Centro in rivolta, cade la giunta siciliana

Centro in rivolta, cade la giunta siciliana Centro in rivolta, cade la giunta siciliana Rinnovamento non vota la fiducia, Capodicasa lascia Antonio Havitla corrispondente da PALERMO La giunta regionale siciliana di controsinistra a guida ds, in carica da nove mesi, è stata mossa in crisi dai tre deputati di Rinnovamento italiano poche oro prima del voto su una mozione di sfiducia del Polo (che dispondo di 42 deputati su 90). E' accaduto poco prima dolio 3 di ieri notte, o al presidente Angelo Capodicasa non è rinuisto che dimet�tersi, evitando il voto in aula che lavrobbo visto pordonte (a quel punto disponeva solo di 44 consigliori, vurto cho un assessore diessino non ora presento alla votaziono). Sognali di crcsconte malessere, l'al�tro lori, orano vonuti da spezzoni doll'Udour, dei popolari, dello Sd�o dalla frangia doi Democratici schìorata con Leoluca Orlando, che vedo Arturo Parisi come fumo negli oc�chi. E al leader doll'Asinollo cho, comoCaslagnoltì, marted�pomerig�gio da Roma aveva assicurato piena copertura alla giunta siciliana, a Palermo il deputato regionale dei democratici Manlio Molo, vicino a Orlando, aveva risposto minaccian�do di votare con il Polo. La maggioranza ha tentato ogni mossa por guadagnare tempo. Capodica.yi, attirandosi psanti accuse dagli indìpondentisli del Fronte na�zionale siciliano, ha persino chiesto lo slittamonto dolla votazione por consentirò la partecipazione dell as�sessore alla Cooperazione Gianni Ballaglia, diessino comò lui, che era a Urbino per assistorn alla lauroa dolla moglie. Un altro brullo colpo, poi, la giunta l'aveva subito podio oro prima per la bocciatura della logge sulla riforma delle riscossioni dei tributi aflldata alla Montepasch�Scrii, la divisione esattoriale della Banca senese che è il principale «gabollien» d'Italia e nell'isola gesti�sco tulle lo esattorie. Come previsto dalla leg^e nazionale, alla Montepa�sch�Sent avrebbero dovuto essere riconosciuti aggi sullo tasse riscosse e non in baso a una commissione fissa. Irritato, l'assessore allo Finanzo Franco l'ini, doi demoeraliei, diceva: «C'è aria di interessi dal saporo antico perché quando in Sicilia si parla dogli aggi osattoriali spunta fiiori sempre qualche depu�talo cho vuol mottorci il becco». Il riferimento è owiamento ai cock�tail politico-finanziari del possalo, quando, prima di cssoro accusati di mafia o d�morire uno d�tumoro o l'altro assassinato, i cugini Nino o Ignazio Salvo si arricchivano grazie agli aggi più elevati d'Italia. I coordinatori siciliani d�Forza Italia, Gianfranco Miccìchó e di Alleanza Nazionale, Guido Lo Por�to, da ieri festeggiano; e con loro gli altri doi Polo, guardando con acerosciuta fiducia alle «rogionali» del giugno 2001. Ma quella d�Capodica�sa ò una rosa incondizionata? Clau�dio Fava, segretario mgìonalo dìossi no od eurooaputato, garantisco di no o con lu�i capogruppo ds Lillo Spezialo profigurano un rapidissi�mo e abile lavoro di sartoria por ricucirò ali strappi o confezionare un Capodicasater al quali! prcgìudizialmento non dico no il segretario regionale di Rinnovamonto italiano Bartolo Pollogrino, ex socialista, già assessore al Bilancio. E se l'azzurro Miccìchó (per un voto non è diventa�to presidente della Commissione antimafia o molti lo danno in forte ascesa tra i generali borluseoniani) afferma di essere in attesa di propo�ste, il Polo all'unisono chiede «un governo delle riforme». Prima fra tutto, quella dell'elezione diretta del Presidente della Regione che, secondo Miceiché, «non eonsontirebbo mai a un ds di governare l'isola». Por Fausto Spagna, segretario dei popolari siciliani, «Capodicasa ha più titoli di tulli per formare un nuovo governo». Francesco Forgione, il leader siciliano d�Rifondazio�ne comunista, se la prende con Rinnovamento e con gli altri centri�sti in subbuglio: «Ora si assumano la piena responsabilità derivante dal loro disimpegno dal governo». Come spesso accade nelle crisi politiche siciliane, quasi certamen�te si andrò a tempi lunghi. Il Presi�dente dell'assemblea Nicola Cristaldi convocherà la prossima riunione in data da stabilire e fra votazioni a vuoto e rinvìi forse si arriverà all'au�tunno. E poi non si possono esclude�re diversità rispetto al «quadro» nazionale. Del reato chi dimentica che il primo centrosinistra nacque proprio in Sicilia e cho qui de e pei, con Piersnnli Mallarella, proposero il primo capìtolo della politica di soUdarietà nazionale spenta poi dal sequestro Moro. Questo è il quarto governo sicilia�no in quattro anni: ai primi due del Polo, afTossati dal ribaltone udierrino, sono seguili i due di Capodicasa. Segnali di malessere anche da Sdi Democratici e Ppi Quarta crisi in quattro anni r >**■ /i^M BEL ^'1 ■liJ ^j El ^1 Angelo Capodicasa festeggiato dagli alleati II 10 novembre 1999 dopo l'elezione a presidente della Regione

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