Palazzo Chigi: nostra la proposta sui fondi Ue di Gigi Padovani

Palazzo Chigi: nostra la proposta sui fondi Ue Palazzo Chigi: nostra la proposta sui fondi Ue Ghigo ammette: è vero. E Casini: er il federalismo Gigi Padovani Altro che debutto di un «gover�no del Nord» o avvio di una «rivoluzione dal basso». Il pro�clama di Genova con i presiden�ti azzurri di Piemonte, Lombar�dia, Liguria e Friuli che si metto�no d'accordo per redistribuirsi i finanziamont dell'Unione Euro�pea è un fatto tecnico suggerito dal professor Piero Giarda, do�cente di economìa alla Cattolica di Milano e super esporto di spesa pubblica, chiamato da Amato nel governo come sottose�gretario al Tesoro. E' questo il contenuto di una secca nota diffusa ieri da Palazzo Chigi, sulla quale nella sostanza con�cordano Enzo Ghigo, «governaloro» del Piemonte e presidente dei presidenti regionali, e i suoi colleglli, anche se con qualche distinguo. Un modo per tagliar corto con lo intorprotazìon�negative della riunione di venerd�scorso, che ha dato il lu o tutto lo polemiche. Anche con quelle dei ministri Beraani e Maccanico, che aveva�no definito «eversivo» quell'at�to. «La presidenza del Consiglio e il ministero del Tesoro si leggo nella nota informano che la redistribuziono di popolazio�ne fra le Regioni del Nord ai fini degli aiuti di Stato è avvenuta su soliocitazione del Tesoro», e quindi apparo «a dir poco singo�lare che la vicenda venga presen�tata come frutto di una sostitu�zione delle Regioni di fronte all'incapacità dello Stato centra�le». Fin qui il comunicato. Al quale Ghigo rispondo con un'am�missione ' «sì, è andata così» e con una spiegazione: «Abbiamo risolto insieme un problema, è inutile politicizzare da una par�te o dall'altra tutta la vicenda». Quanto al meeting di Genova, ribadisco che si trattava di un incontro delle Regioni del Polo, non del Nord, nel quale si è lavorato con «spirito costrutti�vo» e «senza contrapposizioni». Anche se in toni non polemici, Ghigo rivendica che si sia trova�to un accordo, con un principio di solidarietà in favore di Ligu�ria e Friuli, le due Regioni che avevano maggiori problemi con Roma e Bruxelles. L'incidente dunque è chiuso? Non proprio, visto che Maurizio Gaspam, di An, presento all'incontro con Frattini (Fi) e Maròni , (Lega), ha risposto al governo' definendo «falsa» quella riebstruzione, mentre' i presidenti' azzurri a^giustavanb.il tiro con dichiarazioni più 0 meno dure. Si vedrà gioved�a Palazzo Chigi, quando i venti presidenti avran�no un incontro con Amato, e Enzo Bianco, per parlare di Dpef, immigrazione e sicurezza. ' Ghigo assicura: «Non ci saranno momenti di rottura, nessuna' richiesta di polizia regionale, io mi impegno a mantonorc un rapporto istituzionale corretto».. Le interpretazioni su questo «vento del Nord» levatosi .da Genova si sprecano o non sono tutte univoche, sia nel centrosi-. nistra sia nel Polo. Tanto è vero che Pierferdinando Casini, lesi* ' der del Ccd, il mono convinto sostenitore dell'intesa cop la Lega, aggiusta il tiro e sbotta; «Ecco, la nota di Palazzo, Chigi dimostra che i ministri del cen�trosinistra sono analfabeti, non avevano capito nulla». Poi, come esponente della Casa delle libertà, annuncia altre iniziati�ve simili. «No ci sarà alcun , Parlamento del Nord, ma coordi�namenti territoriali per risolve�re i problemi. Si profila una intesa analoga tra Lazio e Moli�se, mentre mi risulta che Bassolino, per la Campania, e Fitto, per la Puglia, stiano parlandosi per altri accordi». Quanto al federalismo, «sul quale dice è inevitabile una certa dose di conflittualità». Ca�mini lancia un'idea che farà di�scutere: «Poiché in questa legi�slatura non si riesce a fare la nuova legge elettorale, con le prossime politiche votiamo an�che per una assemblea Costi�tuente, composta da un centina�io d�membri ed eletta con il sistema proporzionale». E con quali compiti? «Dovrà attuare il federalismo con il trasferimento dei poteri, stabilire la forma governo, in modo da dare stabili�tà al Paese, e decidere il sistema elettorale». Enzo Ghigo