Mondadori, il processo non fu «aggiustato» di Paolo Colonnello

Mondadori, il processo non fu «aggiustato» Mondadori, il processo non fu «aggiustato» Berlusconi e Previti prosciolti dall'accusa di corruzione Paolo Colonnello MILANO Ila impiegato 15 giomi, due ore e 15 minuti prima di sedersi nella piccola e gremitissima aula delle udienze preliminari dol settimo piano e leggero, in mimo di 30 secondi, una sentenza deflagrata comi: una bomba: «assolti perchè il fatto non sussisl».'». Tanto ci ha messo il giudice Rosario Lupo per spazzar via, con un'ordinanza di pochirighe, due anni d'indagini e cinque mesi d'udienze preliminari sulla gravissima ipotesi d'accusa che Silvio Berlusconi, nel 1991, avesse versato all'ex magistrato della corte d'appello di Roma Vitto�rio Metta una tangente di 'l^fi milioni per comprare la sentenza con la quale la Pininvest acquistò Il controllo definitivo della Monda�dori facendo annullare il lodo arbi�trale di un anno prima che aveva invece attribuito la proprietà all'ing. Carlo De Benedetti. un'ordinanza, quella del giudi�ce Lupo, clic pei i primi istanti ha lasciato letteralmente lutti, accu�sa e difese, senza parole. «Lagiusti�zia in Italia va in un modo tale che quando arriva una sentenza giu�sta, si rimane stupiti», dice ancora frastornato l'avvocato di Berlusco�ni e parlamentare "azzurro" Gaeta�no Pecorella, Perchè in fondo un rinvio a giudizio, di fronte alla mole di carie prodotto sia dagli uni che dagli altri per provare o meno le responsabilità degli imputati oltniral Ctiviilioro, Cesure Previti, l'ex giudice Vittorio Metta e gli avvocati civilisti Attilio PaciGcio e Giovanni Acampora avrebbe somplicDjjlWito rinviato al vaglio di un tribunale la decisione definitiva, senza proclamare vincitori o vinti. Cosi invece il gip Lupo e andato ben oltre a un sempliciruolo notarile, decretando quella che con il giusto processo viene defini�ta (la prova positiva», ovvero l'nssolu/ione provala degli imputati. K anche se bisognerà leggere fino in fondo le motivazioni di questa decisione, già la formula scelta dal gup non lascia spazio a interpreta�zioni: «il fatto non sussiste». Ovve�ro nessuna corruziono, nessuna sentenza "aggiustata" per cambia�re i destini del lodo Mondadori. Come invece avevano preteso i pm [Ida Boccassini e Gherardo Colom�bo (ieri l'unico ad essere presente alla lettura della sentenza), chie�dendo nel novembre scorso il rin�vio a giudizio degli imputati in quanto «agendo in concorso tra loro... promettevano e versavano somme di denaro a Metta Vittorio affinchè violasse i propri doveri d'imparzialità... per favorire la fa�miglia MondadoriFormenlon», alleata all'epoca con Berlusconi contro De Benedetti per il control�lo della casa editrice di Segrate. In cifre, per l'accusa, i fatti erano andati cosi: tre miliardi par�titi dai conti esteri Fininvesl nel febbraio del '91, approdati sul conto svizzero di Previti, quindi, nella misura di un miliardo e mezzo, su quello di Acampora, poi attraverso altri passaggi, sul conto di Pacifico e infine, sotto forma di 425 milioni in contanti, nelle mani di Metta che li invest�acquistando un appartamento per Ut figlia. Una ricostruzione che si ò inceppata quando, giusto due sabati fa, le difese hanno tirato fuori il classico asso dalla manica portando una dichiarazione del gioielliere Gian�ni Bulgari, accompagnata da varie distinte bancarie, dalla quale emer�geva che nell'ottobre del 1991 era stato lui a versare all'avvocato Acampora 850 milioni di lire, di cui metà, ovvero 425 milioni, era�no arrivati a Previli, come paga�mento di una parcella per l'impe�gno profuso dagli avvocati nella complicata causa di separazione del gioielliere dai suoi fratelli. Un colpo di scena che si è andato ad aggiungere alla difficoltà di dimo�strare che i soldi in contanti giunti a Metta fossero arrivali davvero da un conto di Pacifico alimentato da Previti (e nel caso, da quale versamento? Quello di Berlusconi o di Bulgari?! e non piuttosto da un'eredità miliardaria che un giu�dice ormai defunto, tale Orlando Falco, lasciò, come dimostrerebbe�ro le carte dell'adozione, al giudice Metta. Quella sul Lodo Mondadori anche se rimangono aperte per falso in bilancio le posizioni del�l'avvocato Prodieri, d�Cristina Mondadori e della famiglia For�menlon, stralciati all'inizio delle udienze è diventata cosi la prima indagine a finire con il prosciogli�mento degli imputati tra quelle della procura milanese nel cosid�detto filone delle "toghe sporche", che già ha prodotto due processi: Sme-Ariosto, che vede alla sbarra praticamente gli stessi imputati, e Imi-Sir, l'unico nel quale Berlusco�ni non compare. E mentre l'altro difensore del leader azzurro, Nicco�lò Ghedina, parla di «risultato cor�retto» d�«unica decisione possibi�le», l'avvocato della Gir di De Benedetti si dice «stupito per una decisione di proscioglimento in udienza preliminare», a fronte di «gravi elementi indizianti che, ad avviso della parte civile, erano più che sufficenli per una verifica dibattimentale dell'ipotesi accusa�toria». La Procura dovrà attendere le motivazioni della sentenza. Poi avrà 90 giomi di tempo per fare appello. L'avvocato Pecorella «Quando arriva una sentenza giusta si resta stupiti» Il legale della Gir «C'erano elementi sufficienti per il dibattimento»

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