Cardinale e Scaparro, una vita francese di Osvaldo Guerrieri

Cardinale e Scaparro, una vita francese L'attrice e il regista conquistano Parigi: per lui la direzione del Rond-Point Cardinale e Scaparro, una vita francese Claudia, un film da «Venexiana» Osvaldo Guerrieri inviato a PARIGI Due vite sono meglio di una. Lo sapeva Mattia Pascal e adesso lo sa Maurizio Scaparro. L'idea della se�conda vita è oavanti a lui, lucente e diffìcile. Una vita parigina, da som�mare a quella romana; una vita artistica insaporita di rischio e di miraggi, che Roma e l'Italia non riescono evidentemente ad assicu�rargli. Succede che, mentre si con�clude con grande successo il festi�val del Theàtre des Italiens, già si dice che Scaparro sarà il nuovo direttore del Rond-Point, il teatro che fu di Jean-Louis Barrault dove, per il secondo anno, Scaparro ha portato il suo sogno mediterraneo liopolato di spettacoli, di mostre, di convegni, di etture. E cosi, mentre si chiude il festival e mentre Sca�lano si accorda con la televisione ranceso per girare a Venezia, con Claudia Canimale, un film dalla «Venexiana» destinato al piccolo e al grande schermo, ecco arrivare la proposta del ministro della Cultura francese, Catherine Tasca. Nel giro di qualche giorno. Scaparro potreb�be diventare il direttore di questo teatro pubblico. L'ipotesi ò diventa�ta concreta dopo la rinuncia di Francis Hustcr, cho, sentito a gen�naio, ha preferito alla fine dedicar�si alla Madeleine, il teatro privato da lui appena acquistato. La rispo�sta di Hustor ò arrivata giovedì. Da giovedì. Scapano appare sopraffat�to dal canto di una sirena. «E' vero, si mormora che io sia il prosiimo direttore del RondPoint» dice a bassa voce. E aggiun�ge: «Ma giuro che non ho fatto niente per arrivare a questa situa�zione, Si vede che ho fatto colpo». Vuol dire cho il suo festival, malgra�do la cronica povertà di mezzi, si ò croato una nicchia nel cuoro dei lariginl. Alla seconda edizione, 'iniziativa ha ottenuto dal governo italiano un contributo di 200 milio�ni di lire; altrettanto da quello francese. Il resto lo hanno fatto gli sponsor e gli incassi: «800 milioni», rivi-la Scapano con orgogliosa mm chalance. Scaparro vonobbe apparire cau�to. Dice cho prenderà lo prossimo oro per riflettore con se stosso. Ma si vede benissimo cho, come Rimbaud, una delle star di questo festival, ha pia i piedi calzati di vento. Infatti aggiunge: «Io voglio approfondire il discorso sulla crea�tività. E poiché mi pare che in Italia il tema non sia molto sentito, corcherò uno spazio che mi garanti�sca questa ricerca». Sottolinea il rapporto «glorioso» che lo lega al�l'Eliseo fino al 2001, ricorda che alcune «importanti città italiane» lo hanno invitato a lavorare per loro, però, per il momento, vuol restringere il campo tra Roma e Parigi. «Gli amici di Roma sanno chej ai deux amours*. Ciò significa che Scaparro continuerebbe a diri�gere l'Eliseo almeno fino alla sca�denza del contratto e, contempora�neamente, si dedicherebbe al RondPoint. Ma da europeo, avverte, o non da emigrante italiano. «Siamo tutti in un'Europa diversa e della diversità. Gli italiani dimostrano un valore aggiunto. Credo che po�trei svolgere un'attività compatibi�le sia con Roma sia con Parigi». Commenta: «li momento da noi è difficile, manca ancora una legge por il teatro, il teatro pubblico si comporta come la tv pubblica, che cerca di imitare la privata, c'è una pericolosa disattenzione ai proble�mi della programmazione. Per for�tuna il pubblico va in controtenden�za». Quindi Parigi viene ad allevia�re un malumore. «Ho meno pazien�za di una volta ad accettare la mancanza di attenzione legislati�va. Parigi non risponde a una mia protesta. Parigi è un'uscita di sicu�rezza. Vi porterei l'Italia, che oggi è l'Europa. Arrivando qui, non sarei un italo-europeo, ma un europeo italiano. Con la disperata vitalità di Pasolini, piazzerei qui la mia ten�da. E, come diceva Alvaro, dove c'è la mia tenda, l�c'è la mia patria». Claudia Cardinale nella «Venexiana» In teatro a Parigi