Sivori: furono anni belli li ricordo come un amore di Bruno Bernardi

Sivori: furono anni belli li ricordo come un amore IL RICORDp DI UN CAMPIONISSIMO Sivori: furono anni belli li ricordo come un amore intervisto Bruno Bernardi mm** M -. V ANNI Sessanta, con un solo sòudctto, mìa Coppa Italia e una Coppa delle Alpi per la Juventus sotto la presidenza del�l'ingegner Vittore Catella. Nel cal�cio dominava l'Inter euromondiale d�Angelo Moratti. E nel'SZ la squa�dra bianconera, con il 12*. tricolore sulle maglie, aveva addirittura sfio�rato la retrocessione. In quella squadra, regnava Omar Enrique Sivori. Il dottor Umberto Agnelli, l'uomo che lo aveva voluto fortissi�mamente nel '57, decìdeva d�passa�re la mano e d�affidare la presiden�za a Catella. Sivori rimase altre tre stagioni, poi divorziò, dopo la «guer�ra» con Heriberto Herrera, detto HH2. Un divorzio che lacerò il cuore di milioni di tifosi biancone�ri. Abbiamo telefonato a Sivori, a San Nicolas, in Argentina, infor�mandolo della scomparsa d�Catel�la: «Mi spiace. E' stato un buon presidente». Omar, chi decise che avevi ormai fatto il tuo tempo alla Juventus? «Sinceramente non lo so. Sono passati 35 anni, ho dimenticato cosa accadde a quell'epoca». Ora, di anni, lei ne ha 64. E non può aver cancellato dal�la memoria quella che è stata una delle parentesi più brutte della sua carrie�ra. Perchè non tira fuori il rospo che ha dentro? «Tanto per essere chiaro, non ho affatto la certezza che sia stato il presidente Catella il "colpevole" del mio distacco». Il maggior indiziato è dun�que Heriberto Herrera, il tecnico che, al momento della sua assunzione, aveva dichiarato che un Sivori valeva quanto un Coramini, giovane riserva. E quan�do lasciò la Juventus per trasferirsi a Napoli, in un libro autobiografico scris�se: «Arrivo a pensare che Heriberto abbia scelto me per affermare il sue potere. Siccome ero l'uomo più co�nosciuto, forse anche quel�lo più importante, ritenne che soltanto vincendo il braccio di ferro contro di me poteva imporre la sua dittatura... e fece del male soltanto alla Juventus». Ma come andarono vera�mente le cose? «Ci furono tanti, grossi equivoci fra noi due. L'ho capito tanto tempo dopo». Sarebbe a dire? «Incontrai Heriberto a Buenos Aires qualche anno fa, prima che se ne andasse da questa terra. Parlammo a lungo, ci fu un chiarimento. E i veleni e i pregiudizi scomparvero». E quali erano gli equivoci? «Non rivelerò mai a nessuno quello che ci dicemmo. Resterà un segreto. Ne! febbraio scorso, ero con Roberto Bettega in Brasi�lo per vedere un torneo riserva�to a squadre Under 23. Un personaggio amico di Heriberto confermo che quanto mi aveva detto il mio ex allenatore corri�spondeva al vero». Cosa le rimane di quel trien�nio con Catella presidente? «Il primo anno fu mollo bello. Arrivò Luis Del Sol, detto il "postino" perchè aveva fatto da gregario aH'iminenso Alfredo Di Stefano nel Real Madrid. Venne acquistato Armandone Miran�da, un brasiliano dal tiro mici�diale. L'allenatore era Paulo Amarai, preparatore atletico del Brasile bicampione del mondo di Pelè, Didi e Vava. Fu Amarai a importare il gioco "a zona". Sfio�rammo lo scudetto, secondi die�tro l'Inter. La stagione successi�va, iniziammo bene ma Amarai venne licenzialo dopo poche giornale. Neppure lui capi il perché. Il seguilo è lutto do dimenticare. Andai a Napoli e furono anni belli. Nella carriera di ogni cìdciaiore ci vorrebbe almeno una parentesi nel Napo�li, al quale do il ben tornalo in serie A. Ma dolla Juventus, cui hanno "rubalo" lo scudetto noll'ùltimòcampionato, sono rima�sto innamoralo. Perdutamen�te». Il calciatore riapre il giallo del divorzio dalla JuYe:«Mi spiaceli stato un buon presidente non fu lui ad allontanarmi dalla squadra» Vinore Catella con Giovanni e Umberto Agnelli in una foto di fine Anni 50 il presidente fu fortemente voluto da Umberto Agnelli A slniitra: Omar Sivori

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Buenos Aires, Italia, Madrid, Napoli, San Nicolas