa. Interrogazió�ne su tutte lo materia e discussio* ne dolio provo scritto. Ir. i.| Poiché dunque questa disciplina è tanto grande, ornata e ricca di cognizioni numerose e svaria�te, ritengo che si possano a buon diritto professare architetti soltanto coloro che fin dall'infanzia, progredendo attraverso i vari livelli delle discipline, fortificati dal possesso di buona parte delle competenze lettrwrie e tecniche, siano giunti in cima al santuario dell'architettm a. Ma ai profani sembrerà forse incredibile che un uomo possa conoscere a fondo e racchiudere nella propria mente un cos�gran numero di cognizioni. Tuttavia, quando si renderanno conto che tutte le discipline hanno argomenti in comune e punti di contatto tra loro, si convinceranno facilmente che questo può accadere; infatti l'enciclopedia del sapere è come un unico corpo, costituito da queste membra. Perciò coloro che fin dalla tenera età sono formati nei vari camp�del sapere colgono in tutti i testi i medesimi caratteri e i punti di contatto fra tutte le discipline, e per questo motivo acquisiscono più facilmente ogni infor�mazione. Perciò uno degli antichi architetti, Piteo, che costru�splendidamente il tempo di Minerva a Priene, dice nei suoi «Commentarii» che un architetto deve saper fare, in tutte le arti e le discipline, meglio di coloro che, con la loro operosità e la loro esperienza, portarono le singole professioni al massimo splendore. Que�sto, tuttavia, nella realtà non può accadere. Infatti l'architetto non può e non deve essere un critico letterario com'era Aristarco, ma non deve essere digiuno di letteratura; non un musicista corare Aristosseno, ma non privo di cultura musicale; non un pittore come Apelle, ma non inesperto di disegno; non uno scultore come Mirone o Policleto, ma non ignaro dell'ar�te plastica; e ancora, non uh medico come Ippocrate, ma non privo di cognizioni mediche: senza eccellere in maniera particolare nelle altre discipline, ma in esse non privo di competenze. Marisa Girono Bevilacqua Liceo «V. Gioberti», Torino

Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Aristarco, Bevilacqua, Cicerone, Luca Canali, Marisa Girono, Minerva, Mirone

Luoghi citati: Perugia, Torino