Il Polo accusa: un golpe per occupare la tv di Ugo MagriGiulio Borrelli

Il Polo accusa: un golpe per occupare la tv Il Polo accusa: un golpe per occupare la tv «Cos�si mette a repentaglio il dialogo sulle riforme» Ugo Magri RÓMA Le lunghissimo antenne di Gianni Lotta avevano captato fin dalla sera prima 1 segnali della burrasca in arrivo Una gola profonda in Rai l'aveva avvertilo che (juelli di Viale Mazzini stavano per piazza�re Lorner sulla corazzala elei Tgl Però nò Zaccaria, né Celli si erano fatti vivi con Letta per chiedergli un'opinione E polche ultimamen�te vale hi regola secondo cui certe decisioni si prendono insieme al�l'opposizione (vedi Do Gennaro al vortice della Polizia], l'ambasciotoro berlusconlano era rimasto di sasso possibile che, per spostare piu a sinistra l'informazione Rai, la maggioranza niella a repenta�glio il dialogo sullo riforme? M'ilio peggio di lu�l'ha presa un mail ina il Cavaliere Appena saputo dal Foglio lineilo che slava pei accadere, la sua reazione è stata «Qui bisogna bloccarli 0 almeno provarci» S'è chiuso nello studio di via del Plebiscito col pi,it,•vnre Bonaluli, ha chiamato furante poi telefono gli alleali, e di li a poco (orano appena i rascorso le in e uscito un durissimo altolà con '.niin lo In .ne di Berlusconi, Fini o Casini «il Polo delle liber�ta», recita il testo, "denuncia che O in cor,ii olla Rai un colpii di mano per combiare l'attualo assetto dei vertici della roto Uno o dol Tgl». linve l'accento cadeva non già sul colpo di nianii. ma sul fallo che in i nel iniiinenlii era ancora in corso, ( unquo potevo ossero formato, A patto che Celli prendesse paura, o che qualche maxima autorità del�la Repubblica ritenesse di l'arsi sentire... Nulla di nulo ciò ó accaduto. All'ora di pranzo, il Consiglio d'am�ministrazione Roi ha ratificalo al galoppò le nomine sgradite al Cava�liere, travolgendo l'opposizione dei duo consiglieri designati dal l'old (Contri e Gamaleril. Né ò servila la rinuncia di Giancarlo Leone, il (piale nei piani originari di Viale Mazzini avrebbe dovuto bilanciare a destra la nomina di Lerner: inlischiandoserie dogli equilibri. Celli ha collocato in sua voce Herella a Rai Uno. Per il Polo, insomma, un vero ceffone, cui l'opposizione unanime ha replica�lo a tono parlando di «colpo suda�mericano» (Selva), di «inaccettabi�li scelte preelettorali» (Casini), di «lottizzazione» (Finii. Però poi, a guardar bene, si vede che perfino nelle reazioni più aspre non si contestano le (inalila di Beretta o Brugola, e nemmeno di Lemer. Col neo-direllore del Tgl nessuno ha frotta di litigare, specie adesso che si va verso elezioni. Dunque, e tutto un distinguo ira il «merito» delle nomine, apprezzabilissimo, e il «nieiodo», giudicalo Inaccettabi�le. Significativo il commento del presidente di An: «Noi non discu�tiamo la professionalità di quelli che sono stati nominali, discutia�mo le modalità e i tempi», spiega Pini, «visto che siamo in piena campagna elettorale», Berlusconi, incassato lo sgarbo, non e più tornato sull'argomento. Il suo umore confida chi gli sta vicino ha latto timidi progressi in serata, quando la maggioranza ha accoltalo di discutere la "sua" proposta di riforma elettorale e, soprattutto, di rivedere l'odialissima "par condicio". Poro la nomina di Lerner ha lasciato un segno. Non solo perché il Cavaliere, ira i giornalisti televisivi, preferisce di gran lunga Emilio Fede; la scolla di un dirottore «ostile» viene giudi�cata dall'entourage borlusconiano come una prova di inaffìdabililii della maggioranza Anzi, un brullo segnale, secondo il coordinatore nazionale di Forza Italia Claudio Scajola: «Questa frenesia di proce�dere a nomino importanti in Hai quando mancano sei-otto mesi alle elezioni, fa a pugni col clima che si dovrebbe respirare mentre si tonta di faro insieme una riforma oleltoralo...». «Ed è curioso», aggiunge il capogruppo dol Ccd Marco Pollini, «che mentre si riesce ad avere un'idea coniuno sul nuovo capo della Polizia, le polirono Rai resti�no appannaggio esclusivo della maggioranza». Dal centro-sinistra, lamentano le "colombo" dol Polo, arrivano troppi segnali contraddillori. Da una parte mano tosa, dall'altra pugno chiuso. Un esempio: il consi�glio dei minislri di ieri ha provve�duto a certo nomino di pubblica sicurezza che assecondano le richiosle del Polo. Testimonia l'az�zurro Franco Frallini: «Avevamo dello "non cambiato i vortici dei servizi segreti', e non l�hanno cambiali. "Provvedete allo nomine dei vicecapi della Polizia", e vi hanno provveduto. "Non trascura�lo i profoili di carriera", o ci hanno dato ascollo». Giuliano Amato, per caso, è più propenso al dialogo di quanto non sia la sua maggioran�za? Frallini stesso lo nega: «Anche noi governo scattano certi mecca�nismi... Por esempio, ó sialo appe�na caccialo dalla presidenza del Consiglio Mario Torsello, un consi�gliere di Stalo che aveva la respon�sabilità di istruire le nomino facen�ti capo a Palazzo Chigi. Al suo posto e slato mosso tal Alborghelti, ex deputato diessino. Segno», allarga le braccia Frallini, «che quelli non vogliono concederci nul�la». Fini: non discutiamo la professionalità delle persone che sono state nominate, ma il fatto che tutto sia avvenuto mentre siamo in campagna elettorale A sinistra il direttore uscente del Tg I Giulio Borrelli. Sopra: Roberto Zaccaria e Pierluigi Celli