I rapinatori donano un tappeto all' ostaggio

I rapinatori donano un tappeto all' ostaggio I rapinatori donano un tappeto all' ostaggio Yemen, Alessio libero dopo quattro giorni di sequestro Inviato a SANAA Alberto Alessio è libero, con�tento per lo scampato pericolo, provato dalla brutta avventu�ra e anche leggermente ingras�sato. «Insistevano perché man�giassi molto. Non volevano che apparissi deperito al momento del rilascio», scherza. Il rapimento è durato quat�tro giorni: bloccato venerd�pomerìggio agli scavi archeolo�gici di Maareb, portato poi nel minuscolo villaggio di Gaheyta che non sta nemmeno sulle carte, è stato rilasciato nella notte tra lunedi e marted�dopo due giorni di interminabili trat�tative. Alessio deve la sua liberazione alle pressioni del governo, alle capacità di media�zione degli sceicchi, ma anche al codice d'onore beduino. C'è un uomo, il governatore di Maareb, che ha messo letteral�mente a disposizione la sua faccia se gli accordi non ver�ranno rispettati. E tanto è bastato perché Alessio venisse liberato. Per festeggiare l'avve�nuta intesa, la famiglia dei sequestratori ha imbandito una ricca cena prima che an�dassero via tutti. E a turno hanno anche sparato colpi di kalashnikov in aria, sequestra�tori e sequestrati. «Beh, ho sparato anch'io. E nei giorni prima. E' stato il nostro princi�pale divertimento», racconta Alessio. Il quale a un certo punto ha pure minacciato lo sciopero della fame. E lo sceic�co ha raddoppiato le sue atten�zioni. Il primo ad essere avvisato che la liberazione di Alberto Alessio era vicina è stato l'am�basciatore Lucchesi Palli che l'ha saputo nel cuore della notte da fonti del governo yemenita. A quell'ora Alberto Alessio e i suoi quattro compa�gni di avventura erano già sulla via del ritorno. Quattro ore per scendere dalla desolata montagna dov'era segregato e finalmente, all'alba, era pron�to un letto nell'albergo di Maa�reb. Come segno di riconcilia�zione, gli sceicchi di l�hanno anche preteso che facesse una visita turistica per la città. Hanno sempre mangiato pane caldo, agnello, rìso, birra anal�colica sia a pranzo che a cena. Né hanno mai sofferto la solitu�dine, anzi. Per tutti i giorni della prigio�nia, Alessio e gli altri sono sempre stati in casa dello sceic�co. Un edificio a un piano, modestissimo, senza telefono né corrente elettrica o acqua potabile. Una stanza era stata concessa all'italiano al suo in�terprete. Un'altra di minor pre�gio e per l'autista, le due guardie e il direttore delle antichità di Maareb. Alberto ha potuto anche fare due volte la doccia con acqua calda. Conoscendo poi i problemi de�gli occidentali, ha avuto sem�pre acqua minerale a disposi�zione. S�lamentava per non avere dietro lo spazzolino da denti. Ma tant'è. La mattina passeggiavano per i monti circostanti. Quan�do però erano in corso le trattative (e la scena si è ripetuta la sera e la notte d�domenica e poi di lunedì), gli ostaggi dovevano ritirarsi nel�le loro stanze e il salotto di casa era adibito a sala riunio�ne. «Insistevano perché man�giassi, volevano anzi che mi ingozzassi di agnello», raccon�ta. L'anziana madre dello sceìc�co ha regalato ad Alberto Ales�sio un tradizionale tappeto dei beduini yemeniti in pelo di capra. E da quel momento è stato solo un lunghissimo, fati�coso ritorno verso casa. L'ambasciatore non nascon�de la soddisfazione per l'avve�nuta liberazione. «Importante era che non si ricorresse alle anni», dice Lucchesi Falli. Per festeggiare il ritorno di Ales�sio, ieri sera s'è tenuta una cena in ambasciata. Ospite d'onore il ministro yemenita per la Cultura che ha garantito il massimo appoggio alla Fon�dazione Bricherasio per la mo�stra in corso d�allestimento. «Quando ho spiegato al presi�dente Saleh la gravità d�que�sto sequestro ha raccontato il ministro e cioè che era stato preso un italiano che era venu�to nello Yemen per firmare un contratto con il governo, mi ha risposto: "Non ti preoccupare. Tutto finirà bene. E sarà un'ot�tima pubblicità per la mostra". Speriamo». (fra. grì.) Il leader della confederazione tribale dei Khawnlane scortato dai suoi uomini

Persone citate: Alberto Ales, Alberto Alessio, Lucchesi Falli, Lucchesi Palli, Quan, Saleh

Luoghi citati: Ales, Yemen