Dall'Italia la proposta di un governo dell'euro

Dall'Italia la proposta di un governo dell'euro Dall'Italia la proposta di un governo dell'euro S'inizia oggi il vertice deUVnione europea in Portogallo Il vertice di chiusura della presi�denza portoghese dell'Unione Eu�ropea ha in agenda le riforme dei Trattati necessarie per l'allarga�mento ad Est, sulle quali si annun�cia però un duello fra le posizioni franco-tedesche da un lato, e quel�le di Londra e Madrid dall'altro. L'Italia arriva con un documentoproposta da sottoporre ai Quindici per compiere �primi concreti passi verso la nascita di un gover�no dell'euro. Sul fronte delle riforme l'argo�mento che scotta è denominato «cooperazione rafforzata»: si trat�ta della possibilità che alcuni Paesi dei Quindici sul modello di quanto avvenuto per la nascita dell'euro o l'accordo di Schengen sulla libera circolazione delle per�sone si uniscano per procedere velocemente e insieme verso nuo�ve tappe dell'unificazione dalla difesa al governo dell'euro, alla cooperazione giudiziaria anche se altri membri dovessero decìde�re di non aderire. La «cooperazio�ne rafforzata» è uno dei temi-chia�ve della riforma dei Trattati ogget�to dei lavori della conferenza inter�governativa che dovranno con�cludersi entro line anno ma all'appuntamenlo di Feira �part�ner airivano su posizioni differen�ti. Francia e Germania lavorano all'ipotesi di un gruppo ristretto d�Paesi battistrada dell'integraziono politica.porche temono che altrimenti, con il prossimo allarga�mento alle nozioni dell'Est, le strutture dell'Uniouo Europea rischierebbero letteralmente il col�lasso. Londra e Madrid invece temono la prospettiva d�un'Euro�pa a due velocità, nella quale la pattuglia avanzata sarebbe costi�tuita probabilmente dai Paesi fondatori (Francia, Germania, Italia e Benelux). «Non vogliamo un'Unio�ne con europei d�serie A e di serie B», afferma un diplomatico della delegazione spagnola a Feira. Sui temi economici la sfida ispano-britannica all'asse franco�tedesco è ancora più incisiva. La dichiarazione congiunta di questa settimana dei due premier Tony Blair e José Maria Aznar lancia un monito all'Ue^ «Sgoverni non devono cadere héìra trappola del dirigismo economico, né sostituir�si ai meccanismi del mercato, non devono interferire nelle decisioni commerciali né imporre pesanti regolamenti economici e sociali». «Per aiutare l'allargamento serve piuttosto affermano i due pre�mier modernizzare le nostre economìe e garantire più occupa�zione». Il manifesto di polìtica liberale di Madrid e Londra viene interpretato a Feira sia come un avvertimento alla Francia sociali�sta di Lionel Jospin uiosideaie di turno dal I '' luglio oinon raffor�zare la «dimensione sociale» del�l'Uè, sìa copio un inyijo agli altri partner di non correreVtrso l'isti�tuzione di un «governo dell'euro». Proprio alla necessità di dare una guida politica alla moneta europea sarebbe invece dedicalo un «approfondimento» che secon�do indiscrezioni trapelate da Ro ma ma uftìdalmunte non confere n �i ��ri �e a o �do indiscrezioni trapelate da Ro�ma ma ufficialmente non confer�mate sarebbe stato messo a punto nelle ultime settimane dal�la task force economica di Palazzo Chigi. L'intenzione del governo italiano sarebbe quella di spingere i Quindici ad accettare il princìpio secondo cui alcuni indicatori eco�nomici dovranno essere gestiti in maniera comune, per creare un primo interlocutore politico alla Banca Centrale Europea. Accordo difficile anche sulla «Carta dei diritti», la cui stesura è affidata ad un grappe d�lavoro guidato dall'ex Presidente tedesco Herzog: per alcuni Paesi come l'Italia e la Germania potrebbe essere il primo passo verso una Costituzione europea, altri come Gran Bretagna e Spagna solleva�no dubbi e temono contenga freni e condizionamenti sociali alla libe�ralizzazione economica. Fra tante divisioni, l'eventosimbolo s�annuncia con la cerimo�nia che suggellerà l'entrata della Grecia nelTunione monetaria a partire dal I ' gennaio 2001. Quasi certa la stesura di dichiarazioni politiche sulla Russia, i Balcani, il Mediterraneo, mentre la politica di difesa comune dovrebbe fare un nuovo passo avanti verso la creazione dell'esercito europeo. Ieri sera, vigilia di vertice, s�è parlato informalmente fra i Quin�dici anche del case-Austria: sebbe�ne le sanzioni europee dovute alla presenza dei liberalnazionali di Joerg Haider al governo di Vienna -non siano in agenda, il ministro degli Esteri portoghese, , .Jaiuie -^ajpia, ha dichiarato di voler armare «ad una soluzione entro luglio». La Francia di Chìrac punta invece ad un rinvio non dichiarato per poter gestire la chiusura del caso Haider durante il suo semestre di presidenza. Sulla possibilità che alcune riforme siano applicate dai Quindici «a due velocità» si contrappongono francesi e tedeschi da un lato, britannici e spagnoli dall'altro ■■■^■■",^ -r--^ i i, j^^J^MM^ .-'jJPP^^JMW^MWWPW Eèv,!,«:'^.AkLV'v' Nir|#*a»dÉ*'* Of^HH Il presidente della Commissione europea Romano Prodi con il primo ministro portoghese Antonio Guterrcs