«Montecarlo, paradiso del riciclaggio» di Enrico Benedetto

«Montecarlo, paradiso del riciclaggio» «Montecarlo, paradiso del riciclaggio» Dossier choc in Francia: «Ed è anche colpa nostra» Enrico Benedetto corrispondente da PARIGI Il paradiso fiscal-giudiziario mo�negasco è, da ieri, all'inferno. Stufa di proteggere un principa�to ove le mafie italiana, ma non dimentichiamo tiuellc est-euro�pee riciclerebbero danaro spor�co, la Francia alza la voce minac�ciando l'azzeramento nei secola�ri accordi bilaterali cui la Rocca devo quattrini, prestigio e In definitiva la sopravvivenza. Resa pubblica nel pomeriggio, la relazione parlamentare france�se sull'enclavo che Parigi tutela dal 1641 costituisce un'implaca�bile j'accuse. Montecarlo n'esce a pozzi, E malgrado la diploma�zia, ò il sistema Grimaldi che si ritrova mosso in causa. Il casinò nel cui capitale azionario figura Ranieri è ad esempio «fuori-nor�ma», complice una grave opacità amministrativa. I parlamentari transalpini denunciano anzi una «strategìa d'insahhiamcnto giudi�ziario» sui quattrini sporchi cho vi transiterebbero. Ma la vera piago ó una «legislazione lacuno�sa» olla cui ombra i «criminali finanziari» prosperano. Secondo Parigi, non si tratterebbe di seniplico ritardo sufjli standard euro�pei. Dalle (jiiasi 400 pagine cho vorrebbero Inchiodare Montecar�lo alle sue responsabilità emerge la compiacenza verso investitori cui si domanda il minimo. 0 poco imi. Dovendo scogliere fra «una legisla.'done più rigorosa», con «il rìsciiio di perdere capitali», e lu normativa attuale criticabilissima ma redditizia Monaco opte�rebbe por lo status (pio. Ma il suo colpevole suqilnco «discredita» tuttavia ['«impegna politico Irancoso» nella battaglia contro il riciclaggio. Donde la determina�zione a sbloccarlo. Finora, Montecarlo ammette�va vi fossero «come in altri Paesi» «operazioni illegali», rela�tivizzandole. E lo stesso principe Ranieri, nella prefazione (genna�io '99) al Libro Bianco cho dove�va fugare le critiche rivoltegli, si dichiarò fiducioso nella soliuarietà francese in materia. Paradiso fiscale? «No, solo un Paese a bassa tassazione, e rispettoso della cooperazione giuridica in�ternazionale» martellava il voluino. Oggi quell'autodifesa appare pressoché patetica. Dopo lunghe indagini, i deputati transalpini definiscono Monaco, nel suo in�sieme, «un centro off-shore favo�revole al riciclaggio». Lassismo, dunque, ina ancor più calcolo economico. Durissima la semen�za: mettendosi «ai margini della comunità intemazionale che vor�rebbe integrare», la Rocca è or�mai un vero e proprio caso la cui esistenza preoccupa Francia, Eu�ropa, mondo. I ce bancari non sono forse 10 volte più numerosi che i monegaschi o lo operazioni su scala planetaria? Morale: bisogna classificare il Principato fra i «territori non cnoporativi». E' un eufemismo. Montecarlo si ritroverebbe in compagnia di oscuro isoletto ar�ricchitesi con la droga, ed esotici regimi dittatoriali. Stamane pe�raltro, il Gafi una branca Ocse cho recensisce i cattivi esempi su scala mondiolo pubblicherà un elenco esaustivo. Oualora vi figu�rasse, Monaco rischia grosso. La Francia vorrebbe metterli in qua�rantena allraverso sanzioni gra�duali. Si va dal semplice «biasi�mo» all'interdizione totali; di scambi finanziari. La Rocca accusa il colpo. La prima reaziono è cautissima: un sostanziale no comment, nell'allosa di studiare il dossier. Potrà consolarsi definendolo tenden�zioso. E che la minoranza rprudf non l'abbia sottoscritto (il gollismo invoca vistosi «motivi -.liplomatici», temendo forse una trappola por Chirac) è un buon appiglio. Parrebbe, nondimeno, che l'ora delle tergiversazioni volga al termine. Parigi co-dirige Monaco, fornendogli personale giudiziario e anche governativo. La Banque de France esercita inoltre controlli (troppo blandi, azzardiamo, però qualcosa cambierà) sul sistema bancario loca�le. Infine, un meccanismo fiscalcontabile sull'Iva riversa do Pari�gi sulla Rocca 800 milioni di franchi annui, cho non sono una bazzecola neppure per Montecar�lo. Riassumendo, la Francia è l'unica a poter forzare davvero la mano a Ranieri. «Sua Altezza Serenissima» tra�versa una «finis regni» agra. Due operazioni negli ultimi mesi, il non matrimonio del maturo prin�cipino (Stephanie e Caroline pra�ticano invece l'overdose da noz�ze, egualmente nociva per fini dinastici), la vecchiaia, e qualche scandalo fastidioso. L'ultimo con�cerne il suo «amministratore». Invischiato, dicono, nella stonac�ela dei francobolli truffaldini. Ranieri, rispondeva sinora con flomma e distacco principeschi alle «voci». Ma Parigi lo stuzzica nella sua lana. «A Monaco» so�stiene la relazione parlamentare «ci sono gli affaires sui quali il governo per non diro il principe tollera le indagini. Egli altri». Un dossier del Parlamento francese ha sollevato Inquietanti interrogativi sul movimenti finanziari nel Principato che ha risposto, per ora con un «no comment»

Persone citate: Chirac, Dalle, Grimaldi, La Rocca, Rocca