A contemplare tartarughe lungo il mare di Cipro turca di Antonella Amapane

A contemplare tartarughe lungo il mare di Cipro turca IL PAESE DOVE SOPRAVVIVE L'ULTIMO MURO D'EUROPA: DALL'ALTRA PARTE L'ISOLA GRECA A contemplare tartarughe lungo il mare di Cipro turca REPORTAGE Antonella Amapane LA Green Line che taglia in due Nicosia è un polveroso groviglio di fili spinati trat�tenuti da un lungo rincor�rersi di bianchi bidoni d'asfalto, gonfi di cemento. Eccolo, l'ulti�mo muro di un Paese che, nel villaggio globale, vive ancora diviso dall'intolleranza etnica e da un anacronistico reticolalo. «Secondo voi quando finirà tut�to questo?», chiedono i turco-ci�prioti agli stranieri che arrivano a Cipro Nord e osservano incre�duli la barriera che separa il settore turco da quello greco, a Sud dell'isola. Fa effetto vedere i ragazzini giocare a pallone nel parco Ygitler Burcu, di qua dal�la linea verde, presidiata dai soldati, solerti nel vietare ai turisti di scattare foto. A pochi metri c'è l'altra Cipro, con altri bambini che si somigliano e fanno esattamente le slesse co�se. Ma tutto è ben separato, distinto. Cosi Nicosia chiamata Lefkosa dalla parte turca si ritrova stretta da due muri, quello dell'odio eretto vent'anni fa e quello esterno che data 4 secoli: cinta di 4 km, costruita nel 1570, durante il dominio veneziano sull'isola. Un domi�nio che ha lascialo ampie im�pronte. Per esempio nel castello di Otello, voluto dai Lusignani (famiglia proveniente dal Nord della Francia) per difendere la città di Gazimagusa agli inizi del XIII secolo a cui nel 1492 furono aggiunte durante il regno della veneziana Caterina Somaro, numerose stanze. La leggenda narra che nel XVI seco�lo il rappresentante del governa�tore provinciale di Cipro, Cristo�foro Moro, accecato dalla gelo�sia fece uccidere la sua bella moglie Desdemona. Da l�l'ispira�zione shakespeariana dell'Otel�lo, da cui il castello prende appunto il nome ed è noto per lo splendido atrio gotico. I turco ciprioti sono circa duecentomila. Un popolo fanta�sma negato da una cartina geografica disegnata dalla con�venienza internazionale che diciassette anni fa si è costituito in Repubblica, dopo sanguinose lotte fratricide contro i greci ciprioti, per mantenere la pro�pria identità. Un popolo fanta�sma conosciuto da pochi e accet�tato con grandi difficoltà li pas�saporti devono essere legiitimali dalla Turchia); tagliato fuori dal mondo con un punitivo em�bargo. Cioè niente voli diretti e enonni problemi di esportazio�ne (ogni prodotto deve transita�re cia Istanbul e riceverne il placet). Al tormentone «Quanto dure�rà tutto questo?» è difficile ri�spondere Le iratiativo con le parli procedono stancamente, le intercessioni Orni sono stale vane. Forse ora che la Turchia ambisce a entrare nel mercato europeo qualcosa si muoverà. Intanto, nell'attesa di un futuro migliore come si vive a Cipro turca, che cosa attrae i turisti? Per esempio il mare incontami�nalo della spiaggia di Alagadi vicino a Girne dove immense tartarughe marine (le carettacaretta e le helonia mydasl van�no a deporre quattro volte l'an�no qualcosa come 100 uova ciascuna. Poi i sili archeologici che testimoniano novemila anni di storia, di egemonie ittite, egizie, persiane, ma anche roma�ne. Come le rovine di Salamina, ex centro commerciale del Medi�terraneo, con ranfiteairo, i bagni e il mercato circondali da colonne e capitelli corinzi del1X1 secolo avanti Cristo. «Altri lati positivi? Poca delinquenza, sole, mare e tranquillità. Ma anche un livello culturale compelilivo, assicurato da cinque università internazionali che ospitano ventimila studenti provenienti da sessanta Paesi. Spe�riamo che questi ragazzi ci fac�ciano conoscere fuori senza un marchio politico», osserva il pro�fessor Amet Aker, un dottorato americano in economia, consi�gliere speciale del presidente Rauf Denktas. I turco ciprioti non possono contare troppo sull'agricoltura a causa della siccità (e poi le loro patate e le loro arance sono inesportabili con il freno del�l'embargo). Puntano, quindi, sul�le facoltà di economia e belle arti, sulle piccole aziende d�tessuti e cosmetici: ma soprat�tutto sul turismo collo, quello che viene anche chiamato di «interessi speciali». «I 250 mila stranieri cho visitano ogni anno Cipro Nord (inglesi, tedeschi, turchi) vengono qui anche per lanciarsi col paracadute, faro pesca subacquea, ammirare le riserve di orchidee selvatiche, assistere ai festival di musica classica frequontati da artisti internazionali», informa Mustafa Akinci, vice primo minislro responsabile per il turismo. Senza contare il pellegrinag�gio d'obbligo alla spiaggia di Famagusta, sulla quale si affac�cia la città dilaniata con interi quartieri sventrali, un tempo ricchi di villo e alberghi, abban�donali da greci e imprenditori stranieri nel '74, durante la guerra. Proietta dai soldati e dal filo spinato, potrebbe essere la lappa di un tour fra i più sugge�stivi. Ma qui la mentalità da business turistico all'americana è sconosciuta. Non resta che sbirciarla da lontano, passeg�giando in riva al mare, di fronte al Palm Beach hotel, dove si può consumare un frugale pasto a base di yoghurt, spiedini di car�ne e insalata. Arrampicato sulla punta mas�sima dell'isola c'è il monastero di Sant'Andrea eretto nel 1867, meta di pellegrini cristia�ni e musulmani presidio greco in terra turco cipriota. Abitato da tre suore ottuagenarie che nessuno osa toccare. A loro pia�ce ricordare la storia di Sant'An�drea: «Ritornando dalla Palesti�na su una nave condotta da un capitano ormai cieco, sbarcò si U'isola urtando contro una roccia da cui sgorgò l'acqua benedetta che guari la cecità dol capitano», raccontano accompa�gnando i turisti nella cappella ortodossa scavala nella grolla accanto al mare e tappezzata di icone. E' li elio lo suore accolgo�no i visitatori portandoli di fron�te al dipinto di san Fanouriou. Al Santo i devoli chiedono gra�zio offrendo oggetti forgiati nel�la cera elio rappresentano i loro desideri: cuori porgli innamora�ti, case per i senzatetto, bambi�ni por chi non ne ha. L'altarino trabocca di questo rudimentali «sculture». Una donna turca, dallo sguardo ceiosie, piange pregando in un angolo della chiosa. «Clio begli occhi d'asi�no», la apostrofa un soldato tentando di farla sorridere con quello che i locali ritengono il più bel complimento galante. Già, perché nella zona gli asini selvaggi hanno strepitosi occhi azzurri alla Paul Newman. LA GREEN LINE CHE TAGLIA IN DUE NICOSIA E UN POLVEROSO GROVIGLIO DI FILI SPINATI TRATTENUTI DA UNA LUNGA FILA DI BIANCHI BIDONI D'ASFALTO, GONFI DI CEMENTO Un popolo fantasma, negato da una cartina geografica disegnata dalla convenienza internazionale: diciassette anni fa si è costituito in repubblica, dopo sanguinose lotte fratricide, per mantenere la propria identità Immagini di Cipro turca. Da sinistra: il porto d�Kyrenìa. Nicosia (Lefkosa, dalla parte turca): piazza Atatùrk e la colonna Veneziana. Famagusta: la torre di Othello

Persone citate: Caterina Somaro, Green, Musta, Paul Newman, Rauf Denktas, Salamina