Caselli: così cambierò le prigioni

Caselli: cos�cambierò le prigioni La proposta del direttore dei servizi penitenziari: si potrà diminuire il sovraffollamento Caselli: cos�cambierò le prigioni «Divise secondo la gravità della pena da espiare» MILANO ( luattro circuiti carcerari distin�ti secondo la gravila della pena de espiare: è questo lo schema che ha in mente il dirotloro dol dipartimento di amministrazio�ne penitenziaria del Ministero di Grazia e Giustizia) Giancarlo Caselli, per diminuire il sovraf�follamento nelle prigioni e usci�re dall'emergenza nel giro di pochi anni. Lo hu dello parlan�do nella larda serata di sabato, in un dibattito a Vimodrone (Miliinol Oneste novità, lia pe�rò subito sottolineato, «rendo�no il carcero più umano e ricono�scono ai detenuti una serio d�difilli, ma non rendono affatto il carcero un Grand Hotel». Quanto al sistema che ha in niente. Caselli lo ha spiegato rosi: «Un circuito per i detenuti pili pericolosi, un secondo dove scontare pene secondarie, un terzo per lo pene brevi e un circuito ampio por chi si trova in regimo d�custodia attenuata e procede verso il recupero sociale. Il passaggio da un cir�cuito all'alilo dovrebbe avvenìre sulla base della pena residua e della capucilù d�roìnsorimento». Ouostu potrebbe ossero una risposta efficace al sovruffollamonlo e un inizio di strategia por trasformare il carcero da «discarica sociale» a luogo d�auloniico e graduale recupero dello persone, secondo quanto peraltro provede la nostra Coslìt uziono. E chiaro, ha proseguilo Casel�li, che l'attuazione di un sisteina carcaratio di questo genere comporta «una forte assunzio�ne di responsabilità polìtica, porche è evidonto che ci sono rischi. Ma bisogna smettere di pensare al carcere solo cóme "deposito''. Ci saranno momenti difficili, ma alla fine tulli do�vranno uccellare che �dolomiti lavorino e si reinsoriscano». Por realizzare questo siste�ma. Caselli ritiene necessaria una forte presenza di servizi dentro e fuori dal carcere e un nuovo modo, da parte della gente comune, di considerare il mondo della detenzione. «Noi penitenziari ha spiega�to dovrebbe avvenire il cammi�no di recupero tramile slnitture che garantiscano nozioni lin�guistiche per gli stranieri, for�mazione professionale, inseri�mento nel mondo dol lavoro, agevolazioni fiscali per le impre�se messe in piedi da detenuti. Per fare questo occorre un pia�no per l'edilizia carceraria, non tanto per costuire nuovi edifici, (pianto per rendere vivibili quel�li fatiscenti, dove le condizioni d�vita sono durissime. Senza piano edilizio, il sovraffollamen�to renderà difficile l'applicazio�ne del nuovo regolamento». insomma ha concluso Casel�li bisognerà investire parecchi quattrini. Ma «spendere per le misure alternative significa spendere meno, perchè un dete�nuto dietro le sbarre costa alla coUoltivìtà molto di più» jr.cri.l. Giancarlo Caselli, direttore del dipartimento di amminlstr.'uione penitenziaria del minuterò di Grazia e Giustizia, si batto per trasformare il carcere in un luogo di recupero

Persone citate: Casel, Caselli, Giancarlo Caselli

Luoghi citati: Milano, Vimodrone