«Pedofilia, colpevole anche il sacerdote»

«Pedofilia, colpevole anche il sacerdote» «Pedofilia, colpevole anche il sacerdote» Modena: quattordici condanne per violenze ai bambini Brunella Giovata inviata a MODENA Le veglie non sono servite. Le preghiere in ginocchio, i rosari recitati nelle chiese della Bassa Modenese per l'anima di don Giorgio Govoni, sono solo paro�le al vento. Da ieri sentenza pronuncia�la dai giudici di Modena questo prete è ufficialmente «il diavolo». Anzi, il capo dei diavo�li quattordici persone, condan�nate a pene che vanno dai 2 ai 19 anni che negli ultimi anni avrebbero violentato, seviziato e ucciso un gruppo di bambini. Pedofili. Una banda di perverti�ti che usava figli e nipoti per messe nere e riti satanici dove il Maligno e Gran Sacerdote era proprio lui, il parroco di Staggia e San Biagio. Morto d'infarto («crepacuo�re», correggono i suoi parrocchianil lo scorso 19 maggio, nello studio del suo avvocato che cercava di spiegargli il per�ché di una richiesta di condan�na a 14 anni di reclusione. Ultime parole riferite: «Sono innocente. Che Dio mi aiuti». Cosi non è stato. Ieri è stato condannalo anche da morto. «Non luogo a procedere per morte del reo», ha detto il presidente Domenico Pasquariello. Significa che è «reo», colpevole. Che non si possa procedere, è solo un dettaglio tecnico che non salva la sua memoria, i . ' Eppure al suo funerale in Duomo c'era il vescovo di Mode�na, monsignor Benito' Cocchi, che sulla bara aveva promesso «difenderemo il tuo onore», e lo aveva ricordato come «martire e perseguitato». C'erano i chiorichetli vestiti di bianco, c'era la gente che piangeva, mille perso�ne che poi avevano accompa�gnato la cassa in un secondo funerale, fino alla sua parroc�chia, prima alla chiesa di Stag�gia, poi a quella di San Biagio. Nessuno di questi lo sospetta�va. Ma sulla sua testa pesavano i racconti di cinque bambini. «Andavamo al cimitero, c'erano delle porte che si aprivano e si andava sottoterra. Li si faceva�no le cose brulle con i grandi». «Mi hanno chiuso in una bara, avevo tanto freddo. Dicevano "se parlate resterete sempre qui dentro, sarà il vostro inferno"». «C'era don Giorgio, al cimitero. Diceva "sono il diavolo"». Violenze sessuali, una bambi�na stuprata «con una frasca». Adulti che facevano foto e filmi�ni, che si spogliavano, abusava�no, minacciavano. E uccideva�no, raccontano dodici testimoni minorenni, le vittime. «C'erano tanti bambini ammazzati», racconta uno. «Li facevano a pezzi nell'ex salumificio, poi li appen�devano ai ganci, a sgocciolare il sangue. E noi dovevamo berlo». L'inchiesta parte nell'aprile del '97, un bambino di 7 anni parla con un'assistente sociale che lo segue per problemi fami�gliari. Dice di essere stato vio�lentato, accusa fratello, sorella, padre e madre. Tira in ballo alcuni vicini di casa e altri conoscenti. A Modena e dintor�ni è caccia ai pedofili. Altri bambini raccontano al�tre violenze. La Procura comin�cia ad arrestare, retale di uomi�ni e donne che finiscono in carcere e non rivedranno mai più i loro figli. Cominciano an�che i morti. Alfredo B,, accusato di essere il «fotografo» delle orge, muore di infarto, France�sca S,, madre d�una bambina che l'accusa, tenia il suicidio tagliandosi i polsi. Salvata, si bulla dal quarto piano e questa volta ce la fa, a morire. Poi esce il nome di Giorgio G. Chi è? Un prete. Prete operaio, nel senso che fa anche il camio�nista. Don Giorgio Govoni, per la precisione. Una domenica deliaulunno '97 celebra messa e decide di dire tutto: «Sono accusato d�essere un pedofilo, E' giunta l'ora delle tenebre, pregate per me». Hanno pregalo per lui, e oggi dicono «non è servito a niente». «E' una barzellettai Io non ci credo, mi hanno appena condan�nato a 17 anni con delle accuse false», grida un uomo davanti al tribunale. Lo segue uno con i capelli bianchi e l'accento napo�letano. La figlia lo accusa di averla violentata e di aver ucci�so degli altri bambini. Sedici anni di galera, «Ma io sono pulito, e mia figlia pure: pulita e innocente come quando è nata». Le perizie sono incerte. Due medici hanno visitalo i bambini per conto dell'accusa e hanno stabilito che dieci d�loro hanno subito violenze. Le altre perizie sono state fatte su foto. Per la difesa i segni potrebbero essere spiegabili con altre cause: in�fiammazioni, ad esempio, ma�lattie infantili. Nessuno degli imputati ha mai confessalo al�cunché. Uno, un padre, ha am�messo di essersi fatto toccare dalla figlia. Non sono mai state trovate le foto o i filmati dei bambini (cassette pornografi�che sì, ma commerciali, a casa di alcuni impulatil. Nessuno, dei custodi del cimi�tero, si è mai accorto di strane frequentazioni, di bambini rin�chiusi nei loculi o nelle bare. Un piccolo testimone racconta di riti avvenuti di pomeriggio, ma questo pare poco credibile, in cimiteri cosi piccoli e cosi fre�quentati. E poi c'è la storia dei bambini uccisi. Quindici, secon�do i racconti. «Fatti a pezzi, appesi ai ganci, e poi gettati nel fiume Panaro», I carabinieri hanno dragalo e cercalo per mesi, ma non hanno mai trova�lo niente, E non ci sono denun�ce di scomparsa di minori, da queste parti. E allora, innocenti condanna�ti per le invenzioni di bambini troppo fantasiosi, come sostie�ne la difesa? O colpevoli, diavo�li, mostri? I pubblici ministeri Claudiani e Marzolla, a senten�za pronunciata, si dichiarano «sereni». Ai giudici avevano chiesto 133 anni di condanne. Ne hanno avuti 157, più i 14 per don Giorgio, quello che diceva «le tenebre sono calate su di me». Le pene più consistenti a genitori nonni e zii Il vescovo aveva difeso il prete «Un uomo onesto ingiustamente incriminato» Per il parroco, morto di infarto pochi giorni fa, i giudici hanno deciso di «non doversi procedere per sopravvenuto decesso del reo» Don Giorgio Govoni. il parroco accusato di pedofilia

Persone citate: Claudiani, Cocchi, Domenico Pasqua, Giorgio Govoni, Marzolla, Panaro

Luoghi citati: Modena, San Biagio