L'Europa non toglie le sanzioni a Vienna

L'Europa non toglie le sanzioni a Vienna L'Europa non toglie le sanzioni a Vienna Austria e Lussemburgo bloccano l'accordo fiscale tra i 15 Maurizio Mollnarl inviato a FEIRA I leader europei hanno respinto 1 appello deU'Austria per rivedere il congelamento dei rapporti bila�terali ma il Portogallo nelle prossi�me due settimane, le ultime del suo semestre di presidenza del�l'Ile, tenterà di far approvare ai partner un piano in tre fasi per arrivare alla soluzione del caso all'inizio del 2001. E' stato il cancelliere di Vien�na, Wolfgang Schuessel, a rivolge�re personalmente l'appello agli altri 14 capi di Stato e di governo durante il pranzo di ieri. L'occasio�ne informale era l'unica possibile perché il caso-Austria non figura�va nell'agenda dei lavori. «Mi rivolgo a voi perché il mio Paese, l'Austria, si sente isolato dall'Eu�ropa a causa dei provvedimenti adottati ha detto Schuessel -. Nella popolazione iniziano a emer�gere forti sentimenti di protesta e nella coalizione abbiamo proble�mi con i liberalnazionalix. All'appello di Schuessel per una «decisione saggia» hanno ri�sposto neanche due ore dopo i partner facendo propria la posizio�ne concordata in mattinata fra il presidente francese, Jacques Chi�rac, e il cancelliere tedesco, Ge�rhard Schroeder «Per ora non cambia nulla nei rapporti bilatera�li con Vienna» congelati a genna�io a causa dell'entrata nelgovemo dei liberalnazionali del leader xe�nofobo Joera Haider. La presidenza portoghése del�l'Unione Europea ritiene tuttavia che le consultazioni condotte die�tro le quinte sull'Austria abbiano reso mature le condizioni per «svi�luppi concreti». «Entro la fine di luglio consulteremo i partner ha annunciato il ministro degli Este�ri di Lisbona, Jaime Gama propo�nendo una strada da seguire per arrivare alla soluzione del caso». Si tratta di un piano in tre fasi redatto dal premier Antonio Guterres: far partire da subilo un monitoraggio della situazione in Austria, arrivare alla sospensione delle misure europee in settembre e quindi alla loro totale abrogazio�ne all'inizio del 2001. In questo tentativo che fonti della commissione definiscono «di bandiera» Lisbona ha al suo fianco alcuni Paesi, prima fra tutti l'Italia. «Prima il monitorag�gio, poi le decisioni ha detto il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, non celando il sostegno per Guterres -. L'Italia è uno dei Paesi che auspicano la ripresa del dialo�go, anche perché in questi sei mesi non sono venuti da Vienna atti contrari allo spirito dei Tratta�ti». Poche ore dopo il rifiuto euro�peo all'appello di Schuessel, l'Au�stria bloccava (assieme al Lussem�burgo) l'accordo fiscale fra i mini�stri economici e Finanziari. «Non vi è alcun legame fra la mancala inlesa sul fisco e il caso-Haider», ha assicurato Dini, ma la coinci�denza tra i due fatti è stala sottoli�neata nelle dichiarazioni dei por�tavoce britannici. Due riunioni dell'Ecofin e una discussione a livello di Capi Stalo e di Governo non sono riuscite a far cadere l'opposizione di Vienna e Grandu�cato allo scambio di informazioni bancarie necessario per la tassa�zione dei depositi bancari dei nonresidenti dovuti a investimenti finanziari. Anche Londra all'ini�zio si era opposta, poi ha fatto un passo indietro. Ma l'accordo a 13 non basta e l'Ecofin ha rinviato tutto a «prossime consultazioni». Niente accordo neanche sulla «Carla dei Diritti»: Londra non vuole «la creazione di nuovi dirit�ti» e teme «vincoli giuridici», men�tre Parigi vorrebbe introdurre ele�menti di diritto sindacale nel testobase. 11 premier Giuliano Amalo ha incitato entrambi a cercare l'intesa: «Bisogna andare oltre le legislazioni esistenti per rafforza�re l'identità europea dei cittadi�ni». L'unico vero passo avanti sulla strada delle rifonne oltre all'an�nunciata entrata della Grecia nel�l'euro è venuto dalla decisione di includere nel negoziato sulla revi�sione dei Trattali anche il mecca�nismo della «cooperazione raffor�zata»: vista l'incapacità dei Quin�dici a decidere all'unanimità, si fa strada il modello già adottato sull'euro e per l'area di Schengen. L'Italia ha proposto la città di Parma come sede della nascitura Agenzia della Sicurezza Alimenta�re: ma ci sono molli candidati. Sul fronte della politica estera, l'Ue ha fatto propria la proposta di Parigi per un summit con tutte le repubbliche ex-jugoslave Dan�ne la Serbia di Milosevic. Saran"o invitati anche il Montenegro e l'opposizione di Belgrado. Il finale di giornata ò stato tutto per l'arri�vo inserito all'ultimo momento dai portoghesi del presidente sudafricano Thabo Mbeki, che ha tenuto mia lunga relazione ai Quindici sui mali del proprio conti�nente. Al vertice di Feira un piano portoghese per revocare le misure Ue all'inizio dell'anno prossimo Il ministro degli Esteri austriaco Benita Ferrero-Waldner alla manifestazione organizzata In margine al vertice