DINO RISI le mie bellissime per la tv

DINO RISI le mie bellissime per la tv IL REGISTA DE «IL SORPASSO» RACCONTA LE MISS DEL 2000 E PREPARA UN FILM IN DUE PUNTATE DINO RISI le mie bellissime per la tv Fulvia Caprera ROMA Il mito della giovinezza perenne, la mania contagiosa della bellez�za «obbligatoria», intesa come unica arma per affermarsi nella vita, sono i temi che Dino Risi ha scello di affrontare in forma di fiction (due puntato in onda su Raiuno all'inizio del prossimo anno) nel nuovo film intitolato "l'.i'iii!.Mini-,, e ambientato dietro le (minte del concorso di Miss Italia. «E' un progetto maturato nel tempo racconta l'autore del «Sorpasso» ■•, negli ultimi anni mi e capitato varie volle di far parte della giuria, ma soprattut�to non ho mai dimenticato il concorso del '47, quello vinto da Lucia Rosé, a cui presero parte praticamente tutte le belle del�l'epoca: Gina l.ollobrigida, Eleo�nora Rossi Drago, Oianmi Maria Canale. Mancava solo Sofia Loren». Ma se a quei tempi la gara rappresentava soprattutto la ce�lebrazione di un dono effimero come la bellezza giovanile, ades�so diventare miss significa aver inizialo con il piede giusto la scalata in società: «Oggi essere belli osserva Risi serve per far camera in qualunque ramo della vita civile, e questo vale sia per gli uomini che per le donne. Anche i polìtici devono assoluta�mente piacere, per questo si fanno i lifting, nascondono le rughe, cercano in ogni modo di conservare un aspetto giovanile e, quando possono, si fidanzano con ragazze mollo bollo che, proprio grazio alle loro doti fisi�che, li aiutano ad affermarsi. L'immagine è molto più impor�tante della sostanza». Scritto dal regista, girato a Salsomaggiore, sode storica del vero concorso, prodotto da Raifiction e dalla «Sorpasso» di Mar�co Risi e Maurizio Tedesco, «Bel�lissime» racconta «i dieci giorni decisivi in cui le 300 ragazze scampate alla prima "mattanza", cioè alla prima grossa scrematu�ra tra le sessantamila che, in media, chiedono di partecipare, arrivano al numero di 100 e prendono parte alla gara finale». Tutto, storie di «invidie, simpa�tìe, odi, affetti», si consuma tra le pareti del grande albergo ter�male che ospita le aspiranti miss e �familiari che le accompagna�no. Spettatore di questa «gara crudele dove la vittoria spetta sempre al superfluo» è il perso�naggio di un anziano ospite del�l'hotel, un uomo dalla vita avven�turosa divenuto con gli anni saggio come un guru, che Risi avrebbe voluto affidare a Vitto�rio Gassman e che invece, a causa di un ritorno della malat�tia dell'attore, sarà intorprelato da Gabriele Ferzetti. Il «patron» della manifestazione è Gianfran�co D'Angelo, mentre per i ruoli delle ragazze sono state scelte, oltre a Laura Freddi e ad alcune miss del passato come Alessan�dra Meloni, tante principianti che vengono dalla moda, dalla tv, dalla pubblicità. Del cast fa parte anche Simona Marchini nella parte della signora Rosa, segretamente innamorata del�l'anziano cliente. In settembre Risi punterà l'occhio della sua cinepresa sulle serate finali della vera rassegna, ma solo per «ap�profittare delle scenegografie», per avere delle immagini d'insie�me, visto che le miss della sua storia saranno diverse da quelle elette per davvero. «I rapporti fra le ragazze osserva l'autore sono più o meno uguali a quelli che si stabi�livano nel passato». Diverso, in�vece, è il tipo di avvenenza: «Oggi sono tutte più belle, più alte, più magre, e questo riguar�da nel complesso le nuove gene�razioni, maschi comprosi. Però si tratta di bellezze tutto molto uguali, piegate alla necessità di assomigliare alle standard impo�sto dalla moda. Prima, invece, c'erano diversi tipi di bellezze, più personali, più particolari». Anche le madri, da sempre fami�gerate co-protagoniste della ga�ra, sono differenti: «Quelle di oggi sono meno accanite di un tempo, spesso hanno tentato la stessa avventura delle figlie sen�za riuscirci, perciò accompagnar�le vuol dire per loro anche ripro�varci, rivivere un'esperienza già nota». Risi, che aveva già lavora�to in tv sia per la Rai (con «La vita continua») che per Mediaset (con «Missione d'amore»), non rinuncerà al suo sguardo taglien�te: «Mi diverte raccontare que�sto mondo, con ironia, anche con cattiveria. Certo, il mezzo televi�sivo tende ad appiattire, si rivol�ge a un pubblico molto vasto e quindi, per raggiungerlo, biso�gna rinunciare a certe ambizio�ni. Però va bene così: una fiction può essere vista, in una sola serata, da un numero di spettato�ri inimmaginabile per una sala cinematografica. Il successo del�la fiction è un fenomeno di costume importante: gli attori bravi, che al cinema oggi scarseg�giano, sono tutti nati con la televisione». «Anche ipolitici devono assolutamente piacere Oggi l'immagine conta più della sostanza» MARTINA COLOMBARI è Miss Italia a 16 anni n«l 1991. In giuria (presidente Alain Delon) c'è Alberto Tomba con II quale Martina si fidanzerà per tre anni. Ma i tempi toro cambiati, al cinema si sostituisce la tv dove Martina arriva presto. Nel '97 e '98 conduce «Goleada» su Tmc LUCIA BOSE' fu eletta Miss Italia nel 1947 (e Riti era In giuria). A quella edizione parteciparono fittolo più bello ragazze dell'epoca e molte di loro divennero famose nel cinema. La Bosc. tre anni dopo. avrebbe debuttato come protagonista In •Cronaca di un amore» di Antonloni GINA LOLLOBRIGIOA ti piazza una nel! 947 alletpallediBosèe Gianna Maria Canale. Ma nel 1948 è gii Impegnata )n un film, «Follie dell'opera» accanto a Cario Campanini e Aroldo Iteri. Subito dopo ottiene un milione di lire per girare «Pagliacci» accanto aTito Gobbi

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