Le concrete dì Alessio II
Le concrete d�Alessio II LA DIFFIDENZA DEL PATRIARCA Le concrete d�Alessio II Gli ortodossi temono il proselitismo di Roma analisi Domenico Del Rio VEDRETE, un giorno, la statua dell'Immacolata sulla più alta guglia del Cremlino». In tempi di sve�lamento di segreti di Fati�ma, bisognerà forse tener d'occhio anche questa profe�zia di Massimiliano Kolbe, l'apostolo dell'Immacolata, ucciso in un lager nazista, offertosi in sostituzione di un padre di famiglia. E' questa anche la visione che si porta dietro papa Wojty�la, polacco come Kolbe, tut�to preso anch'egli dall'amo�re per la Vergine, ma anche sempre col desiderio di tro�varsi un giorno davanti al Cremlino? Ed è forse questa la paura di Alessio II, patriarca di Mosca, la terza Roma per gli ortodossi, che si oppone a una visita di Giovanni Paolo II nella capitale rus�sa? Alessio II non ha certa�mente paura dell'Immacola�ta. Dopo la caduta dell'impe�ro sovietico, il patriarca ha condotto processioni con le sacre icone sulla Piazza Ros�sa. Anch'egli ha attribuito alla Madonna la liberazione dal regime ateo comunista. «Noi crediamo», ha detto, «che la Regina celeste, che già in passato ha steso il suo manto protettore sulla no�stra patria, non ci abbanonerà neppure ora, quando il nostro popolo e la nostra società aspirano a un ricono�scimento morale e spiritua�le, a restaurare i santi prin�cipi del bene e dell'amore di Cristo». Per Wojtyla, Papa itine�rante, Mosca rimane ancora la meta di un viaggio proibi�to, nonostante i formali in�viti di Gorbaciov e di Eltsin. Non è più un regime ateo e persecutore di cristiani che glielo impedisce. Il veto permane per volontà dei vertici degli ortodossi di Mosca, cioè di altri credenti in Cristo. Che cosa muove la diffi�denza di Alessio II? Non certamente amiche questio�ni di sottigliezze teologiche e nemmeno quella del Pri�mato nella Chiesa, che in pratica non turba la vita del mondo ortodosso, anche se papa Wojtyla, in vista di una futura unità dei cristia�ni, ha posto in questione le modalità di esercizio di tale primato. La diffidenza ortodossa russa sembra avere radici molto più concrete. In defi nitiva, Mosca teme la con�correnza di proselitismo del�la Chiesa cattolica sul terri�torio che da secoli è in mano all'ortodossia, soprat�tutto da quando, dopo la caduta del regime sovietico, un vescovo nominalo da Roma, si è insediato nella capitale russa. Eppure, proprio a guarda�re questa residenza cuttolica moscovita, non sombre�rebbe che ci possa essere grande timore. La potenza papale a Mosca ha come cattedrale la vecchia chiesa di San Luigi dei Francesi, l'unica cattolica nella capi�talo, misera conio stile, con ingenue decorazioni all'in�terno e un giardinetto da�vanti alla porta. A pochi passi c'è l'edificio del a fa�migerata prigioni; della Lubianka. A Mosca gli ortodos�si hanno, invece, splendidi monasteri e celebrano le cerimonie in cattedrali sfa�villanti d'oro e di icone. Nonostante questa pover�tà di presenza si teine dun�que una colonizzazione cat�tolica dolio terre ortodosse russe. Eppure le duo Chiese, iroprio su quei territori, tanno in comune non solo la fedo cristiana, ma anche il martirio che hanno subito durante i dejccnni della per�secuzioni;. E' forse nel ricor�do di questo martirio comu�ne, celebralo proprio du Wojtyla recentemente n Ro�ma, al Colosseo, che Giovan�ni Paolo II spora ancora di potersi recaro a Mosca. Un viaggio che per lui ha una grande importunzn, for�se, ancora col pensiero a Fatima, anche qualcosa di misterioso. «Quando andrò a Mosca», ha detto un gior�no, «sarà una grande svolta nulla storia del inondo e del cristianesimo». Per Wojtyla la v ìsita a Mosca sarebbe «una svolta epocale» Sopra, il leader del Cremlino in Vaticano con il Papa Qui accanto •» il patriarca della Chiesa ortodossa russa Alessio Secondo
Persone citate: Domenico Del Rio, Eltsin, Giovanni Paolo Ii, Gorbaciov, Kolbe, Massimiliano Kolbe, Wojtyla
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