«Serena Cruz, lezione inutile»

«Serena Cruz, lezione inutile» LA PICCOLA FILIPPINA IL CASO DELL'ADOZIONE CON L'INGANNO DIVISE L'ITALIA «Serena Cruz, lezione inutile» IGiubergia: ripetuti gkemmdiMudici ami fa intervista 6iar.nl Martìni RACCONIGI (Cuneo) «Giudici, politici, intellettuali ave�vano giurato: mai più un caso Serena Cruz. Sono passati 11 anni e rieccol�a commettere gli stessi errori. Assistenti sodali die fanno relazioni, giudici che tolgono un bambino alla nuova, vera famìglia senza essere entrati nelle loro casa, senza aver verificato di persona quale è la cosa migliore per Marti�na, affidandosi solo alle carte, alla legge, alle relazioni di altri. Ma cosa volete che ne sappia Martina se quei genitori sono o meno sposa�ti, che cosa può importare al cuore di una bimba se esistono norme e burocrazìa. Per lei vale avere un fratello, adulti che la amano disinte�ressatamente. E ora d sarebbe an�che quella famiglia che si è prestata Gl'adozione: d pensi, se ne freghi dei cattivi consiglieri, s�schieri con la bambina, si batta perché torni a quella coppia di Grosseto». Parlano di Martina, ma pensano a Serena, alla «loro» Serena d�cui non hanno notìzie da quel 21 feb�braio 1989 quando venne eseguita quella sentenza del tribunale dei Minori di Torino di allontanamen�to. La «colpa» dei Giulxirgia fu d�aver mentito, d�aver dichiarato agli assistenti sodali che Francesco era il padre biologico. Tutto falso: si trattava di una bimba abbando�nata a Manila, tolta da un istituto, portata in Italia da Francesco Giubeigia e Rosanna Gaveglio che ave�vano già un altro figlio filippino, adottato regolarmente. Una ferita ancora aperta la vostra. Come potrebbe non esserio. Aveva�mo adottato un bimbo filippino. Due mesi trascorsi laggiù, come prevedeva la legpe nel 1986. Dopo qualche tempo a era stato segnala�to un altro caso, di una bambina e, per snellire la pratica raccontam�mo che era figlia di Francesco. Per 14 mesi siamo stati una famiglia felice. Serena stava bene con il suo fratellino. Giocavano, si divertiva�no. Poi quella relazione dei servizi sodali, la sentenza del giir'ice che contiene un'assurdità: d hanno considerati capaci di crescere un figlio, ma ci himno tolto il secondo. Che logica c'è? Voi che risposta avete trova�to? Hanno fatto prevalere la legge sul buon senso. Ma perché, abbiamo chiesto tante volte a giudici, psico�logi e assistenti sociali, se un adulto sbaglia s�deve far pagare un bambi�no? Ci hanno accusati di aver com�messo un illedto. Allora dovevano un lire noi, se riconosduti colpevoi metterci in galera. Non prendere una bambina, strapparla alla fami�glia, al fratello, a chi la ama per portarla in un istituto, poi in un secondo collegio e infine in un'altra famìglia. Sui minori d sono tanti interessi economici, case d'acco�glienza, strutture, affidamenti a pagamento. Ma chi pensa davvero a che cosa è meglio per il bùnbo? I giudici sostengono che quanto è stato fatto a Grosse�to è per il bene di Martina. Non conosciamo il caso nei detta�gli. Certo è che d sono delle assurdi�tà. Intanto se una famìglia va bene per raffidamento quando poi rinun�cia a rimborsi spese, ccntributi, aiuti non è più idonea? Se sono inadeguati ad allevare figli allora qualcuno ha sbagliato e gravemen�te, prima. E perché poi far interve�nire le forze dell' ore ine per portare via un bambino. Che senso ha? A chi serve? Con voi come andò M inacciamno di far venirei carabi�nieri. Dicemmo che erano matti, che la bambina l'avremmo conse�gnata noi. Ma ci furono scene cru�deli. Arrivarono gli assistenti socìr. li. L'altro nostro figlio venne chiuso in camera da letto. Ancora ogp�che ha 15 anni ricorda quel giorno, ricorda che gli portarono vìa la sorella. Io, all'uscita dall'istituto dove avevamo portato Serena a Torino, trovai un mucchio d�cara�binieri ad aspettarci. Erano giovani in divisa. Guardavo diritto nei loro occhi: l�abbassavano; tutti sapeva�no che s�trovavano nel posto sba�gliato Da allora avete avuto noti�zie di Serena? Intanto d fu un inganno. Un nostro avvocato d disse che, se non avessi�mo consegnato Serena d avrebbe�ro tolto anche l'altro figlio. Poi d dissero che �fratellini avrebbero potuto sentirsi. Anche per il bene d�quello rimasto con noi, a casa. Non è mai accaduto. Sappiamo dai gior�nali che ora Serena si chiama Camil�la, ma il cognome Giubeigìa non può ancora averlo cambiato perché d vuole una sentenza. Noi aspettia�mo, il fratello aspetta. Qui è rima�sto tutto come allora. Il bene che le abbiamo voluto non è cambialo. Se non fanno incontrare prima i fralel l�attendiamo che abbiano 18 anni. Da maggiorenne Serena si farà viva lei, cos�come desidera fare suo fratello. SuU'ìnteressamento dei giudici per i minori una cosa voglia�mo ancora dirla: da allora non s�sono mai preoccupati dell'altro bombino. Abbiamo voluto portare noi in tribunale una relazione sul�l'ottimo inserimento del ragazzo a Racconìgi. Avete consigli per la famì�glia di Grosseto? D�non farsi ingannare. Se amano profondamente questa bambina, non devono mollare. Ma più che loro sono i giudici, gli assistenti sodali, le fonte dell'ordine che han�no bisogno d�un consiglio : mettete�vi dalla parte di Martina. Ricordato�vi che lei vuole solo essere amata per quello che è: una bambina che aveva trovato una famìglia dalla quale non può capire perché è stata portata via. Serena Cruz con la prima mamma

Persone citate: Camil, Rosanna Gaveglio, Serena Cruz

Luoghi citati: Grosseto, Italia, Manila, Racconigi, Torino