SOLI NEL GRUPPO

SOLI NEL GRUPPO VITA E MODE DEI VENTENNI DI DOMANI SOLI NEL GRUPPO Marco Belpolitl TT TLTIMI giorni di stuoia. Finite le interrogazioni e le verifiche restano delle mezz'ore vuote per thiacchieraX»-/ re a ruota libera. Chiedo agli studenti, in maggioranza ragazze: «Quali sono state le novità di quest'anno/». Una sola, il cellulare. All'inizio dell'anno te l'aveva meno della metà. Adesso lo usano tutte E una classe terza. La maggior parte di loro ò nata nel 1983. Vivono nell'hinterland milanese. Nelle loro tase ti sono due o tre televisori. Uno per ogni Componente della famiglia. E anche in casa di operai e impiegati. La maggior parte usa il computer, ma quasi solo per giocare. Qualcuno naviga in Internet, quasi sempre con l'aiuto degli adulti. Possiedono almeno 100 libri, per lo più enciclopedìe 0 volumi ricevuti in abbonamento da qualche Club del Libro Tutti possiedono il videoregistratore e hanno più tiissette che libri, Se li raffronto agli studenti di cui racconta Sandro Onofri in Registro di classi (Einaudi), le mie studentesse sono delle privilegiate. Non vivono certo nelle degradate periferie romane, ma nelle ricche zone residenziali della Brlanza, dove pure non c'è una sola arthitettura degna di questo nome. Non tutte ovviamente e tuttavia, se abitano in grandi palazzoni, sono pur sempre cittadini e cittadine del Nord ritto e benestante. Una cosa è evidente da queste chiacchiere di fine d'anno, nessuno di loro legge un giornale. Ne avevamo parlato nelle prime settimane di scuola. Avevo portato in classe i quotidiani che acquisto ogni giorno. Avevo ritagliato gli articoli, proposto riassunti e commenti. Non ò servito a molto. Del resto, in casa i loro genitori, miei coetanei, o poto più vetthi, non leggono quotidiani. Sono solo quattro o cinque su venti. Le ragazze leggono invece riviste e mensili di scienza, moda e bellezza, qualche pubblicazione di viaggio e turismo; solo i ragazzi acquistano riviste di musica. Sono interessati alla cura del corpo, alla sessualità, ai viaggi, alle vicende dei divi della televisione. Se penso che questa scuola sperimentale in cui insegno spende oltre otto milioni a testa per la loro istruzione,..Se andremo avanti cosi, penso, tra dicci anni nessuno leggerà più i quotidiani, I ventenni di domani sembrano tuttavia meno abulici e annoiati dei trentenni di oggi, ma il loro interesse per politica, società, vita collettiva è vicino allo zero. Possiedono l'esuberan�za degli adolescenti: gli piace stare in gruppo, fare le cose insieme, ma appena saranno cresciuti si vedrà che. come i ventenni di oggi, sono anch'essi dei grandi individualisti. L'xnica cosa che li accomuna e sarebbe davvero un fatto da interrogare è l'interesse per i «casi umani». Li vedono in televisione, se li incontrano per la strada, tutt'al più li riconoscono.

Persone citate: Einaudi, Sandro Onofri