«Fare il ministro? Adesso mi piace» di Fiorella Minervino

«Fare il ministro? Adesso mi piace» TUTTt LE IDEt EI PROGETTI «Fare il ministro? Adesso mi piace» Veronesi: pensavo non fosse il mio mondo, ma mi sbagliavo intervista Fiorella Minervino MILANO N ON ha perso il sorriso, né il buon umore né il garbo che gli sono propri da sem�pre. Conserva l'affabilità, anche se è assedialo più di prima, non da malati, bens�da tv, giornali, curiosi appostati ovunque per strappargli una dichiarazione. La domenica mattina la dedica allo studio e alla ricerca. Il professor Umberto Verone�si è l'oncologo più celebre d'Ita lia Iha avuto la cattedra a Peni già e a Milanol, appassionato di letteratura, musica (un figlio è noto direttore d'orchestrai, arte, nato nel novembre del '25 a Milano, con alle spalle l'espe�rienza della seconda guerra mon�diale dove saltò per aria sopra una mina a Pisto�ia, per tre mesi fu sottoposto a gra�vi operazioni chi�rurgiche in ospe�dale, ed entrò poi in clandestinità fra i partigiani. Ora si trova al centro di polemi�che più o meno infuocate perché ripete ciò che ha sempre al ferma io in qualità di mèdico. Ora è mi�nistro della Sani�tà sicché ogni co�sa esca dalla sua bocca assume pe�so diverso. Parla rilassato, appena rientrato da Ro�ma e mentre s�appresta a un in�contro sulla ricer�ca che si terrà questa mattina all'Istituto Europeo di Oncolo�gia; non è più il direttore ma ne osserva da vicino ogni passo. Come mai si è lasciato con�vincere a diventare mini�stro? Non corriamo il ri�schio di aver perso l'oncolo�go di fama per un ministro contestato a ogni sua usci�ta? «Da 20 anni rifiutavo tale incari�co, a ogni cambio di governo venivo chiamalo forse perché sono allievo di Bucalossi che fu ministra. Pensavo non fosse il mio mondo. Il giorno di Pasqua ho per caso risposto io al telefo�no. Era Amalo, amico che slimo, il quale con il suo modo di ponili la questione, mi ha affascinato e convinto. Disse che per un gover no di breve tempo, in questo momento di rivoluzione della sanità, era un dovere e un'espe�rienza unica. Ripensandoci non mi pento, ho l'impressione che il mondo politico si chiuda senipn? più in sé, mentre l'universo de�gli intellettuali, industriali o al�tri si allontana. Benedetto Croce faceva parte del Parlamento. Sicché il mio è un messaggio indiretto: ciascuno di noi deve essere presente anche nella poli�tica. Amato è mio sostenitore ed è persona abbastanza indipen�dente, nessuno mi mette i basto�ni fra le ruote, tranne i giornali. Gli altri ministri hanno rispetto per me, qualcuno chiede consi�gli per i parenti, ma capiscono che è stalo un sacrificio. Ero popolare in Italia per la ricerca, ora ho perso come immagine e corro il rischio opposto di scivolare indietro nella posizione di uomo di scienza nel Paese. Tutta�via continuo a studiare, aggiornanni, ricercare perché no la fortuna di dormire 4 ore In notte. La mattina, fra lo stupore, entro al ministero alle 7». La rispettano, però poi le contestano ciò che dice e che lei ha sempre predica�to... «Mi rispettano finché non c'è strumentalizzazione, ogni mia parola viene esplorata con die�trologia, chissà perche avrà af�fermalo ciò... Altri sono i burallinai. Io sono sincera, vedo una cosa che non va, lo dico subilo con semplicità. Nel mondo della scienza, pur con discussioni e dibattili magari feroci, ognuno afferma ciò che pensa senza trabocchetti. Mi ha addoloralo lo sciopero dei medici, ingiustifi�cato. Come medico sono solidale con loro, ma è spiacevole perchè si trattava d'un chiarimento che la Corte dei Conti aveva chiesto sul contratto. E' bastato ciò per far scattare un meccanismo ne�vrotico che ha imbarazzato altri medici. Negli scioperi e nelle questioni fra modici e Governo ci rimette il paziente povero, il ricco va in cliniche private e lo curano lo stesso. Al 50 per cento i medici erano contrari e hanno lavorato». Che cosa intende cambiare all'interno della riforma Hindi? «La riforma è fatta, c'è qualche possibilità di "correttivo" in mi�nuscole parti. Ho cercato di acce�lerare la realizzazione degli isti�tuti, creare le stnitturc negli ospedali prima dell'obbligo dei medici al tempo pieno. Ciò che la legge prevede, stando cosi le cose, in Italia ò inapplicabile. Bisogna creare rapidamente le strutture all'intemu dell'ospeda�le, cioè dare vita alle attivila terapeutiche, poter operare, sen�za andare nelle cliniche. Del resto un chirurgo non può fare operazioni chirurgiche per due ore in ospedale, poi andarsene in clinica. O dentro o fuori. Per gli studi medici c'è meno urgenza, d sono tre anni per superare il trauma». Come pensa di mieliorare la situazione degradata de�gli ospedali? «Un'ipotesi e di creare a livello sperimentale delle gestioni puh blico-private, tipo Fondazioni, con capitale pubblico e privato anche non prafit. La gestione mista è certo un passo avanti In Italia ci sono troppi ospedali, taluni piccoli, senza attrezzatu�re adeguale perché costano mol�tissimo. Noi cerchiamo di con�centrare nei pochi grandi, ren�dendoli più elncienli, riducendo il costo della Sanità. La degenza media in ospedale è di 7 giorni che oscillano a IO, magari per una ciste, mentre dovrebbero essere tre. Ciò consentirebbe di ruotare il doppio dei pazienti, 100 l'anno per esempio contro i 50, quindi ridurn' le liste d'atte�sa». Quali altri progetti ha in mente per la salute pubbli�ca? «La vera rivoluzione ó aumenta�re la diagnostica. Per questo mi prqpongo di creare l'ospedale dei futuro, decente, con la cen�tralità del paziente in camera singola. Non è pensabile che stiano come nel Medioevo in tanti. Ognuno ha diritto a una piccola stanza, u un bagnetto, a ricevere i parenti, confidarsi, essere sollevaU) nella sofferen�za. E' dimostrato che quando un familiare è presente, è come un volontariato gratuito, non c'ò bisogno di infermiera, porge lui il bicchier d'acqua e il paziente è più rili'issnto». Per questo pensa di far acquistare l'Ospedale San Raffaele di Roma? «E' un'ottima occasione per de�stinare .'100 letti ad alta intensità di terapia e altri 301) alla degen�za, dopo 3 giorni. Si tratta d'un diverso concetto della degenza: ora stanno in osservazione po�stoperatoria per 7 giorni, al co�sto d'un milione al giorno. Se si possono spostare in un'area resi�denziale per 7 giorni, si risolvo�no problemi di efficienza e costi. Ho chiamalo l'architetto Renzo Piano a progettare un modello per l'ospedale futuro, abbiamo già avuto colloqui, al ministero è stalo creato un comitato d�sin dio con 5 specialisti, |xmil futu�ro ospedale sperimentale. Piano preparerà un modellino. Già Re�gioni come Trieste e lu Lombar�dia per Como hanno chiesto di xiter usufruire di questo ospedae che avrà camere singole e vena bandito con gare ulfuiaii in accordo con la legge vigente. Il primo modello sarà pronto fra breve, dal prototipo passeranno 2 o 3 anni». Da sempre Lei sostiene che il fumo fa male « non ci si rende conto come possa nuocere anche quello passi�vo. Ora l'ha detto «ex cathe�dra» e anche altri ministri si sono ribellati. Come giudi�ca tali atteggiamenti? «Non sono un proibizionista, muoiono per il fumo 50.000 persone l'alino in Italia. Ognuno e libero di fumare quanto vuole, ma non di disturbare la salute degli altri, del vicino di lavoro. La legge si rivolge a quelli, ci vogliono spazi separati nei risto ranti, nei luoghi pubblici. Non c'è ostruzionismo dietro questo spirito, traspare però il messag�gio informaiivo che il fumare istiga gli altri. Addiritiura il grave aumento dei ragazzi che fumano dai 12 ai 16 anni è legato al modello materno. Le donne, specie da un ventennio, fumano orecchio di più, ora sono madri di 40 unni e devono imparare a non fumare almeno davanti a! figlio. E' un messag�gio semplice, il mio compilo ò difendere la saline. La regola dovrebbe essere di non fumare, e l'ecccziuiic il fumo. Sono stato per 15 anni presidente di «Euro�pa contro il cancro», abbiamo elaborato le norme per il control�lo, esposte a Helsinki 2 anni fa e ora accettate dulia Comunità Europea. Vengono contestate dalle lobby del tabacco. Le no�stre sono più aliente di quella negli Usa, dove la pubblicità delle sigarette non viene proibi�ta come quis. Lei si è di recente espresso sull'eutanasia, ma quale è esattamente il suo pensie�ro In proposito? «Bisogna sollecitare una grande discussione etica e Filosofica su un argomento cos�importante Ciò significa parlarne a fondo, senza tare crociate contro o a favore». Rifarebbe il ministro con un altro governo? «La mia parte l'ho dato comun�que bisogna vedere la compugi ne governativa. Quale sarebbe il suo pi incipale desiderio prima di la�sciare il ministero? «Vorrei poter riorganizzare la parte terapeutica, renderla affi cicute per recupei are salute. La prevenzione, cioè gli .-sanii, la diagnostica avvengono solohe gli ospedali, voi rei aumontaro i l'entri nel territorio Per la dia gnosi e prevenzione non si fan�no 50 cliiloiiK'tri, chi sta bfne non va Ioni.mo per una inainnio grafia Le diagnosi precoci sdno indispensabili, all'Istituto Euro�peo di oncologia si tanno delle tac perfino ler i t union polmo�nari. Su mi le fumatori si s«o limilo t union di mezzo centime�tro curabili. N-m c'ò dimostrazione a non credo nei fattori psicologici nel tumore all'origi�ne. Importante la prevenzione anche per i tumori femminili che siamo in grado ti; guarire al 75 per cento. Il peggiore resta lineilo al pancreas, ma sono in numero minore rispetto a quel�lo polmonare Infine i' imo obiettivo è quello di stabilire un contatto stretto fra università e sanità. Un ente interattivo per la ricerca biomedico. Insomma che dal laboratorio la ricerca vada direttamente al letto del malato» «Amato mi ha convinto dicendomi che per un governo di breve tempo in questo momento di rivoluzione della sanità era un dovere e un'esperienza unica Ciascuno di noi, penso, deve dare un contributo alla vita politica» «Mi ha addolorato 10 sciopero dei medici, 11 cinquanta per cento dei colleghi non era d'accordo In queste circostanze ci rimette soltanto il paziente povero» «Ero popolare per la ricera, ora invece rischio di scivolare indietro nella classifica degli uomini di scienza Nonostante l'impegno non ho mai rinunciato a studiare ed aggiornarmi» RIFORMA BINDi «C'è ancora la possibilità di fare qualche piccolo correttivo, ma ciò che la legge prevede, per ora, è inapplicabile. Occorre creare subito le strutture ospedaliere» L'OSPEDAU DI PIANO «Ho chiesto all'architetto Renzo Piano di fare un modello dell'ospedale del futuro con camere singole per i degenti Ci sono già le prenotazioni» CONTRO IL FUMO «Non sono un proibizionista ma devo difendere la salute anche contro il fumo passivo E' preoccupante l'aumento di adolescenti con la sigaretta» ' -'^S fiHo chiamalo l'architetto Renzo Piano a progettare un modello wommmmH discussione etica e Filosofica su un argomento cos�importante Il professor Umberto Veronesi ministro della Sanità In basso: il presidente del Consìglio Giuliano Amato

Persone citate: Benedetto Croce, Bindi, Bucalossi, Di Piano, Giuliano Amato, Renzo Piano, Umberto Veronesi