Sul podio lo skipper D'Alema di Francesca Sforza

Sul podio lo skipper D'Alema Sul podio lo skipper D'Alema Mkarus » dell'ex presidente arriva terzo alla regata Baltic cup In coda Luna Verde, barca padana reportage Francesca Sforza Inviata a PORTO CERVO VENTO di tramontana, poi bonaccia, poi pioggia. Que�sta la prima giomata della regata Baltic Cup, che ha visto l'equipaggio del «Mattone» di Enzo Bnztarelli, industriale pe�rugino, tagliare per primo il traguardo. Seguito da «Ops III» di Massimo Violati e, a poche lunghezze, da «Ikarus III» di Massimo D'Alema. «Siamo com�petitivi», ha detto l'ex premier, «la gara è appena cominciata». E «Luna Verde»? D'Alema fa una di quelle facce come per dire «Suvvia, siamo seri, e poi si pronuncia: «Io non li ho proprio visti. Mi sa che non sono neanche arrivati...». Dodi�cesimi, per la cronaca, con un tempo di tre ore e cinquanta (un'ora dopo il primo arrivato), ma decisamente non competiti�vi. La presenza leghista in que�sta gara, del resto, è sembrala fin dall'inizio una nota di colo�re, più che un segnale agonisti�co, e Andrea Corrado, il coman�dante, non fatica a riconoscer�lo: «Siamo uomini di mare, è vero, ma la nostra è anche una gara politica, inutile nasconder�lo. Se D'Alema non lo vuole ammettere fa lo stesso». E co�munque hanno perso, almeno per la prima giornata. Sole e cielo chiaro, al momen�to della partenza. Il presidente non c'è niente da fare, tutti lo chiamano ancora cos�guarda il suo equipaggio e sorrìde: «Siamo un bel gruppo, e anche se la barca è una delle più vecchie, abbiamo buone possibi�lità di farcela... Certo, "Ops III" è un osso duro». A fine gara, riconoscerà il valore dell'avver�sario: «Bravo Violati, io sono sempre un po' critico, ma que�sta volta è stato bravo davvero. Quello che è arrivato primo ha avuto fortuna il vento era dalla sua parte ma lui no, lui è stato bravo». Il «Nashom» dell'architetto svizzero Bemet, invece, che era uno dei favoriti, è arrivato quar�to, cinque minuti dopo «Ikarus III», e «Allygator» di Giampiero Cantoni solo diciottesimo. Nel complesso una gara serena, sen�za particolari colpi di scena, equilibrata e priva di suspense. Sarà stato lo scenario i bellissi�mi scogli di quel tratto di Costa Smeralda che va dalla Secca Tre Monti a Mortoriotto me in alcuni momenti sembrava più una gita che una gara. Secondo alcuni questo genere di competi�zioni assomiglia più a un gioco per signore che a una sfida agonistica. Un po' come prende�re una macchina da Formula Uno e andarci a fare la spesa. Ma c'è a chi piace, e questo basta. All'equipaggio del «Matto�ne», oltre che il risultato, va la palma dell'eleganza: sembrava�no tutti usciti da una pubblici�tà. Di fronte a loro, bluvestiti, ipertecnologici e con i capelli al vento, l'equipaggio in maglia verde dei leghisti sembrava 1 ar�mata Brancaleone, con qualche chilo di troppo e qualche lira di meno. Corrado si è messo al timone quando ha visto arriva�re i giornalisti, ma ha tenuto a precisare che gli armatori di «Luna Verde» erano due, e che facevano un po' per uno. Quan�do gli hanno chiesto se pensava ancora di battere D'Alema, ha risposto «Beh, magari con la compensazione...». Un vero lu�po di mare. Anche ieri, a Porto Cervo, niente politica. A chiun�que accennasse anche un lonta�no richiamo D'Alema risponde�va con un silenzio seccato. E' giusto, siamo in vacanza, e Paria è cosi bella che i corridoi di Palazzo Chigi sembrano ap�partenere a un'altra vita. Se anche uno volesse chiedere qualcosa, forse non saprebbe che dire, o comunque dovrebbe fare uno sforzo di concentrazio�ne degno di miglior causa. Però D'Alema piace. «Io non sono di sinistra, proprio per niente, dice Carlo Verlacchi, uomo di mare ed ex segretario generale dello Yacht Club Costa Smeralda ma lui mi piace sul serio, e non solo perclié va in barca a vela». «Guarda la Laura, Massimo gli gridano appena scende in porto a fine gara lei è una tua fan, fagli un sorrìsoli. Sorride D'Alema, alla Laura che ha niù di cinquant'nnni e viene aall'Emilia e non gli pare vero di trovarselo li davanti. «Toma a fare il presidente» gli dicono altri curiosi di passaggio. E lui si schermisce, ma in fondo è contento. Al termine della giornata, dopo averconinieiilato i risulta�ti, sembra essersi riconciliato pure con i giornalisti. «Una foto per gli amici. Massimo», dice qualcuno. E lui ci sta, un po' di gente gli si stringe intor�no e dice «cheese». «Domani la puoi vedere su «Chi», dice qual�cun altro. «Ma come? fa D'Alema non era una foto per gli amici?. Uno non fa in tempo a cambiare opinione su di voi che subito si deve ricredere». E storce il naso. Primo l'equipaggio del «Mattone», eleganti come nei migliori spot Per una foto a tradimento la stoccata ai giornalisti Il leader dei Ds, prima della partenza della regata, sportivamente strìnge la mano a Andrea Corrado, comandante di Luna Verde, barca ed equipaggio rigorosamente padani

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