I governatori a Palazzo Chigi Ghico: eviterò la spaccatura di Gigi Padovani

I governatori a Palazzo Chigi Ghico: eviterò la spaccatura I governatori a Palazzo Chigi Ghico: eviterò la spaccatura Gigi Padovani Non sarà una conquista del Palaz�zo d'Inverno, ma per alcuni dei dieci governatori eletti con il Polo la sensazione è azHai simile, come quando nel '94 la Lega andò al governo. Oggi a Palazzo Chigi, ore 16, si gioca un incontm tra le istituzioni di un Paese in bilico tra federalismo e centralismo: da una parto il governo, presente al fjran completo con Amalo e i ministri Bianco, Loicro, Maccanìco, Vinco e Dol Turco, dall'altra i presidenti delle Regioni, guidati da Hnzo Ghi�go lelello con il centrodestra in Piomonlol e Vasco Errani (dall'Emi�lia, diossinol. L'incontro ha tre punti all'ordi�ne del giomo; ordinamento federale dolio SlaUi, sicurezza e immigra�zione, leggo Finanziaria (Dpef). Un vertice al quale si arriva dopo una settimana al calor bianco. Prima, venerd�scorso, il summit a Genova dei governatori dui Nord, sostenuti du tre esponenti nazionali dei parti�li: Frattini (Fi), Gasparri (Ani e Muroni (Legai. Marted�la replica dol centrosinistra, con lo sfogo di BasHolino: si! va avanti così, salta la Conferenza dolio Regioni. Anche Palazzo Chigi segue con preoccupa�zione il susseguirsi di aichiarazioni. proclami, docuntanU. Cosi Van�nino Chili, ux prosidonlo diessino dolla Toscana o prodecossoro di Ghigo alla guida dello Regioni italia�no, oggi soltosogrotario alla prosi(lenza del Consiglio, lancia un moni�to: «E' preoccupante questa spinta leghista dol Polo, si rischia di mette�re in crisi la Conferenza. Le Regioni sono istituzioni della Repubblica, possono confrontarsi tra di loro sui problemi, ma non in quanto parlo d�questo o quello schieramento». Ieri per tulio il giomo si sono intreccialo telefonale tra le capitali della «rivolta» (Genova, Torino, Mi�lano, Venezia, Triosle) e Bologna, a sua volta in contano con Firenze e Perugia (il centrosinistra «storico»), per decidere come presentarsi sta�mattina alla riunione plenaria dei govomatori prima di ossero ricevu�ti a Palazzo Chigi. Ghigo alla fino della giornata ha tranquillizzato gli alleali: «A Roma troveremo una mediazione, non ci sarà la spaccatu�ra». Oiiiinlo ad Errani, ai presidenti della Quercia che lo cercavano ha annuncialo: «Prosonterò un mio documento sulla sicurezza, in cui sìa dato maggior spazio ai sindaci o alle città, poi vedremo. Non mi mollo a tralluro, come se fossimo due diversi partili, noieloro». In effelti, i nuovi poteri lanciati dal voto d�aprile devono anche risolvere le loro contraddizioni: co�me si concilia un Formigoni che chiede d�partire con la sanità lombarda e un Fitto cho dalla Pu�glia rilancia il meridionalismo? Nes�sun problema, spunta «cenlralia», il pàtio tra le cinque Regioni del centro Italia, con un appello di Martini IToscana, Ds) a Storace (Lazio, An). Como si vede, manca un piano di azione. Per ora ce l'ha soltanto il Polo, e al Nord. Si saprà oggi so la mediazione annunciala da Ghigo ai suoi collaboratori tiene. La sua agenda romana è molto futa : arrivo entro le 9 per un ufficio di presidenza in vìa Parigi, poi incontro alle 12 con Visco sul toma dei fondi strutturali europei, quin�di alle 16 summit con il governo, quindi conferenza slampa. L'incontro mono a rischio paro essere quello con il ministro dol Tesoro sul «patto di solidariotà» trovalo a Genova. Infatti si dovrà ridiscutore il criterio d�attribuzio�ne dei 4.515 miliardi di lire che da Bruxelles fino al 2006 arriveranno alle Regioni del Centro-Nord (altri 42 mila miliardi, dieci volto di più, sono destinali dairobiellivo 1 dell'Ue soltanto al Sud). Poiché la ripartizione dell'Obiet�tivo 2 (secondo il «burocratese» europeo) avviene in base ad una 3uoia di abitanti delle zone in odino fissala dall'Europa a 7 milioni, dopo una dura trattativa awiota dal governo D'Alema, che rifiutò la prima quota d�5 milioni -, alcune Regioni chiedono di poter ottenere popolazione filtìziamente «in prestito», per ripartire meglio i fondi. Già ci fu una prima ipolesi in marzo, trattata da Amalo quando era ministro del Tesoro, oggi ci deve ratificare il nuovo «regalo» da Lombardia e Piomonle a Friuli e Liguria. «Passerà la mia proposta», dice Sandro Blasoni, il presidente della Liguria che ha organizzalo l'incontro di Genova: «Non avremo più soldi, ma potremo dividere quelli già ollcnul�in più province, compresa Savona». Nel centrosini�stra qualcuno ricorda cho il suo predecessore. Mori (Popolarci ave�va tentalo già in marzo quella strada, ma da Milano e Torino non ottenne risposta, Biasotti replica: «Ma no, non ci sono progiudizi politici. Presto proporrò un accor�do con la Toscana di Martini per battere rerosiono delle coste. Tro�veremo l'unità, siamo ostinati». Monito dalla presidenza del Consiglio «La Conferenza delle Regioni salta se diventa scontro tra i due Poli» Verso un accordo per i fondi europei Il presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo; oggi guiderà la delegazione del presidenti delle Regioni negli incontri con Visco e con Giuliano Amato