Il Polo: sulla riforma tratteniamo ma con cautela

Il Polo: sulla riforma tratteniamo ma con cautela Il Polo: sulla riforma tratteniamo ma con cautela Veltroni: noi non stiamo tendendo nessuna trappola ROMA La proposta d�nuova legge elettorale avanzata dal centrosinistra riunito in vertice venerd�pomeriggio a Piazza del Gesù non sembra essere gradita al Polo. «Calma e gesso» è l'ordine impar�tito da Berlusconi attraverso Beppe Pisanu. Il Polo vuole capire. Perfino Umberto Bossi, dunque, è costretto a dire «siamo pronti a trattare», aggiun�gendo però che «Veltroni è alla frut�ta», la proposta «l'hanno avanzata per non scomparire», e «loro comun�que sono divisi, e Bertinotti poi la pensa proprio in tutt'altro n^odo». Gianfranco Fini non rilascia pubbli�che dichiarazioni, «almeno non ades-. so», ma ai suoi ha descrìtto la giorna�ta di venerd�come «un consiglio d�guerra elettorale del centrosinistra: prima un golpe alla Rai, poi le nomine di prefetti e forze di polizia, poi il bando per 1 telefonini di nuova genera�zione �cui introiti verranno utilizzati nella prossima finanziaria, e infine questa proposta elettorale indecente, che non sta in piedi...». Ergo, «andia�mo al confronto, ma cauti». Andiamo al confronto, perché il Polo valuta che sia in atto il gioco del cerino, smentito invece con prontezza ieri stesso da Walter Veltroni, «non vogliamo fare la gara d�chi rimane con il cerino acceso, da parte nastra non c'è alcuna furbizia». Eppure, argomenta il coor�dinatore d�An Adolfo Urso, «come si fa a non pensare che la proposta sia stata avanzata proprio perché siamo noi a respingerla?». La proposta, nella lettura di An, «è un sistema che se andasse in porto legalizzerebbe il ribaltone il prossimo anno, annullan�do la vittoria certa del Polo alle polìtiche». La prova starebbe, anche, «nella necessità di ridisegnare i colle�gi: fu fatto anche prima delle politi�che del '94, ma allora Forza Italia non esisteva. Oggi, si conoscono gli orienonti lamenti politici sezione per sezione, ed è possibile ridisegnare i collegi al fine di ottenere un risultato elettorale più favorevole al centrosinistra». Il quale centrosinistra, comunque, dopo la proposta di legge elettorale è, pei dirla con il segretario dei Popolari Pie/luigi Castagnetti, «più compatto». Un altro Popolare, Dario Franceschini,il sottosegretario alle Riforme isti�tuzionali che durante il vertice di venerd�aggiornava al computer in tempo reale la proposta del centrosini�stra, replica al Polo che «adesso non ci sono più alibi per nessuno, né per la maggioranza, né per l'opposizione». Della proposta si parlerà, «speriamo avendo abbandonato �toni polemici», la prossima settimana in Parlamento, «come formalmente richiesto dal Po�lo». E un viatico arriva proprio dal presidente della Camera Luciano Vio�lante, forse questa è la volta buona, «spero che siamo a una svolta» anche perché se si dovesse passare per la Costituente, come consigliato la setti�mana scorsa dal presidente del Sena�to Nicola Mancino, le cose sarebbero certamente assai più lunghe e difficol�tose. «Nessuno può negare l'esigenza di rivedere e aggiornare la Costituzio�ne, né che le vie sin qui seguite non hanno prodotto risultati» dice in pro�posito il diessino Claudio Petruccioli. E sarebbe bene «collegare all'approva�zione di una nuova legge elettorale la decisione d�dare vita ad una Costi�tuente». Intanto, i referendari Peppìno Caiderisi e Marco Taradash canzonano gli ex compagni di partito, i forzisti Urbani e Tremonti: «Ma che bravi, hanno messo in moto un meccanismo infernale contro il Polo e il suo leader». Perché se Berlusconi accetta, rischia di perdere le elozioni del 2001 alle quali è dato come vincitore, stando al sistema vigente. Se dice di no, resterà invece con il cerino in mano, «inimicandosi il presidente della Repubblica». Si vedrà la settima�na prossima, in Parlamento. lant.ram.]

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