«Non sono fuggita e non ho ucciso Mazza»

«Non sono fuggita e non ho ucciso Mazza» LA BALLERINA POLACCA CHE FACEVA GIRARE LA TESTA AGLI UOMINI DI PARMA «Non sono fuggita e non ho ucciso Mazza» La Miroslawa dal carcere: proverò la mia innocenza personaggio Michele Meloni udìnF ~ VENTI minuti dopo essere entrata nel carcerò di Udi�ne, riconsegnala alla poli�zia italiana dalla gendarmeria austriaca al valico di Tarvisio, Katharina MiroslBWB, fino a quol momento molto padrona di sé, ha ceduto alla tensione accumulata dopo la cattura. Alla vista della cella corta e stretta come tino sgabuzzino che avrebbe diviso con un'altra detenuta, e slata colla da choc. «Ora divide un letto da una piazza e mozzo in un ambiento angusto tipico di una struttura fatiscente come il carcero di Udine, che ò peggio di quol rappresentano noi fiiin, insoste�nibile pir chi sconta la pena e por chi vigila con straordinario senso di responsabilftà». I.a te�stimonianza e dol giovane depu�tato udinese di An, Daniele Kronz, uno dei parlamentari più attivi nel sollecitare dal governo iniziative per migliora�re la Struttura carceraria nel Nord-Est. lori Franz ha l'alto ancora una volta visita all'islituto penilen/.iario di via Spala lo e ha avuto un colloquio di quaranta minuti con l'ex balle�rina, condannata a 'l\ anni e sei mesi di carcere nel processo per l'omicidio dell'imprenditore parmense Carlo Mazza. Di aspetto giovanile, «identi�ca all'immagine resa dallo foto�grafie di inulti anni fa», capelli castanò-biondo cenere, sguar�do intonso. Aero, che tradiva impazienza, vestila con una blusa color fucsia, sopra un camicione e uno scialle nori, pantaloni «alla pescalora» e scarpe da ginnastica con chiusu�ra a cerniera, l'orologio ancora al polso, la Miroslawa, che ha M anni, e apparsa provala, ma determinata nel proclamare la propria innocenza. «Ha voluto parlare a lungo del suo caso, anche se ovvia mente in termini generali. Lei si scusava, ma il suo italiano e impeccabile», dice il deputato. E' stala una lunga autodife�sa, «ila proclamato la sua tot ale estraneità o quanto lo addebita�no b ha cercato di spiegarmi come ciò fosse tendenzialmen�te avvalorato dal fatto che lei, in Austria, non ha fallo mollo per nascondersi Non ha cani binto documento di identità) non si è imboscata*, La Miro�slawa ha rivendicato la sua cittudinan/.a tedesca «da anco�ra prima di soggiornare in Ita�lia». «Ha lincile contestato il fatto di ossero statn definita una fuggitiva», Al parlainenlare udinoso ha dello «di ossero partita dall'Itulia con il passaporto che nessuno lo aveva tolto. E non le risulta che qualcuno le avesse dolio che non poteva allontanursi da Parma», Oliando la condanna i) stata silurila, Katha�rina Miroslawa non si è cosi imi�ta, «ma non si considerava lati�tante. Mi é parso di capire che potesse ritenersi piuttosto con�tumace». Al suo legale, Gaetano l.unc.ii. la Miroslawa aveva già dello di avoro nuove prove a sua discolpa, a cominciare dalla confessione dol marito, che la scagionerebbe; e di sperare nel�la revisione del processo. Superato il rigetto iniziale per la colla, l'ox ballerina ha (ietto di avere già instaurato un rapporto cordiale con lo detenu�te «a ha ringraziato per il com�portamento del personale carce�rario. Mi hu uriche detto che nutre piena fiducia nei suoi legali». Il collegio di difesa do�vrebbe essere composto, oltre che da Longo, anche dui penali�sta romano Maruzzitu. Nel corso della conversazio�ne col parlamentare udinese Katharina Miroslawa «ha tenu�to a ribadire che nei giorni del processo si è molto favoleggiato sulla sua figura professionale, dipingendola comò un personag�gio da fouillcton. Hu dotto di non aver reagito por il rispetto che un'lmputata deve alla cor�to, ma che oggi non accettereb�be più di ossero dipinta come tenebrosa, come la peggiore donna dol mondo». «Devo diro che la Miroslawa non mi ha chiesto un particola�re interessamento por le sue condizioni di detenuta ha sottolineato Franz ma ha pale�sato la possibilità di trovare una sistemazione più umana considerala la lunga detenzio�ne che l'attende. Un problema non nuovo por mo, che da mesi sollecito il governo a provvede�re a una drastica rislrulluraziono delle carceri di Udine». l'ranz è ira i parlarnonlari che più hanno sollecitalo gli esecutivi per interventi in cam�po carcerario. «Quella di Udine è una strutlura degli Anni Ven�ti, faliscenlo. A fronte di dueconto detenuti che sovraffolla�no lo cello, vi lavorano cento guardie, ampiamente sotto or�ganico, costrette a turni massa�cranti». La condizione igienica della struttura molto a dura prova la popolazione carceraria; e le guardie sono costrette a eserci�tarsi al poligono di Tolmozzo «quando co ne sarebbe uno a Udine, realizzalo da tempo e mai Utilizzato, perché mai col�laudalo». Appena è entrata in cella a Udine ha avuto un malore «In Austria non ho fatto nulla per nascondermi, né ho cambiato documento d'identità» «Divido con un'altra detenuta un letto a una piazza e mezza in un locale che assomiglia a uno sgabuzzino. Spero in un trattamento più umano» IL DELITTO L'8 febbraio 1986 un industriale di Parma, Carlo Maz2a, viene trovato morto dentro la sua auto, freddato a colpi di pistola. Le indagini risalgono rapidamente a un'avvenente ballerina polacca, Katharina Miroslawa, in favore della quale l'uomo aveva stipulato un'assicurazione sulla sua vita del valore di un miliardo IL PROCESSO Insieme al marito Witold Kielbasinki e al fratello Zibi, accusati di essere gli esecutori materiali dell'omicidio, Katharina viene processata sei volte e sempre giudicata colpevole. L'ultimo processo, che risale al febbraio '93, si conclude con la condanna a 21 anni di carcere per lei e il fratello e 24 per il marito LA FUGA L'Austria è la meta della lunga latitanza di Katharina, iniziata nel 1992, subito dopo la condanna definitiva a 21 anni di carcere. La polizia giudiziaria di Parma la insegue oltre confine il 4 febbraio scorso la scova, grazie a un bancomat, in un appartamento popolare di Vienna, dove viveva sotto falso nome con il padre e la figlioletta IL CARCERE Dopo l'arresto, Katharina viene portata nel carcere di Vienna. Il 10 marzo l'Italia chiede l'estradizione, il 16 maggio il tribunale di Vienna la concede. 11 difensore della ballerina polacca presenta ricorso, ma questo viene respinto. Katharina deve partire per il carcere di Thoerl-Maglern, il più vicino al confine con l'Italia A destra, Katharina Miroslawa, la ballerina polacca estradata in Italia A sinistra, il deputalo di An, Daniele Franz. che le ha reso visita in carcere