«Fascisti e americani dietro le stragi» di Francesco La Licata

«Fascisti e americani dietro le stragi» «Fascisti e americani dietro le stragi» IDs rileggono la strategia della tensione in Italia Francesco La Licata ROMA La strategia della tensione, la stagione dello stragismo, le devia�zioni dei servizi segreti, l'attività degli apparati della Difesa in chia�ve anticomunista, il ruolo della destra italiana accusata senza mezzi termini di essere stata fiancheggiatrice degli interessi del Pat�to Atlantico nelle operazioni di contenimento doll'influenza so�vietica e dell'avanzata della sini�stra. Le stragi come «strumento di lotta politica». Cosi, a sorpresa, i membri ds della Commissione par�lamentare sul terrorismo hanno rimesso sul tappeto un argomento di scontro e polemica che sembra�va definitivamente superato. Otto commissari hanno scritto una pon�derosa relazione su «Stragi e terro�rismo in Italia dal dopoguerra al 1974», presentata durante una conferenza stampa alla quale han�no preso parte significativamente personaggi di primo piano di Bot�teghe Oscure, come Polena, Mussi e il ministro della Giustizia Fassi�no, e magistrati famosi come Gian�carlo CasoUi e Piero Luigi Vigna Un gesto, quello dei ds, che riapre formalmente lo scontro con l'opposizione, anche perii eoinvolgimento nella «lettura» di fatti trascorsi di personaggi tutt'altro che archiviali. E' il caso di Giulio Maceratini, capogruppo di An al Senato, indicato come «filtro» tra la destra politica e i gruppi eversi�vi e come politico che «non ha mai fatto i conti»' col passato. «Al contrario scrivono i ds multa docuraemalmente die anche in anni successivi a quelli della cosid�detta strategia della tensione, al�meno fino al 1997, il senatore Maceratini abbia continuato ad avere contatti e legami politici con personaggi della destra eversi�va già inquisiti e, talora, condan�nali con sentenze definitive per episodi di terrorismo o per ricosti�tuzione del partito fascista». L'esponente di An viene prima indicato come una sorta di doppio�giochista che predica la svolta democratica ma ammicca agli estremisti, poi è chiamato in cau�sa per episodi recenti come l'in�contro con Adriano Tilgher, capo dell'attuale Fronte Nazionale, o l'adesione, nel 1997, ad una inizia�tiva dell'associazione reduci della X Mas, a Nettuno. Ma non è il solo, Maceratini, ad essere entrato nel mirino della lunga requisitoria dei senatori ds. Indirettamente, per tutta la parte in cui la relazione prende in consi�derazione l'attività della Gladio, (la struttura clandestina di intelli�gence militare del Patto Atlantico posta ad argine del «perìcolo ros�so)) si intuisce più di un riferimén�to a Francesco Cossiga, protagoni�sta di quella scelta postbellica. Dopo aver elencato, infatti, svaria�ti punti che «provano» le bugie circa la presunta «unica finalità anti-invasione» della Gladio, la relazione definisce quella struttu�ra «del tutto illegittima e il suo mantenimento per tanti anni è risultato in netto contrasto col dettato Costituzionale. Gli stessi ideali patriottici sbandierati come giustificazione morale, vanno for�temente ridimensionati...». Cossi�ga viene poi esplicitamente citato, quando i senatori ds chiamano in causa la destra per affermare la necessità di una presa di coscien�za circa il passato. «Oggi si legge nel'documentoil perìcolo ape abbiamo di fronte è che prevalga la cultura della pacificazione pro�pugnata dal senatore Cossiga che, sul buio del nostro passato, asse�gni pari dignità alle parti in guer�ra in vista di un disarmo bilanciato, con reciproco riconoscimento e legittimazione, al prezzo di una sorta d�amnistia generale, cultu�rale, politica o giudiziaria». La relazione è il resoconto di numerosissimiatti giudiziari, mixati secondo la concezione che fu prevalente all'epoca della cosid�detta «strategia della tensione». Il filo conduttore, che parte dal do,po BlR7,ioni,dpl '48 ed arriva alle stragi degli Afani Settanta, analiz�za praticamente la storia della " Sifar, ir^g&igto. i nascita dei gruppi eversivi deua destra, i loro contatti coi servizi segreti,: le coperture istituzionali ai terroristi neri, i tentativi golpi�sti, Valerio Borghese, Licio Gelli. E poi n strage di piazza Fontana, definita «strage atlantica di Sta�to», i depistaggi, la strage di piaz�za della Loggia, quella di via Fatebenefiateui a Milano. E il ruolo degli americani, accusati nella relazione insieme con «quei settori dell'oltranzismo' at�lantico ben annidato nelle istitu�zioni» di essere stati gli artefici di quel, fenomeno italiano cono�sciuto come ja «democcazù. bloc�cata». La relazione documen|9 più di un episodio in cui gli Stati Uniti, ouMnioidifuel Paese japdbWM) esitafo a proteggere (ruulizzare personaggi come Stefano Delle Chiede. Vengono ricordati anche finanziamenti concessi dall'amba�sciata Usa a Roma, in direzione di rappresentanti dell'estrema de�stra (Pino Rauti) in cambio di non meglio precisate contropartite. Ma non furono secondo gli autori del documento solo gli Stati Uniti a condizionare la storia dell'Italia. Una censura è diretta anche al Vaticano che svolse un ruolo Importante «con la sua presa di posizione non certo ortodossa» a proposito dell'Unione SovietittLaUM*)! comuni^ijio, jappru,.scafatfiU pericolo maggiore perla democraria. La Santa Sede si legge «dopo aver mantenuto un atteggiamento quantomeno ambi guo nei confronti del fascismo, dichiara il proprio favore a qualsiasi intervento necessario da parte degli Usa negli affari intemi italia�ni». Un'immagine del dicembre 1969: dopo l'attentato alla Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana con 18 morti e 84 feriti si celebrano �^^ funerali io Duomo a Milano, Gli esecutori della strade sono sconosciuti: tutti gli imputati finora processati sono stati assolti

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