Torino, braccio di ferro sul Teatro Stabile di Alessandro Baricco

Torino, braccio di ferro sul Teatro Stabile Oggi Massimo Castri presenta il suo programma al consiglio d'amministrazione. Ma il clima è di fuoco Torino, braccio di ferro sul Teatro Stabile Osvaldo Guerrieri UiHlfKl MASSIMO Castri presente�rà oggi al consiglio d'amminislrazione del Tea�tro Stabile la suo ipolesi di cartellone per hi prossima sta�gione di prosa. E' la prassi. Saranno esaminati titoli, costi, previsioni d'incasso; dopo di che, via libera; oppure no. Tutta�via l'incontro di oggi sarà sensi�bilmente diverso dai soliti, for�se smentirà l'antico, sonnac�chioso rituale della gestione tea�trale pubblica, f )f'.gi Castri parlerà d'arti.' e di spettacoli. Illustrerà lo sue pro�duzioni e il cartellone delle ospi�talità. Spiegherà i molivi per cui niellerà in scena //i ragione degli altri di Pirandello e Ifige nia di Euripide. Dira perché ha affidato ai registi Mauro Avogadio e Giancarlo ( lobelli la cresci�la dei giovani allori del Teatro Stabile, in modo da avere, doma�ni, la famosa Compagnia dei Giovani di cui si parla da tempo, ma che, fino ad ora, non ha mai avuto l'occasione per diventare un nucleo stabile e forte. Non senza orgoglio, Castri elencherà i Ire spettacoli stranieri che, tra ottobre e dicembre, arriveranno a Torino: Gaudeamus di Dodin, Le costume di Peter Brook e Polygraphe di Robert Lepage. iVÌa la cetra dell'arte l'orse sarà soffocata dalla buccina del�la guerra. Il programma che Castri immaginiamo con fatica ha predisposto per il 2000-2001 pare scontrarsi con un contesto non propriamente i.ereno; vedi la «bomba Haricco», di cui parliamo qui accanto, un'uscita che il presidente dello stabile, Agostino Re Rebaudengo, liquida con stizza: «Barìcco avrebbe dovuto lare marcia indietro un anno e mezzo fa, (piando abbiamo acquistalo il pacchetto di Settimo. Non può stracciare l'accordo dopo la lìrma dei coni ratti e dopo le discus�sioni in consiglili, numerose e trasparenti». Se ciò non bastas�se, ecco il doppio enigma del teatro Gobetti e del cinema Astra, il Gobetti, finalmente rislrutlurato, dovrebbe ospitare fin da settembre gli uffici dello Slabile; olire a ciò, dovrebbe riaprire il proprio palcoscenico agli spettacoli «da camera». Ma non sembra che il nuovo Gobet�ti sia all'altezza del ruolo, nel senso che si hanno non pochi dubbi sull'efficacia e sulla fun�zionalità della rislrullurazione. Discorso diverso, ma più gra�ve, per l'Astra, L'ex cinema, che alcuni anni fa era sialo conces�so al Gruppo della Rocca, ora 6 sialo richiesto dal Teatro Stabi�le, In (jueslo spazio troverebbe�ro ospitalità il lavoro di ricerca e quello dei giovani. In sostanza verrebbe adibito a quel laborato�rio al quale tiene mollo Castri, La sala non è stala del tulio ristrutturata, attende ancora profonde cure. Ma non e questa la difficoltà. Lo scoglio, por ora insormontabile, è costituito dal Comuno, che sembra non ave�re alcuna inten�zione di accoglie�re le richieste di Castri e di Re Rebaudengo. Anzi le resi�stenze riguarda�no anche la sede del Gobetti, La prima sala del Te�atro Stabile, quel�la degli anni eroici sognali dalla scoperta del Ruzante e dalle prime, folgoran�ti messe in scena brechtiano, potrebbe non tornare al Teatro Stabile, Pochi giorni fa è stata presentala in Comune una mo�zione con la (piale alcuni settori politici hanno chiesto che Astra e Gobetti siano concessi al «tea�tro d'innovazione». Secondo la legge, questa mo�zione dovrà avere una risposta entro quaranta giorni dalla data di presentazione. Arriverà? «Do�vrà arrivare» risponde Ugo Pero�ne, assessore alla Cultura del Comune. «Ma non è facile», commenta, Spiega che a Torino si sono creali due blocchi: lo Stabile da una parte e gli altri teatri dall'altra, anzi «lo Stabile è diventato il teatro ufficiale e poi ci sono gli altri». E' chiaro, dice Perone, che bisogna uscire dalla logica dei due blocchi. Ma è proprio questa la difficoltà, «E nato un braccio di ferro, ed è Impossibile dire chi sarà il vinci�tore». Occorrerebbe che il Comu�no maturasse una ipotesi di gestione, ma, avverto Perone, «per il momento non siamo arrivati a un confronto». Però esisterà pure un orientamento. La risposta arriva lenta o secca: ('Vorremmo che lo Stabile non procedesse nell'espansione. Per�sonalmente vorrei che accollas�se una paco annata garantita dall'Onu», Chi ò l'Onu? «Io», Un cartellone a rischio Il Comune non vuol cedere l'ex cinema Astra e il Gobetti ristrutturato L'assessore Perone: «Necessario bloccare questa espansione» Il regista Massimo Castri e. nella foto in basso, Alessandro Baricco

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