Regioni, debutta il «governo del Nord»

Regioni, debutta il «governo del Nord» Regioni, debutta il «governo del Nord» Ipresidenti del Polo si ridistribuiscono ifinanziamenti Uè ROMA Era stata un'invenzione di Berlusconi. Subito dopo le regionali, il Cavaliere aveva creato il coonlinamenlo delle regioni del l'olo, in cui ai «governatori» aveva affian�calo i numeri due elei parliti del centrode�stra, Lega inclusa, naturalmente, «Un mo�do per avere omogeneità politica», aveva spiegato il leader di Forza Italia uflìcialinente. «Un modo aveva confidalo riser�vai amenle per evitare che i presidenti dello Regioni vadano por conto loro rispel�lo alla politica nazionale della Casa delle libertà». Ieri quell'invenzione del Cavaliere ha fatto il suo debutto, a Genova. Tra l'altro, Quattro delle Regioni del Nord governale dal l'olo hanno annuncialo un accordo per ripartire meglio gli interventi a favore delle aree in difficolta: ne saranno favorite la Liguria e il Friuli. Il presidente del Veneto, Giancarlo Galan, che approva pur non essendo parte dell'accordo, alza il tiro attaccando «chi era ministro del Tesoro» ossia Giuliano Amalo, quando la ripartizio�ni; sfavorevole alla Liguria era stata abboz�zata. Ma al Tesoro i tecnici cadono dalle nuvole: l'accordo politico tra i presidenti regionali sarebbe l'esito di un processo consensuale a cui il ministero ha partecipa�to; è in vista anche una intesa simile in cui il Lazio cederebbe qualcosa al Molise. la materia e intricata. Complicatissimi para�metri vengono contrattati con la Commis�sione europea. Due sono i capitoli, gli «aiuti di Stato» (per i quali, riguardanti soprattutto le grandi imprese, l'Italia è riuscita a ottenere una mappa non più per province, ma per zone più piccole, aumen�tando da 5 a 8 milioni le popolazioni interessate! e ruobiellivo 2» Ipiccole e medie imprese, dove resta la suddivisione per provincel. «Le Regioni che rinunciano a una parte di abitanti lo fanno svuotando are{; che non sono industrializzale» spiega il presi�dente della Liguria Sandro Biaaotli. L omo�geneità politica ha sbloccato decisioni che si trascinavano da mesi; in Liguria, dove la giunta uscente era di centro-sinistra, la questione degli aiuti di Stato e dell'aobieitivo 2» era stata molto presente nella campagna elettorale. Al Tesoro dove il sottosegretario Piero Giarda ha già dato informalmente via libera si sostiene tuttavia che questo rimescolamento ami�chevole tra le Regioni non sarebbe potuto avvenire senza il nuovo criterio di mappa�tura su base sub-provinciale strappato dal governo a Bruxelles per gli «aiuti di Stalo». Da quel criterio è disceso un aumento delle risorse sopraltullo in vantaggio di Lombardia e Lazio, perché anche in regio�ni ricche si sono potute individuare aree bisognose di aiuti. In seguilo a questo, le regioni favorite sono stale ben disponibili a cedere qualcosa alle meno favorite. La caratterizzazione nordista della ker�messe genovese impensierisce il centrosi�nistra, che da quelle parti non eccelle in consensi elettorali. Ma più in generale preoccupa l'offensiva dei «governatori» del centrodestra nei confronti del gover�no. Nel Polo é passata la linea morbida, cioè quella di non arrivare allo scontro frontale con il governo, come voleva, per esempio, Roberto Formigoni, che per que�sto pensava fosse inopportuno che un esponente del centrodestra guidasse la Conferenza Slato-Regioni, sottoponendosi a continue mediazioni e compromessi in organismo in cui il centrosinistra, seppur di pochissimo, ha la maggioranza. Ma i presidenti delle Regioni hanno lascialo intendere che comunque renderanno la vita dura ad Amato e al suo esecutivo. Anche il solitamente cauto Enzo Ghigo avverte: «Oggi in Italia igoverni territoria�li sono espressione dei cittadini e il gover�no centrale no». Per non parlare poi del veneto Galan, che non rinuncia nemmeno in questa occasione al suo contenzioso con Visco che ha denuncialo le eccessive spese delle regioni l«Quella del ministro del Tesoro è l'accusa è un'operazione politica di una gravità enorme»). d è irid di pgMa da Genova non è giunto un grido di battaglia. Piuttosto, una rivendicazione, puntigliosa, delle competenze regionali. Perciò, i «governatori» del Polo (oltre a quelli del Nord era presente anche il calabrese Chiaravalloli), e con loro in numeri due dei partili della casa della libertà I Maroni, Sanza, Gasparri e Frattini) hanno stilalo un'agenda con le loro richieste, su temi che vanno dalla sicurez�za alla scuola, dalle finanze ai referendum proposilivi e consultivi. A Roma, per esempio, i presidenti del Polo chiederanno una completa revisione del flusso degli immigrali che «dovrà essere deciso con le Regioni». [r. r.j