Un addio al cervello computer

Un addio al cervello computer TEORIA IN CRISI Un addio al cervello computer PSICOLOGIA e meccanica quantistica: poche discipli�ne sembrano tanto lonta�ne. Invece negli ultimi anni le ricerche sulla mente e quelle sui costituenti fondamentali della realtà hanno iniziato a convergere. Qualche studioso ha proposto perfino che la co�scienza umana nasca proprio da fenomeni quantistici, susci�tando reazioni di perplessità o di adesione fra i co legni. È però delle settimane scorse la noti�zia che uno dei modelli più noti è probabilmente sbagliato. Roger Penrose è uno dei fisicimatematici più conosciuti e sti�mati. Da alcuni anni si occupa della natura della coscienza, un tema sul quale ha scritto anche saggi divulgativi («La mente nuova dell'imperatore» e «Om�bre della mente», entrambi pub�blicati da Rizzoli, e «Il grande, il piccolo e la mente umana», pubblicato da Cortina). Insieme con altri ricercatori, Penrose constata che i fenome�ni psichici e quelli quantistici hanno un'importante caratteri�stica in connine: un oggetto con proprietà come la polarizzazio�ne o lo spin può esistere in una sovrapposizione contempora�nea di stali diversi. Si tratta di una condizione molto fragile: basta un'interazione con l'am�biente perché la funzione d'on�da che descrive l'oggetto «collas�si» ed esso assuma un unico stalo ben preciso. Secondo il punto di vista di Penrose, la mente potrebbe esse�re immaginata come una so�vrapposizione di idee che flut�tuano al di sotto della soglia di consapevolezza e che improvvi�samente «collassano» assumen�do una forma unica e definita quando raggiungono la coscien�za. Una somiglianza che, a (giudi�zio di Penrose, è tanto significa�tiva da far sospettare che pro�prio fenomeni quantistici scalenino l'emergere della consape�volezza di sé. Ma dove avverreb�be la transizione? Stuart Hameroff, un aneslesiolo^o dell'Uni�versità di Tucson, m Arizona, sostiene che il luogo in cui nasce la coscienza potrebbero essere i microtubuli, fasci di filamenti formali da proteine globulari che si dispongono in catene lineari e che costituisco�no lo «scheletro» cellulare. Esse possono assumere due fonno, distesa e contratta, e quindi, in linea di principio, anche una sovrapposizione quantistica. Il problema principale e la difficol�tà nel sottoporre a valutazioni numeriche questa ipotesi. Purtroppo a rompere le uova nel paniere di Penrose e Hameroff è arrivalo un articolo pub�blicalo da «Physical Review» e firmato da Max Tegmork. un fisico dell'Università della Penn�sylvania. Egli ha fatto un po' di conti considerando In tempera�tura del cervello, le dimensioni dei microtubuli e i disturbi ambientali ed è giunto alla con�clusione die il tempo di «collas�so» dello stato c|uantislico è inferiore a un decimillesimo di miliardesimo di secondo. Ma poiché i tempi di reazio�ne dei neuroni più veloci non scendono sotto un millesimo di secondo, la conclusione di Tegmark è chiara: «Se i nostri neuroni hanno qualcosa a che fare con i nostri pensieri e se gli scambi elettrici nel cervello cor�rispondono in qualche modo ai nostri procossi mentali, allora noi non siamo computer quantisiici», ha dichiaralo il fisico americano alla rivista «Scien�ce». Un cervello in grado di subire l'influenza della meccani�ca quantistica dovrebbe avere una temperatura prossima allo zero assoluto. Hameroff si dichiara non con�vinto dagli argomenti di Tegmark e postula meccanismi altornativi per isolare i fenomeni quantistici nei microtubuli dai ! disturbi dell'ambiente circo�stante. Altri sostenitori dell'ori�gine quantistica della coscienza propongono modelli alternativi a lincilo di Penrose e Hameroff, che non offrirebbero 11 fianco alla critica di Tegmark. La posta in gioco è importan�te. Perché se davvero il cervello umano è un computer quantisti�co, è mal riposta la speranza dei sostenitori dell'Intelligenza Artifiriale, che pretendono di riu�scire presto o tardi a far pensa�re un elaboratore tradizionale, e bisognerà attendere che i computer quantistici diventino una realtà tecnologica perché una macchina manifesti una coscienza. Se invece ha ragione Tegmark, diventa più verosimi�le hi prospettiva di un computer tradizionale dotato di una con�sapevolezza di sé indistinguibi�le da quella umana. marco cagnotti

Luoghi citati: Arizona, Cortina, Tucson