Camilleri l'arcitaliano

Camilleri l'arcitalianoCamilleri l'arcitaliano INFORMATIVA Frutterò e Luccntìni ENTRATI in possesso di una conversazione regi�strata tra due siciliani, ci siamo ben presto imbattu�ti nella parola «sicilitudine», sulla quale i due indugiano a lungo. Per loro stessa ammis�sione è una parola assai discu�tibile, ideata forse da un terzo siciliano (Leonardo Sciascia?!, che l'adattò dal francese «negritude». Non poteva andar bene «sicilianità» per indicare quel pur suggestivo genoma di tradizioni storiche, famigliari, culturali, linguistiche, temperamentali che costituirebbero il carattere specifico dei sici�liani? Eh, no, ci voleva un neologismo più sfumato, più ambiguo, più isolano e miste�rioso, nonché orgogliosamen�te inapplicabile ad altre regio�ni d'Italia. Abruzzitudine, puglitudine, trentinitudine fareb�bero rìdere, mentre «sicilitudi�ne» ti mette subito in guardia, attenzione, qui è meglio anda�re coi piedi d�piombo, questo testo può essere tutto il contra�rio di quel che sembra, una equivoca ragnatela di allusio�ni, sottintesi, messaggi in codi�ce in cui la nostra laziopiemontesitudine rischia di restare beotamente impigliata. UNA CONVERSAZIONE PER UV DNA Così, tanto per coprirci le spalle, abbiamo spedito la con�versazione alla Dna (Direzione nazionale antimafia) che ci ha inviato per posta prioritaria la seguente informativa: «Tratta�si», dice il documento, «di dialogo ostensibilmente 'in chiaro' tra due soggetti che non risultano da noi indagati né presenti nei nostri archivi computerizzati. Tuttavia, l'an�damento generale della regi�strazione si può configurare come una sorta di interrogato�rio a 360 gradi da parte del Sorgi Marcello nei confronti del Camilleri Andrea (La testa ci fa dire. So Ilo rio, pp. 159, L. 15.000). Senza dubbio in virtù della sua lunga esperienza giornalistica il Sorgi si segnala come elemento di alta capaci�tà indagatorìa (e codesto uffi�cio si ripromette di tenerlo in considerazione in vista di eventuali operazioni infiltrative), abile nel provocare, mediante attinenti e gustose con�fidenze proprie, le confidenze del Camilleri, a farlo sentire a suo agio, sospingendolo verso la digressione, il ricordo d'in�fanzia o di gioventù, la rievo�cazione delle successive svol�te politiche, dal fascismo foco�so al marxismo inconsapevo�le, dal comunismo emozionalo al tremulo scetticismo; ma peraltro fermissimo (il Sorgi) nel ricondurlo via via (il Camil�leri) alla linea-guida dell'inchiesta. (L CALCIONE NILLI «VERGOGNE . Il Camilleri sembra non render�si conto che l'inquirente lo induce a una piena confessio�ne autobiografica. Generalità, orìgini e condizioni sociali del�la famiglia. Studi e tendenze politiche della prima età in epoca mussoliniana. Littoriali a Firenze e dolorosissimo calcione nelle «vergogne» da par�te del gerarca Eccellenza Pavolini (nel prosieguo appeso n Piazzale Loreto). Salvataggio ad opera del gerarca Eccellen�za Mezzasoma (nel prosieguo fucilato a Verona). Incontro nel periodo bellico con fanati�co fotografo sbarcato in Sicilia al seguito delle truppe america�ne, che nel prosieguo si rivela essere Robert Capa. Amore per il teatro e iscrizione all'Accade�mia di Teatro di Roma, con borsa di studio. Cacciala, per motivi di ordine boccaccesco, dal suddetto istituto. Frequen�tazione di intellettuali e tea�tranti di varia notorietà, debi�ti, sacrifìci e famelitudine. Commercio di sigarette di con�trabbando favorito da un in�contro (senza bacio) con l'on. Andreotli, e benevolo interven�to di quest'ultimo a vantaggio dol promettente giovane. Atti�vità editoriali e radiotelevisi�ve. Sfiorato dallo scandalo Montesi, il promettonto giova�ne provoca d'altra parte lui stesso un gravissimo scandalo ad Assisi, allorché, per futili motivi tecnici connessi a una diretta televisiva,, esplode in una serie di offese irriferibili contro le sacre figure della religione (bestemmia), alla pre�senza di altissimi prelati tra i quali il patriarca di Venezia, nel prosieguo Papa Giovanni XXIII. Pentimento e scuse all'ecc. Roncalli, che lo perdona con buone parole. Frequenta�zione (con abbracci) di Botte�ghe Oscure. Frequentazione (muta) di Leonardo Sciascia. Regie teatrali e sceneggiature televisive. Lento avvicinamen�to al romanzo e invenzio�ne del commissario Montalbano. Successo del medesimo in ambiOto locale e intemazio�nale. Incontro con Maurizio Costan�zo, il giudice Ca�selli e l'on. D'Alema. Dissapori (di la�na siculo-caprina) col sici�liano Vincenzo Consolo. Pub�blico appello per la costruzio�ne di un ponte sullo stretto di Messina onde metter fine una buona volta alla sicilitudine. Anagrafìcamente siciliani, i una coppia, in estrema sintesi, di ex-siciliani. Si evince che entrambi hanno lasciato l'isola da decenni, da decenni vivono e lavorano in contesti continentali e ne sem�brano pienamente soddisfatti. COSÌ ESTROVERSO. COSÌ SUSCITTiBILI In particolare il Camilleri, nella confessione estortagli rata dopo rata dai Sorgi, fininon leggibile sce perdelineare un percorso esistenziale strellaiiieiite intreccia�to allo vicende storiche nazionali e passibile della qualifica di 'concorso inter�no' alla più classica italianitudine. Estroverso, orgoglio�so, collerico, suscettibile, non indifferente al richiamo di bionde svedesi disinibite, il soggetto viene a disvelarsi suo malgrado come il tipico italiano immediatamente simpolico, sanguigno, estroso, a ungo costretto ad 'arrangiarsi" scivolando con alterne fortune tra le proprie contraddizioni e le varie "famiglie" detentrici del pote�ri! politico, culturale, intellet�tuale, radiotelevisivo ecc., ep�pure restandone sempre in qualche anarchico modo al di fuori. Tale omblomaticitn fa pertanto dire alla testa di codesto ufficio che il Camille�ri Andrea andrebbe quanto prima insignito della Gran Croco di Commendatore della Repubblica Italiana, ancor�ché sia in corso un'indagine dell'Antitrust sul monopolio che il predetto sembra eserci�tare sullo classifiche dei libri più venduti». In fede. Firma Infanzia e gioventù, a famiglia, gli studi, il fascismo e Robert Capa, il teatro e il caso Montesi, il Papa buono, le Botteghe Oscure, il ponte sullo Stretto «La testa ci fa dire»: l'inventore del commissario Montalbano «interrogato» da Marcello Sorgi, una lunga confessione, un'esame di coscienza oltre la «sicilitudine» eri lno«La testa ci fa dire»: l'inventore del commissario Montalbano «interrda Marcello Sorgi, una lunga confessun'esame di coscienza oltre la «sicilit' l'ecc. Roncalli, che lo perdona con buone parole. Frequenta�zione (con abbracci) di Botte�ghe Oscure. Frequentazione (muta) di Leonardo Sciascia. Regie teatrali e sceneggiature televisive Lento avvicinamento al romanzo e invenzio�ne del commissario Montalbano. Successo del medesimo in ambiOto locale e intemazio�nale. Incontro con Maurizio Costan�zo, il giudice Ca�selli e l'on. D'Alema. Dissapori (di la�na siculo-caprina) col sici�liano Vincenzo Consolo. Pub�blico appello per la costruzio�ne di un ponte sullo stretto di Messina onde metter fine una buona volta alla sicilitudine. Anagrafìcamente siciliani i una coppia, in estrema sintesi, di ex-siciliani. Si evince che entrambi hanno lasciato l'isola da decenni, da decenni vivono e lavorano in contesti continentali e ne sem�brano pienamente soddisfatti. COSÌ ESTROVERSO. COSÌ SUSCITTiBILI In particolare il Camilleri, nella confessione estortagli rata dopo rata dai Sorgi fini^ "N^V^UV^X non leggibile sce perdepercorso estrellaiiieiiteto allo vicendnazionali e passqualifica di 'concno' alla più classictudine. Estroversoso, collerico, suscetindifferente al ricbionde svedesi dissoggetto viene a suo malgrado comitaliano immediatampolico, sanguigno, ungo costret'arrangiarsi" scivoalterne fortune tracontraddizioni e "famiglie" detentricri! politico, culturatuale, radiotelevisipure restandone qualche anarchico fuori. Tale omblompertanto dire allacodesto ufficio cheri Andrea andrebprima insignito dCroco di CommendRepubblica Italiaché sia in corso udell'Antitrust sul che il predetto semtare sullo classificpiù venduti». In f

Luoghi citati: Assisi, Firenze, Italia, Messina, Repubblica Italiana, Sicilia, Venezia, Verona