Guide alpine eroi in vetta

Guide alpine eroi in vetta Guide alpine eroi in vetta Imprimi associazione italiana nacque nel 1850 a Courmayeur, oggi il «contadino di montagna» ha lasciato il posto a un rigoroso professionista la storia N Enrico Camannf ell'idoa romantica, la guida alpina o l'indomito valligia�no che accompagna il citta�dino tra le insidio della monta�gna, il gonoroso compagno che sacrifica la sua giacca pfjr proteg�gete il clionto dalla bufoni, l'one�sto padre di famiglia che rischia la pelle in parote per crescere i propri figli. Cos�l'hanno dipinta i film di Luis Trenker e i libri di Ro«or Frison-Roche, o cos�come noie belle favole ò nata la leggenda.' Scriveva Guido Rey agli inizi del Novecento: "In molli punti le guido mi ricordano que�gli antichi Indiani nomadi d'Ame�rica, de' quali, fanciullo, lessi avidamente le avventure ne' ro�manzi di Penimore Qxjper e di Mayne Reid. Come quelli, esso paiono dotate talora ( i un senso supplementare, in noi da lungo tempo scomparso, di facoltà e di istinti di tazze primitive e selvag�ge". Era il vecchio mito del Buon Selvaggio die si reincarnava in un rapporto profossionale molto particolare: intellettuali d�città e mulinimi di nionUigna die parti�vano fon l.i Jantcma in mano noi cuore della notte, e per un lungo giorno, soli sulla montagna, con�divìdevano la corda e la vita. Ma le favole hanno sempre dimontìcatoche il diente pagava salata la sua dose d�adrenalina, e la guida talvolta ne approfiUava. «Presto ai turisti non fu piti permesso di avere una volontà denuncia il prole valdostano Amò Gorrel, uno dei primi scalatori del Cervi�no essi dovettero subire i capric�ci delle loro guide riguardo gli alberghi, gli orari, le montagne, �prezzi e gli Itinerari; �fiori e i minerali, la geologia e la botani�ca, le scienze tulle furono escluse dal programma, solo le gamlie abbero la loro parte e la guida fu un tiranno». Per ristabilire gli equilibri, per regolamentare le tarme, e sopralttitio per rispondere alla suprema�zia delle guide francesi di Chamonix, nel 1850 nacque a Cour�mayeur la prima Compagnia del�ie Guide, seguila ixico dopo da quella di Valloumanche. Que�st'ostate si fa festa a Courmayour: si brinda a cenlocin(juant'anni di partenze per il Mon�te B^B)to,iioUidlgliiaccioa In™*/ di candela e poi alla luce fredda dello lampade frontali) cenlocinquant'anni di piccole e grandi avventure che si incrociano come in un romanzo. Ci furono tempi in cui la guida si ritraeva al termino della fatica per lasciare al cliente tulio l'ono�re della vetta. E ci furono giorni, più prosaici e veritieri, in cui la poderosa guida vallesaha Alexan�der Btugener gridava alle clienti inorridito: «Venga signora, qui terrei una vaccai». A proixisilo dello slesso Hurgener, 1 alpinista inglesi; Albert Frederick Mummery racconta nei suoi diari di scala�la: «Ai piedi del Cervino fummo circondali dall'ondegfjiare strega�lo, soprannaturale, di innumere�voli fuochi fatui. Le guido orano terrorizzate. Burgoner, aggrappa�lo al mio braccio, mormorava con voce roca: eccole, monsieur, le animo dei trapassali! Comprosi che so non volevo ritomaro a Zermatt. giocalo una seconda vol�ta, dovevo abbandonare le delizie diquella seduta spirit ica ed entra�re nel vivo di una spiegaziono dei fatti», 'i '♦•Per tnoltt'anni i dti^tei-jir dimostrarono superiori ai loro accompagnatori perché liberi dai vecchi pregiudizi montanari, ina poi, incrociando le esiierienze e mischiando il sudore, le guide impararono, fecero soldi e progetli, si emanciparono. Uomini conio Mattia Zurbriggen, guida del Monte Rosa, o Cnristian Kluckor, guida dell'Engadina, tenevano to�sta anche culturalmente ai loro dienti e padroneggiavano la pen�na litiasi quanto la piccozza. Il grande Angelo Dibona di Cortina d'Ampezzo, che aveva salvalo la vita del re Alberto del Belgio proteggendolo con il pro�prio corpo da una scarica di pioin,', mori in miseria dopo mezzo secolo di scalale, mentre Tila Piaz, l'altro fuoriclasse delle Dolo�miti, scrisse due libri, fu prigionie�ro politico sotto tre regimi e co�stru�un albergo al Passo Pordoi. Il periodo d'oro delio guide coincide con la vita e con l'opera di questi personaggi, tra la fine dell Ottocento e la prima guetra mondiale. Poi la differonza tra , moni,mari e cittadini sfuma con l'iniziativa degli alpinisti senaa guida-e couaJa compatì»'.daflif prime guide di città. Il triestino Emilio Comici simbolo di eroi�smo del Vonlennio si irasforisce a Misurina per vivere di monta�gna, ma non trova clienti perché arrampica troppo bene e fa om�bra alle guide locali. Oggi le cose sono completa�mente cambiate e s�diventa gui�da in baso alle capacità e non al documento di nascila. Le guide di città sono spesso ancora più pre�parato dei collegh�di valle, por�cile si muovono di più, si aggiorna�no, si confronlBno, risjxindono meglio alla figura del tour operaUir. La guida ai tempi di Internet ò un professionista affidabile che supera esami severi, compila fat�ture e versa contribuii por la La guide alpine di Courmayeur (foto sopra) ' esteggiano 1150 anni dalla fondazione della loro associazione pensione. Con buona pace d�chi ama le belle favole. I TELEFONI DELLE GUIDE ALPINE ITALIANE Collegio nazionale. 02/29414211 Collegio del Piemonte, 011/5171628 Unione valdostana, -.^^ 1-, 0165/44448 Collegioddla Lombardia, weyaJ4ic72 ss H Collegio del Veneto. 049/725559 Collegio dellrentino, 0461/981207 Associazione Alto Adige, 0471/976357 Collegio del Friuli-Venezia Giulia, 0481/960709 Collegio dell'Emilia Romagna, 051/6142105 Collegio della Toscana, 055/431974-407409. Collegio delle Marche, 0736/310693 Collegio dell'Abruzzo, 0862/361113 Collegio della Campania. 081/7775720 Collegio della Sicilia, 095/7914755