«La nostra mano resta tesa alla Siria»

«La nostra mano resta tesa alla Siria» «La nostra mano resta tesa alla Siria» Il ministro degli Esteri israeliano: confidiamo nella stabilità «Osserviamo con attenzione il procedere degli eventi nel Paese nostro vicino e nella regione. Prevediamo che nel breve perio�do la situazione rimanga sostan�zialmente stabile in Medio Oriente, e in particolare lungo i nostri confini settentrionali. Comprendiamo il dolore della Siria per la scomparsa del presi�dente Assad. Ci auguriamo che in tempi brevi possa riprendere il negozialo di pace fra noi e la Siria dal punto dove lo abbiamo lasciato. Vogliamo arrivare alla pace come prima, più di prima». Non temete che il vuoto di potere a Damasco seppur breve possa generare peri�colose scintille in Libano? cPer quanto riguarda in partico�lare Io scenario del Libano, cre�diamo che la politica della Siria non sia destinata a cambiare in tempi brevi. E' nell'interesse di Damasco dimostrare cho nono�stante la scomparsa di Hafez el-Assad la stabUità esistente al momento resterà garantita». Che opinione ha il governo israeliano di Bashar, da su�bito designato erede di As�sad? «La verità è cho di Bashar noi in Israele non sappiamo molto di più di quanto sanno tutti. Cioè molto poco. Si tratta comunque di un giovane leader sul quale cade una responsabilità pesante f1 un momento cruciale per le surti del Medio Oriente. Noi siamo pronti a collaborare con lui come lo siamo stati con il padre e gli tepdiamo la mano in segno di pace, per raggiungere l'obiettivo che ci siamo fissati: una pace duratura e prospera fra tutti i popoli della nostra regione». Che conseguenze avrà l'ac�cordo di Associazione fra Israele e l'Ue? «La firma formale dell'accordo, siglato nel 1995, è un passo storico nelle relazioni fra l'Ue e lo Stato di Israele. I Parlamenti dei 15 Paesi hanno ratificato l'accordo in questi cinque anni, gli ultimi sono stati quelli di Francia e Belgio. Adesso si schiu�dono prospettive di collabora�zione in tutti i campi. Il nostro Paese viene di fatto quasi equi�parato a uno Stato membro. Il potenziale economico di questo accordo è molto alto, per en�trambe le parti, e consente di guardare con fiducia in avanti, a un salto di qualità nei rapporti fra l'Ue e lo Stato di Israele. E' un nuovo inizio per entrambi i firmatari». Questo significa che si allar�gano gli spazi di penetrazione non solo economica ma anche politica per l'Unione Europea in Medio Oriente? «La nostra intenzione è di lavo�rare assieme por rafforzare la prospettiva di un Medio Oriente senza più guerra e con più prosperità per tutti i popoli che vi abitano. Un obiettivo che rientra in quello fissato dalla Conferenza Euron. aiterranea di Barcellona: creare fra tutti i Paesi membri una comune area di scambio entro il 2010». «Del nuovo leader non sappiamo molto. Ma vogliamo arrivare alla pace come prima più di prima» Il mininro degli Esteri israeliano Levy intervista Maurizio Kioltoari ROMA ISRAELE tende la mano in segno di pace a Bashar As�sad*. E' stato questo il mes�saggio che David Levy, ministro degli Esteri di Gerusalemme, ha portato ieri in Lussemburgo in occasione dell'incontro in pro�gramma con i 15 colleghi euro�pei per la formale sottoscrizione dell accordo di Associazione fra lo Stato Ebraico e l'Unione Euro�pea. Prima di atterrare nel Gran�ducato Levy ha fatto scalo a Roma per incontrare in una saletta dell'aeroporto il presi�dente di Malta, Guido De Mar�co, che oggi parteciperà ai fune�rali di Assad. Ministro Levy, cosa vi aspettato dalla Siria nel breve periodo dopo la scom�parsa del presidente Hafez el-Assad? m

Persone citate: Assad, Bashar As, David Levy, Euron, Guido De, Maurizio Kioltoari