II kibbutz del buon cittadino di Fiamma Nirenstein

II kibbutz del buon cittadino Viaggio negli insediamenti che rinnovano il modello di vita comunitaria ed economica nato con Israele II kibbutz del buon cittadino Fiamma Nirenstein KIBBUTZRAVID IA collina è coperta di gine�stre e caprifoglio, e il nuo^vo kibbutz Ravid, piccolis�simo, povero, abitato soltanto da cinquanta giovani fra i 25 e i 35 anni sembra un monumento alla memoria della Bella Israele dei tempi di Ben Gurion. Ma guai se lo dici ai ragazzi che ti vengono incontro: «Noi siamo l'avvenire del kibbutz. Guardi, quella là in basso è la lavande�ria. In qualsiasi kibbutz ha una gestione, un direttore. Da noi questo servizio collettivo, co�me molti altri, è stato elimina�to. Ognuno si lava i suoi panni perche resti più tempo per la vita privala e per lo studio. Lo stesso con il cibo: cuciniamo insieme in modo molto sempli�ce quando ci va, altrimenti nessuno è un cuoqo istituziona�le». In effetti Ravid è un'inven�zione che potrebbe rivivificare il movimento dei kibbutz da tempo in difficoltà, perché inve�ce di produrre mele e uva, Ravid produce educazione e studio. Questo modello, insie�me a quello della fuga verso una vita semplice nella natura e nel silenzio e nella ricerca di valori forti di solidarietà e re�sponsabilità per l'uomo moder�no, potrebbe salvare il kibbutz, che come entità industriale o agricola non è riuscito a tenere. «La Nostra idea è educativa a vasto raggio. Costruiamo un buon cittadino, un bravo essere umano. E per farlo ci applichia�mo a una rilettura del passato che non sia né stupidamente mitica, ma neppure inutilmen�te distruttiva». Keren, 25 anni proveniente dal kibbutz Metzuba ha i capel�li lisci a frangetta, è magra e compatta, ha un fisico e un abbigliamento da centometrista. «Eravamo molto amici di Rabin racconta quando la destra lo aspettava con quelle sue manifestazioni d'odio sotto casa o durante le apparizioni pubbliche, c'eravamo sempre anche noi a aspettarlo, all'altro angolo, per sostenerlo e fargli sentire che i giovani erano con lui. Ci salutava e si fermava a chiacchierare. Poi, ci invitò ad andare con lui a una riunione al Cairo, e anche a casa sua a Gerusalemme». Ofer Lanir, 31 anni, di Kfar Kupin, un altro kibbutz, è bion�do e abbronzato, si occupa soprattutto di musei, è un uffi�ciale nello Riserve, spiega la ratio ideologica del kibbntz: «Siamo arrivati qui 6 anni fa in quindici e oggi siamo cinquan�ta: quando fini il nostro servi�zio nel Nahal, quella parte dell'esercito che ha intenti an�che sociali e educativi, e deci�demmo che volevamo restare insieme per fare qualcosa di buono. Prima pensammo al de�serto del Negov, ma non tro�vammo un posto adatto. Poi approdammo su questo cucuz�zolo, cinque baracche con vista su una montagna che era stata abbandonata dai suoi abitanti precedenti. Perché questo era j-j.i un kibbutz: ci erano rimasti in otto e adesso abitano in un posto più comodo. I rovi erano cosi alti che non si entrava nelle case. Sacchi a pelo, mache�te, e la consolazione della vista più beila di Israele». In vetta c'è un tondo sormontato da un cucuzzolo di pietre mangiate dai secoli che sembra fosse l'altare su cui venivano compi�ti sacrifici animali. «Magari anche umani ride Azi Rahim, 30 anni, occhialini da intellet�tuale nato nella città moderna di Herzlia -. Laggiù in fondo il Lago Kinneret, il Golan qui a destra, la cita di Safed più lontana, il villaggio arabo di Mrrar...», Come va con gli arabi delle vicinanze? I rapporti sono otti�mi, naturalmente. Anzi, ci sono un sacco di iniziative culturali in comune, compreso un raro corso sull'Olocausto. Eppure il mito di fondazione del kibbutz Ravid è dolorosamente contrad�ditorio, e riguarda uno dei romanzier�russi inseguili dui po�grom antisemiti elio trovò la sua via verso l'yishuv ebraico in Palestina. «Josef Chaim Brennor, che nacque in Ucraina noi 1881, socialista» racconta Azi «ora un tipo fantastico: andò a Londra in esilio dopo essere stalo in prigione per attività rivoluzionarie». E là, subito prima di venire in Israele dove insieme a gruppi di giovani lavorava la terra e studiava, fondò il giornale Ila Meorer, «La sveglia», anzi «colui che risveglia». Scriveva: «E' giunta l'ora di metter fine alla dipen�denza ebraica dai non ebrei.. Lo Spirito ebraico? Vento e pula.. Il suo grande retaggio? Chiac�chiere e fumo.. Solo quando avremo imparato il segreto del�la fatica e mandato a memoria l'inno di chi vive sul proprio suolo, allora avremo meritato il titolo di Uomo.. Abbiamo Pecca�to perche non abbiamo vissuto la vita del lavoratore: non c'è riscatto senza lavoro». Una posiziono cinica, icono�clasta, che qualsiasi religioso troverebbe orribile, ma che pia�ce moltissimo a Koron e Azi. Eppure dopo essere stato «la sveglia» di tanti giovani, Hrenner è morto noi 1921 in un attacco arabo alla sua comune di intellettuali lavoratori di Jaffa. E questo conflitto con gli arabi non è un tormento conti�nuo per chi voglia costruire un «uomo buono»? «Si tratta di vivere quello che Horzl chiama�va 'lutto obbligatorio'' dicono due popoli che si scontrano, ma contro la loro volontà. Ygal Allon e Rabin orano militari che volevano vincere, ma pen�savano tutto il tempo a fare la pace. Non puoi evitare lo scon�tro, ma dovi saperne vivere il dolore, vincolo senza abdicare alla giustizia». La fabbrica di cultura di Ravid esporta lozioini, corsi e gruppi di lavoro in 100 scuole d'Israele Lavora soslanzialmenle in tre campi: intervento culturale in posti socialmente difficili, città del sud o di svilup�po, luoghi ad alto tasso di disoccupazione dove i giovani immigrati etiopi e russi vivono a rìschio. Costituiscono gruppi di 25 ragazzini nello scuole medie e ci lavorano un anno intoro. L'anno scorso no hanno realizzati 'IO, per studiare i problemi dell'economia, delle zone svantaggiate, l'uso del computer. Alla fine dei corsi, in genero, i ragazzi si organizzano por proseguire lo studio da soli. Un secondo campo di imorvonto è lo studio della storia dell'Olocausto, del tutto rivisi�tato. Non si tratta più di spedi�re a Auschwitz gruppi di giova�ni visitatori impreparati, porta�ti a sviluppare un senso di persecuzione che può divenire aggressiva. I giovani maestri di Ravid insognano il tema a un gruppo, per un anno intero. Non si limitano a condannare e a recriminare; studiano la sto�ria e la cultura europea del tempo, cercano di capire le ragiono di uno sterminio, l'odio del diverso, l'antisemitismo e anche il popolo tedesco. Alla fino del corso, vanno in viaggio in Polonia con gli stessi ragazzi cui hanno insegnato tutto l'an�no. Infine, per una terza sezione ili intervento, battono con i giovani tutti i musei d'Israele e, in tempi di nuovi storici, si dedicano a riscoprire che cosa sono veramente le fratturo, gli scontri di questa Terra. «Tutto l'eroismo che ci è slato traman�dato dico Ofer -, ci è arrivato in forma astratta, sappiamo della capacità di combattenti dei nostri padri, e non sappia�mo l'innesto fra la loro dispera�ta battaglia e la vita quotidia�na. Dal passalo impariamo che noi sionismo ci sono cose anco�ra valide e cose che non servo�no più. Io a Kfar Kupin pensavo che sarei rimasto un agricolto�re. Invoce ho scoperto che la terra non è più importante delle idee. I kibbutz orano im�portanti come insediamenti di difesa e di produzione Ora sono importanti come esempio di solidarietà in una società individualista. Un tempo erava�mo concentrati sulla costruzio�ne d'Israele: l'anno scorso sia�mo partiti per organizzare un contro di assistenza ai bambini albanesi. Lavoriamo molto con la gioventù araba, Leggiamo Fremi. Shakespeare, Dostoe�vskij. Le nostro camere sono coloralo e pione di manifesti, K soprailullo godiamo del grande lusso di essere aperti a tutto, anche all'idea ili imborghesirci quando saremo vecchi. Brenner, non poteva», Qui non conta più il lavoro collettivo ma lo studio, il tempo libero, laformazione di uomini veri Anche l'Olocausto e il sionismo dei padri fondatori vengono affrontati con spirito diverso I , j libano; . I n ^V* Zona di /DAMASCO U i^f' sicurezza -Z » , I ^ X Alture ^ zìst; ^ei Goto n y ai23!HiHas-«Os!RiA i Haifa» Tiberiade ^ Nabli», Tulkatm» \ TEL AVIV» 1 Ramallah» G*'"-0 CISGIOR0ANIA