ALI AGCA IL POTERE DEL SILENZIO

ALI AGCA IL POTERE DEL SILENZIO INimCHIACOLSUOSEGREm ALI AGCA IL POTERE DEL SILENZIO Enzo Bettlza IL Mehmet Ali Agca trasmi�grato dalle prigioni italiane a quelle turche non è più, per tanti aspetti, lo stesso giova�nissimo uomo callido e alluci�nato che il 13 mapio 1981 sparò al Papa in piazza San Pietro. La metamorfosi, perfi�no fisica, dell'enigmatico per�sonaggio eurasiatico, appare anch essa degna di questo grande romanzo virtuale fra delitto, castigo e perdono che nessuno ha scritto e che forse soltanto l'immaginazione di un Dostoevskij o di un Conrad sarebbe stata in grado di con�cepire. I due principali prota�gonisti del dramma, il tenebro�so terrorista anatolico e il supremo prete polacco, si sta�gliano su uno sfondo di miste�ri sacri e profani, di cadute e redenzioni miracolose, tali da suggerire subito alla mente la complessità visionaria e avvol�gente dei maggiori narratori di radice slava. Alla svolta del grande ro�manzo non scritto troviamo l'ambigua trasfigurazione del�l'assassino. L'uomo che esce dal carcere d'Ancona, l'uomo che di volta in volta aveva urlato più che singhiozzalo, mentito più che omesso, an�nunciato d'essere l'ossimorica reincarnazione del Demonio e di Gesù Cristo, non è più il corvino giannizzero ventitre�enne, il temibile lupo grigio che circa due decenni orsono varcò irsuto e ringhioso la soglia di Kebibhia. Colui che dopo diciannove anni di carce�re s'avvia all'aereo che lo riporterà in Turchia, e un truce e composto signore di mozza età, quasi un intellet�tuale maledetto e autodidatta, dai capelli ormai sbiancati, il volto avvizzito, il passo pesan�te e frenato nonostante le candide scarpe da tennis che forse gli occultano le zampe pelose e nere. Nell'università carceraria ha studiato a fondo più lingue, ha imparato alla perfezione l'italiano, ha letto centinaia di libri, ha meditato a lungo sui misteri mariani a sui segreti di Fatima: soprat�tutto sui terzo secreto, quello che lo concerne direttamente, in quanto mano armata ma fallace che nel disegno provvi�denziale avrebbe dovuto sol�tanto ferire «il vescovo vestito di bianco». Ma il quarto segreto o miste�ro, che probabilmente non sa�rà inai rivolato, è Agca stesso. Impostore farneticante, depistatoro sottile, mentitore cavil�loso. Ali Agca negli anni dello indagini e dei processi ha detto sempre tutto e il contra�rio di lutto: ma sempre, ostinatamonto, recidivante, ha evita�to di diro la verità intera su coloro che gli hanno messo l'arma in mano. Chi erano, quanti erano, da quale girone infornalo provenivano, quan�do o come e dove l'avevano arruolato? Mentre l'altro terro�rista anatolico, il curdo Ocalan, abitava confortevoli villi�ni romani o si esibiva in rituali conferenze stampa, mentre brigatisti pluriomicidi parlava�no o si dissociavano, meiitre l'opidomia dol pentitismo ciar�liero decimava le cupole della mafia, il turco Agco negli stes�si giorni si fingeva pazzo come Amleto e amleticamente reci�tava la parto del «Messia fina�le». Turco ancestrale, tonacomonto refrattario al oungolo e perfino al lucro della verità, leale verso i signori del male che so l'attentato fosso riusci�to l'avrebbero certamente oliminato. Agca uscito dalle tene�bre ò rientrato nella tenebra senza lasciarsi scivolare di bocca nulla, Assolutamente nulla. L'esemplare perdono dol Pa�pa è stato un atto d'assoluzio�ne mistica, avulsa dai codici della giustizia terrena. La veri�tà ultima, la verità cospirativa del lupo, non è un dilemma che oggi interessi più di tanto il pontefice dei condoni e dello remissioni giubilali. Quella ve�rità interessa semmai i magi�strati e, in definitiva, più di chiunque altro interessa lo stesso Agca che se la porterà catafratta in seno fino alla tomba.

Persone citate: Agca, Ali Agca, Dostoevskij, Enzo Bettlza, Mehmet Ali Agca

Luoghi citati: Ancona, Turchia