«Avvolti di stagnola per accecare i detector»
«Avvolti di stagnola per accecare i detector» IL SOGNO DI VASILE SI CHIAMA MANCHESTER «Avvolti di stagnola per accecare i detector» Un romeno racconta: cos�si supera la frontiera inglese intervista Lodovico Polelto TORINO SE anche non lo avesse trova�to prima la polizia francese, a Dover avrebbero dovuto sperare che quelli della frontie�ra non aprissero il carro per controllare il carico. Se tutto fosse andato bene, Vasile, 26 anni, romeno di Marginea, oggi sarebbe a Manchester, con due cugini e un fratello: «Che in Inghilterra sono andati anche loro sul treno». Il viaggio di Vasile, invece, è finito qualche ora dopo la partenza da Milano. La polizia francese, alla stazio�ne di Modano, ha aperto il vagone del treno merci diretto in Inghilterra. Lo hanno ferma�to con altri undici suoi connazio�nali, li hanno identificati e rispe�diti in Italia. Vasile è uno delle centinaia di clandestini che ogni settimana provano ad imbarcarsi sui treni che dopo aver attraversato la Francia, essersi infilati nell'Eurotunnel a Calais ed essere sbu�cati dall'altra parte, a Dover, vanno a cercare fortuna in Gran Bretagna. Ma per lui, come per decine di altri, il viaggio è termi�nato qualche ora dopo la parten�za. E adesso Vasile ne sta tutto il jiorno dalle parti di piazza Caro Felice, davanti alla stazione principale di Torino, Porta Nuo�va. Birra, sigarette e niente da fare. Cos'è andato storlo? «Non so, era tutto a posto. Ma la polizia ha aperto il carro per un controllo e noi eravamo li, sedu�ti tra i pacchi. Eravamo in dodici, ci hanno fatti scendere, ci hanno preso tutto: l'acqua e i viveri». Chi ti ha insegnato questa strada per raggiungere Manchester? E quanto ti è costato? «Alla stazione centrale di Mila�no c'è gente che sa come si deve fare. Costa mezzo milione farsi accompagnare fino al treno, lo�ro conoscono gli orari e sanno quali sono i convogli dirotti a Manchester. Tu chiedi e loro ti portano, Si fa di notte, ma bisogna essere svelti. Li c'è tan�ta polizia». Hai voglia di ricordare co�me avete fatto a salire sul treno? «Siamo andati a Lambiate, di sera. Ci avevano detto di porta�re due rotoli ili carta Domopack a testa, corda fine, e nastro da pacchi, e l'acqua per il viaggio». Domopack? Perché? «Per avvolgerci prima di arriva�re al Tunnel. Li i vagoni passano sotto uno strumento per vedere dentro (uu rilevatore di calore): se c'è gente se ne accorge. Con la carta di alluminio addosso, inve�ce, non se ne accorge nessuno». E la corda e il nastro a che cosa servono? «Per salire sui treni si deve tagliare il telone e infilarsi nel buco. Ma una volta dentro biso�gna ricucire lo squarcio, se no si viene scoperti subito, li nastro servii per tappare bene, da den�tro, quel taglio. Poi si può stari' tranquilli per qualche ora». Viveri no avevate? «Acqua e qualche panino. Si viaggia per un giorno. Mio fratel�lo il viaggio lo ha fatto quest'in�verno, a gennaio, avevano tanto freddo». Tu, invece, quando hai ten�tato di raggiungere Man�chester cosi? «Un mese, un mese e mezzo fa» Sono tanti i tuoi connazio�nali che viaggiano cosi? «'ranli. tanti. Sono qiwis' tutti ragazzi, ma ci sono anche hambi ni e donno». Ci riproverai? «Non so. Ora lavoro, scaricò cassette ai mercati generali. Ma forse un giorno andrò da mio fratello. Devo trovare altri soidi per salire su quel treno».
Persone citate: Birra, Lambiate, Lodovico Polelto, Modano
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