La torre di Pisa pende tra le liti di Vincenzo Tessandori

La torre di Pisa pende tra le liti La torre di Pisa pende tra le liti Tecnici contro il ministro: «Aspetti» la storia Vincenzo Tessandori Invialo a PISA LA torre della discordia riapre, Oddio, non subito, fra un anno, e non per tutti. Ma chi avrà fortuna, potrà prenotare un biglietto per la ve.ii a organizzata. Niente folla, prego, gruppi di 30 e sogno a tempo: mezz'ora, massi�mo 4') minuti. Ma prima ancora di essere dichiarata abile ed arruo�lata, ha già provocato malumori e battibecchi fra il ministeri) dei Civili i Pubblici, che sembra aver individuato nel monumento un veicolo straordinario di pubblici�tà, e i tredici saggi die, da dieci anni, ne seguono passo passo il decorso dulia malattia. Ultimo atto, ieri, quando Marcello Ane�lli, direttore generale del ministe�ro, ha ahnundato por il 16 la visita del ministro Nerio Nesi o per l'indomani, giórno d�San Ra�nieri, patrono della dttà, l'oscursione di 200 Studenti scelti dalla sorte o per mot ivi vari. Potranno, i fortunati, salire torse fino alla seconda loggia. Neppure per so gno, ha ribattuto il professor Mi chele Jamiolkowski, presidente della commissiono. «Non abbia mo ancora deciso, se far salire qualcuno, lo faremo nelle prossime 24 ore. Poi riferiremo al minist.ro». Ma certe decisioni non van�no discusse troppo e Arredi taglia corto: «Almeno qualche gradino gli studenti lo scaleranno, se l'ho detto, avevo le mìe ragioni». Anche i saggi hanno lo loro, naturalmente. Di sicurezza, so�prattutto, perché i primi anelli sono privi di prolezione. Sulla stabilità, al contrario, l'ottimi�smo è diffuso, «Siamo arrivali a ridune l'indinazione di un terzo di quelli che erano i nostri intenti, in sostanza, G00 arcosecondi», annuncia, il tono soddisfallo, il professore, che poi chiarisce: «Si traila di 13,fi centimetri, il traguardo è di circa 40. Da quasi un mesi! rimuoviamo due [inni di piomboolla settimana, dalla pros�sima saranno tre». Così, poco alla volta, spariranno quei lingot.loni alla basi.' che rischiavano di far vedere nel gioiello di Bonanno Pisano una singolare o|)era di difesa militare. Ma il campanile, professore, ha mai corso un reale rischio di crollo? «No», K in questi anni è stato fatto qualcosa die non anda�va? Certo, ammette, «una serie di studi e prove che non hanno dato risultati positivi ma die, tuttavia, era indispensabile lare». Cosi, sia�mo alla fine, oltre undici anni dopo che da Roma era arrivalo l'ordine di mettere il lucchetto. E poiché gin allora lutto era speltacolo, l'ordine era stalo impartito da Raffaella Carrà. «Cosi come vanno, entro il maggio dell'anno prossimo saran�no tenninali i lavori di solloescavazione», dice Jamiolkowski. Fi�nora, dalla basi; sono stati suc�chiali Hi metri cubi di terrà argil�losa. Sono pochi o tonti? «Tantissi�mi», assicura l'ingegner Paolo Henlnger, direttore del cantiere. Poi chiarisce: «Tenuto conio da dove sono stali tolti; al contrario, se si IMiiisa ad un grattacielo, beh!, quello è un altro discorso». Non ci sono stali giorni drammaiici, ri�corda: difficili, piuttosto, «quan�do erano in discussione certe deci�sioni come la sotloescavazione», «Mah!, a quanto pare, undici anni fa la torre slava iier caderci in lesta», sospira lo scrittore Athos Uigongiali, autore di «L'estate cal�da» e «Veglia irlandese». Ora è passata ma, dice lui, «a ine, co�munque, piace pensarla com'è sempre stata, in bilico perenne: la torre come rappresentazione del nostro tragico destino». Ma onnai, non è più il monu�mento a calamitare l'altenzione dei pisani: la scoperta di un'inte�ra flottiglia di navi romani! alle spalle della stazione ferroviaria di San Rossore, alle porte della citta, è considerala un evento unico almeno quanto l'equilibrio impossibile del campanile. «Una cosa del genere non c'è da nessun'altra parte al mondo», dice Bigongiali. K Paolo Fonlanelli, il sindaco diessino, concorda: «Pisa non si accontenta del successo della Ione di cui hanno merito gli scienziati del comitato, il loro lavoro e la loro tenacia ma anche le amministrazioni locali e i loro ripetuti richiami al Parlamento e al governo perché non facessero venir meno i necessari finanzia�menti». Che, fino ad oggi, mal contati, assommano a 44 miliar�di. La città, dice, punta anche su altro: «La torre è l'occasione per valorizzare l'intero nostro patri�monio storico e artistico, a partire dagli incredibili tesori rappresen�tati dal ritrovamento delle navi romane». Gioved�15 giugno sarà aperta una mostra «negli arsenali medicei, poche centinaia di metri dalla torre». Però, aggiunge, patti chiari e amicizia lunga, e quindi bussa a soldi: per sostenere certi sforzi ne occorrono tanti. «E' que�sto un impegno assai rilevante, anche in termini economici, soprattutto per concretizzare il pro�getto del museo del mare. Noi stiamo facendo la nostra parte, mi auguro che governo e Parla�mento facciano altrettanto». Ne va del buon nome di lutti, parola di sindaco. Ecco, il modo è tutto qui, nel denaro. Proprio pensando a quel�lo perduto per la chiusura del campanile, Pier Francesco Pacini, presidente dell'Opera della Primaziale, che sovrintende i monu�menti della piazza dei Miracoli, ammette che gli ha provocato «un fiume di lacrime». Poi fa i conti: «Sei miliardi all'anno, per undici anni,.,». Ma ora si volta pagina: giapponesi, austrialiani, america�ni, argentini, canadesi, compatrio�ti vari: dall'anno prossimo, se vorrete inseguire quel sogno las�sù, prenotatevi, E sborsate alme�no 50 mila lire, crisi del petrolio permettendo. Massimiliano Ben�s�ha 30 anni e fa il vetturino, era il più giovane quando chiusero la Torre. Dà un'occhiata al suo shari bianco, un sette anni incrociato fra avellinese e arabo. Dice: «Cer�to, prima si lavorava di più, e ora speriamo bene». Poi getta un'oc�chiata verso la Torre, sporca co�me lo era allora e lui sospira: «Se almeno un po' di soldi li usassero per pulirla.,,». Nesi vuole festeggiare La riapertura vera solo il patrono della città tra un anno: ma le visite con un'escursione saranno limitate come di 200 studenti numero e durata ■mi SSSi2z3F sti INTERVENTI A IA TORRE e SOTTOPOSTA A CERCHIATURA v ALL'ALTEZZA DEL PRIMO ORDINE DI COLONNE A VENGONO INSERITI ALLA BASE, SUL LATO ESTERNO, w LINGOTTI DI PIOMBO PER QUAS11000 TONNELLATE A SI ASPORTATERRENO A NORD, I PRIM112 FORI, SU 41, SONO TRIVELLATI NELLA PRIMAVERA '99. VENGONO FISSATE DUE COPPIE DI CAVI DI ACCIAIO CAVALLETTI DI ANCORAGGIO TRIVELLA PER L'ASPORTAZIONE DEL TERRENO

Luoghi citati: Pisa, Roma