«I merfiosi? irrecuperabili»

«I merfiosi? irrecuperabili» «I merfiosi? irrecuperabili» La vedova Giuliano: no a sconti di pena PALERMO «La dissociazione dei boss ma�fiosi? Ci credo poco, e poi quali vantaggi potrebbe portare allo Stato?». A porsi questi interro�gativi è Maria Giuliano, vedo�va d�Boris, il capo della squa�dra mobile di Palermo assassi�nato il 21 luglio del '79 da Leoluca Bagarella, condanna�to all'ergastolo. La donna è funzionarla all'Assemblea re�gionale siciliana, addetta alla commissione Statuto. I riflet�tori della cronaca non l'hanno mai attratta ed ha sempre schivato i giornalisti. Adesso però parla. Esce allo scoperto dopo che il Parlamento nella seduta del 30 maggio scorso ha approvato di fatto l'aboli�zione dell'ergastolo, e sostie�ne: «Chi commette omicidi deve restare in carcere, a vita, per reati cosi gravi non si possono ottenere sconti di pe�na». E per chi si dissocia? «Non ne vedo l'utilità per le istitu�zioni dice la signora Giuliano -, ma poi i boss si dissociano veramente? Bisognerebbe ac�certarlo. Già i collaboratori non sono del tutto pentiti, figuriamoci i capimafia che vogliono uscire dal carcere duro a cui sono stati sottopo�sti». «E' una proposta spiega che potrebbe portare solo ad alleggerire la vita in carcere ai detenuti». Per quanto riguarda la pos�sibilità di giudicare gli imputa�ti già condannati in primo grado all'ergastolo con il rito abbreviato, il funzionario del�l'Ars dice: «Sono contraria a questi "abbreviamenti" di pe�na. Mi sembrano tanto una forma di garantismo a senso unico in cui viene privilegiato solo chi commette reati. Sono cattolica, non sono per la pena di morte, ma chi si macchia di reati di questo tipo non può ottenere privilegi dallo Stato». La signora Giuliano non ha dubbi: «I criminali debbono restare in cella a salvaguardia della società, perché quando ottengono la libertà provviso�ria o permessi per uscire dal carcere non sappiamo cosa sono capaci di fare, perché penso che siano malati e non possano essere recuperati». E aggiunge: «Non si tratta di vendetta personale, sono con�vìnta che nessun mafioso rie�sce a reinserirs�nella società e cambiare stile d�vita». «Nel nostro Paese prose�gue non c'è In cultura dell'ef�fettività della pena, nessuno vuol tenere in cella imputati per tutti gli anni per i quali sono stati condannati». Boris Giuliano, il marito, fu il primo a capire che la mafia aveva abbandonato i tradizionali per�corsi criminali per abbraccia�re le vie del traffico intemazio�nale di droga e il riciclaggio. Un killer, che i pentiti dicono essere stato Leoluca Bagarel', la, gli sparò un colpo alla nuca mentre il funzionario di poli�zia prendeva un caffè al bar. (La.)

Persone citate: Boris Giuliano, Leoluca Bagarel, Leoluca Bagarella, Maria Giuliano

Luoghi citati: Palermo