Da Dùrer a Warho i mille volti della borghesia

Da Dùrer a Warho i mille volti della borghesia MODENA Da Dùrer a Warho i mille volti della borghesia Marco Rosei L ritratto della borghesia dal�le radici cinquecentesche ad oggi, dalle incisioni di Dùrer, nato in una grande bottega di orafi, al Ritratto di Gianni Agnel�li serigrafato e dipinto da Warhol. Uno dei curatori, Flami�nio Gualdoni, cita in catalogo Masscult BMidcult di MacDonald: «Siamo gli eredi legittimi della cultura borghese; un erede può detestare i suoi genitori, ucciderli,se crede, ma non è mai indifferente alla sua eredità». L'altro curatore, Walter Guadagnini, risale al classico Dialettica dell'illuminismo di Horkheimer e Adomo: «L'ideale borghese del�la conformità alla natura non intende la natura amorfa, ma la virtù del giusto mezzo. Promi�scuità e ascesi, fame e abbondan�za, sono, benché antitetiche, im�mediatamente identiche come forze dissolventi». All'esordio della sezione «stori�ca» a Vignola, incentrata sull'ege�monia europea dalle origini pro�testanti all'arte fra le due guerre, ci accoglie linquieludine freudia�na del ritratto di Schiele di Trude Engel, la figlia sedicenne del den�tista dell'artista, che non vi si riconobbe o forse si riconobbe fin troppo, sfregiando la fronte con una coltellata. All'ingresso della Palazzina di Modena, che ospita la sezione dol secondo dopoguer�ra «amerikano»,domina una gran�de metamorfica Cravatta di Gnoli, simbolo perfetto di perbeni�smo ambiguamente allusiva ad ima gonna e corpetto di gran moda femmmile. La sintesi ini�ziale di incisioni spazia dal Dùrer del Ritratto di Philipp Schwarzend grecizzatosi in Melantone, il figlio di armaiolo divenuto umanista e teologo riformatore a Wiitenberg al fianco di Lutero, al Rembrandt del ritratto di Jan Six, mercante e tmtore ugonotto borgomastro di Amsterdam, da Hogarth ai giudici di Daumier e alla loro ragion d'essere, i Sacri�panti di Ensor, borghese disgu�stato. Poi domina la dialettica drammatica dopo le angosce rive�lale e scatenate dalla prima guer�ra mondiale.Si confrontano la lucidità senza filtri o illusioni delle immagini della borghesia tedesca dominante in attesa di Hitler fotografata da Sander e la ferocia sin troppo esibila della cartella dei Masnadieri incisa da Grosz nel 1922, la diversa lucidi�tà italiana, esordiente con il divi�sionismo illusionista melafotografico di Balla nel Rifratto di Nathan, il sindaco ebreo masso�ne di Roma, e culminante nel realismo magico della Sposa di Donghi, tramiti i due Ritratti Veronesi ili Casoraii, e la spieta�tezza neooggeliva di Dix, di Schad, di Huhbuch, replicala, nell'esordio non più superalo, dal Fratello e sorella di Carlo Levi, con la terza via surreale e grottesca di Radziwill e di Savi�nio. Nella sezione del dopoguerra dominano la pop art e la fotogra�fia, con il corrispettivogiapjxmese di Sander nelle fotografie dei «nuovi samurai» industriali e fi�nanziari di Nobuyoshi Araki. Da radici cinquecentesche ad oggi: come gli artisti hanno raccontato il potere di una classe «Untitled (Gretchen)» di Robert Longo L'eroe borghese Vignola, Rocca e Modena, Palazzina dei Giardini Orano mardom 10-13/16-19 Fino al 16 luglio

Luoghi citati: Amsterdam, Modena, Orano, Roma, Vignola