Il commissario Sanantonio va in paradiso di Enrico Benedetto

Il commissario Sanantonio va in paradiso È MORTO IL GIALLISTA FRANCESE FREDERIC DARÒ, INVENTO' IL PERSONAGGIO DEL CELEBRE DETECTIVE Il commissario Sanantonio va in paradiso Enrico Benedetto Corrlspondenle da PARIGI IL commissario Sanantonio è orfano. Alla vigilia del centosctiantunesimo volume, il suo autore Frédéric Dard ha chiuso gli occhi per sempre nel suo ere�mo bucolico (e fiscale) svìzzero. Aveva 79 anni, e un cuore matto. L'ultima operazione rìsale a pochi mesi fa. E domenica scorsa, su NUx Matin, confidava il suo fatali smo. «Bisogna pur andarsene, no? In fondo, morire è una malattia che si contrae dalla nascita». E Sanantonio? gli chiesero. «Penso di farlo scomparire con me. Non vorrei fare come Agatha Chrìstie che a 85 anni interruppe il suo Hercule Poirot per raggiungerlo nella tomba solo cinque mesi più tardi». Aveva un'immensa ironia, Frédéric Dard. E il talento del grafomane. Dal '49, oltre 300 libri. E 290 milioni di copie. Ma non merita il Guinness per i best sel�ler, né per la vena prolifica. In compenso, quello dei neologismi nessuno glielo insidia. Ventimila. Dicono sia un record nella lettera�tura mondiale, e in ogni epoca. Li creava per sfida, vezzo e amor di calembour, facendo impazzire i traduttori. Gli piaceva stupire fin dal titolo. Il Volo al di sopra del nido del cuculo («coucou»), abo�lendo la prima «u» trasforma in «cornuto» l'infido uccello. Sì, Frédéric Dard era un Rabe�lais contemporaneo. Jacques Chirac lo definisce «il compagno dei nostri viaggi». Dard amava peral�tro ripetere che i suoi gialh costitu�iscono «una piccola biblioteca da stazione», ben sapendo quanto i Francesi e non solo amassero divorarlo in treno. Nasce nel Delfinato povero, ma con una nonna che gli insegna ad amare i libri. Studi tecnici a Lione, poi il grande amore con Odetto. Quando giunge il divorzio nel '65 Dard è già celeberrimo. Eppure tenterà lo stesso il suicìdio. Ma quattro anni più lardi si risposa con Frangoise, la figlia del suo editore. Frédéric Dard gli dove tutto. Armand de Caro, nel 1951, trova un Sanantonio sulle banca�relle. 11 personaggio l'incuriosisce. Ignora che Dard ritiene quell'esor�dio un fiasco, e fatica a vivere di scrillura dopo un promellenio MonsieurJoos (l 9411. Gli propone un patto: sfornare storie a catena. Dard esegue. La forza gli arriva «da quell angoscia che bighellona nella banlieue parigina». Spiega, in argot, che il suo modo di scrive�re libri è «pisciarli». La notorietà giungo fin dagli Anni 50, e crescerà a dismisura. L'Académie franQaise lo snobba per il gergo inviale, ignorandone l'ingegno. Lu�ricambia con lazzi. Confessava volentieri: «Sono uno dei rari tipi che non muove il culo dalla macchina per scrivere». Ma da ieri pomeriggio riposa nel paesi�no natale. E un suo romanzo (luuìruiiii camminava sulla mia tomba pare già fargli il verso. I giallista francese Frédéric Dard

Luoghi citati: Lione, Parigi