La prof fa gli scrutini, poi si getta dal cornicione di Alessandra Pieracci

La prof fa gli scrutini, poi si getta dal cornicione Gli studenti testimoni in diretta: «Un'insegnante eccezionale». Quarantenne, lascia un figlio di 6 anni La prof fa gli scrutini, poi si getta dal cornicione Genova, suicida al liceo più prestigioso della città. Era depressa Alessandra Pieracci GENOVA Un'insegnante di lettere di quin�ta ginnasio, quarantenne bionda e biella mamma di un bimbo d�sei anni, si è uccisa ieri poco prima delle 13 gettandosi dal quinto piano del liceo Andrea D'Oria, in via Diaz, accanto alle scalinata con le Caravelle di Colombo, a 50 metri dalla que�stura. Prima ha completato le schede di valutazione dei suoi studenti per gli scrutini previsti all'indomani, poi, abbandonati registro e borsetta sulla catte�dra, senza alcun messaggio di spiegazione o di addio, è uscita sul cornicione, s�è seduta e non ha permesso che qualcuno ten�tasse di dissuaderla: in silenzio si è lasciata scivolare nel vuoto, sotto gli occhi dei poliziotti appe�na arrivali. E' morta nell'impat�to, davanti all'ingresso principa�le del liceo, dovè rimasta una piccola traccia di sangue tra i mazzi di fiori portati dai suoi studenti, accorsi appena hanno saputo, sedicenni' sconvolti e increduli. Sconvolti anche i colle�glli, sconvolto il preside: nessu�no riesce a spiegare il gesto dell'insegnante, ma in tutti c'è l'ìngiusuflcato rimorso di non aver intuito. La professoressa si chiamava Simona Ghigo e da 5 anni era al D'Oria, il prestigioso liceo dove hanno studiato, tra gli altri. Paolo Fresco e Paolo Villaggio, compagni di classe, e Massimo D'Alema. Simona Ghigo insegna�va italiano, latino, (greco, storia e geografia al ginnasio, sezione D, e quest'anno aveva seguito la quinta, preparando i suoi ragaz�zi per il triennio del liceo. Separata da due anni, l'inse�gnante soffriva di esaurimento, era dimagrita, ma aveva sempre seguito con affetto i suoi allievi. «Era sempre preoccupata per il loro rendimento» racconta un collega. «Per noi era come una madre. A volte era dura, faceva la severa, ma in realtà era dolcis�sima, vìveva per i suoi studenti, per la scuola. Ed era bravissima a insegnare» dicono i ragazzi della V D, tutti lì, davanti al liceo, poche ore dopo il suicidio. «Lo sapevamo che aveva l'esauri�mento nervoso racconta F. due armi fa si era separata dal marito, e da allora non era stata più bene. Era dimagrita moltissi�mo, un giorno era depressa, un altro euforica. Ma era comun�que un'insegnante fantastica, eoe ci seguiva in tutto. Passava la sua vita a scuola, viveva per noi studenti». Era tanto forte il legame tra lei e i suoi ragazzi che la professoressa, tornata ad abi�tare con i genitori dopo la fine del matrimonio, aveva persino portato il figlio in classe, per largii conoscere i suoi allievi. «Ogni tanto accennava al dolo�re per il fallimento di un'unione ricorda un altro studente diceva: i genitori non ti tradiran�no mai, un marito può farlo. A una nostra compagna, i cui geni�tori si stanno separando, ripete�va di farsi coraggio, perchè le cose possono sempre aggiustar�si». I sedicenni si passano la foto di classe, con in mezzo la loro sorridente professoressa con i capelli lunghi e il viso da ragazzi�na. «Vestiva con colori allegri, rosa, verde, azzurro. Ci adorava dice una ragazza aveva i suoi momenti brutti, ma ci seguiva tantissimo, aveva una cultura eccezionale e insegnava benissi�mo». Fra i ragazzi c'è la madre di una studentessa: «Rivedo la pro�fessoressa Ghigo che arriva ai bagni lido con i compiti in classe e si mette a correggerli in spiaggia». «Stamani racconta un insegnante in lacrime alle 11 ho visto Simona salire le scale. L'ho salutata e lei mi ha risposto. Non ho capito nulla». «Era venuta a scuola per scrive�re le valutazioni finali», confer�ma il preside.

Persone citate: Andrea D'oria, D'oria, Ghigo, Massimo D'alema, Paolo Fresco, Paolo Villaggio, Simona Ghigo

Luoghi citati: Genova