La matita nelle foibe
La matita nelle foibe Forattini in mostra a Trieste La matita nelle foibe Morella Minervino TRIESTE «A! MO questa città pro�fondamente e in qual�che modo ho voluto riscriverne la storia rimossa, cancellata dalla memoria col�lettiva, quasi fosse qualcosa di segreto di cui un po' vergognar�si». A parlare è Giorgio Foratti�ni, la matita più formidabile, acuta, incisiva d'Italia, alla quale Trieste ha dedicato una solenne e stimolante mostra nella Sa�la espositiva della Regione, dal titolo «L'ar�te del sorriso, la satira politica da Forattini in poi». La storia alla quale Forattini al�lude è quella tragica delle Foibe, episodio che solo di recente viene esploralo con oc�chi sgombri da allusio�ni politiche per riaffer�mare verità sovente sgradite. Un'ollanlina di vi�gnette, tracciale dal se�gno sottile, nervoso, stra�ordinariamente espressi�vo di Forattini, sono schie�rale in campo nell'esposi�zione u dimostrare fino a che punto la satini sappia misurarsi con la realtà e rinviarla nella sua completezza come allusione, sberlef�fo, provocazione. Una decina di es�se hanno per tema le Foibe, come pu�re il trattalo di Osimodel 1975 che ha contribuito ad ali�mentare l'impove�rimento di questa città negletta, dal passato glorioso, vittima dei conflit�ti vicini, la quale fu simbolo dell'ita�lianità dopo la prima guerra mondiale e oggi, scrive Ceronetti in Viaggio in Italia, sta al limite della civiltà. Sono accorsi in gran numero i triestini, oltre 500 al dibatti�to, lo scorso venerd�curalo da Roberto Dancca e Dario FeriiHo, che ha dato l'avvio alla manifestazione, per festeggia�re Giorgio Forattini, amatissi�mo in queste zone proprio per l'impegno sistematico dimo�strato dalle pagine specie di Panorama, meniro lo altre te�matiche politiche o sociali emergono da Repubblica e so�prattutto dalla prima pagina della Stampa. La mostra è un «work in progress»; ogni matti�na sopra un tabellone viene presentata, incorniciata come fosse un quadro, la nuova vignetta pubblicala dal quoti�«Riscla strimdi ques diano torinese; il tutto almeno fino al 20 agosto, quando la mostra chiuderà i battenti. In soli due giorni oltre mille perso�ne hanno ammiralo l'opera di questo capofila e apostolo del�la vignetta. Non mancano, na�turalmente, le allusioni a D'Alema che ha querelato Fo�rattini per diffamazione con la richiesta di tre miliardi, dalla celebre vignetta dove l'allora presidente del Consiglio invo�cava il bianchetto per il dossier Mitrokin, fi�no alla più recente quando lasciava Pa�lazzo Chigi. Ecco, poi, un Amalo tra�sformato di nuovo in un agile topo dagli occhialelli tipici e la bocca che ogni giorno diviene più grossa e ciarliera. «Sono un liberale un po' anarchico, confessa Forattini, avevo una zia di Zara e conosco be�ne le vicende di questa bellissima città che ha soffer�to mollo e ha diritto che la sua storia venga riscrilla». Poi sorride di gusto e aggiunge: «D'Alema è cadutoma non ha ritira�to la causa nei miei confronti, in ottobre po�trei essere co�stretto a sbor�sare i 3 miliar�di che non possie�do e che mi costrin�gerebbero a cam�biar mestiere. Sa�rebbe infatti la fi�ne della satira e la erisi del giornali�smo, se la libertà di espressione vie�ne cos�lunita». Poi allude alla Francia, dove la sa�tira ha sapulo far precipitare governi e precisa: «Se anche questo di Amalo dovesse finire, io passerei co�me quello che la cadere i governi». Forattini pare aver ritrova�lo una nuova giovinezza e un entusiasmo che si riflette nella vivacità della sua matita, sem�pre più puntuta e limpida pure nel segno. «Sono mollo conten�to, afferma, da oltre duo annnon volevo più partecipare a mostre, la personale di Trieste mi ha dato parecchia soddisfazione. L'altra mattina sono andato a visitare la Foiba dBasovizza (dove i litini uccisero e buttarono i corpi di numerosi triestini) e mi ha commosso la partecipazione anche degiovani, c'è una sorla di rimozione, la cilta non parla volentieri dei propri fatti» crivo toria ossa ta città» «Riscrivo la storia rimossa di questa città» nte a l�ca dio ente n oc�usio�ffer�vente di vi� dal se�so, stra�espressi�no schie�ll'esposi�re fino a ni sappia realtà sua me f�. il dosno aquanlazzpoi, sforun oclagg«ucoaZcto mche lariscrigus«
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