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SPICCANO STELLE BRASILIANE SPICCANO STELLE BRASILIANE Igiovani Lenine e Marcio Faraco protagonisti al Festival latino m ELLE quattro settimane del Festival Latinoameri�cano, la seconda è l'unica senza nomi altisonanti, tanto per capirci senza concerti «spe�ciali», quelli che costano 20 mila lire invece di 12 mila. Nessun big consacrato, ma tan�ti artisti dalle provenienze e dai generi più disparati. Si comincia ve�nerd�2 con i fran�co-cubani Mambomania, abituali agitatori delle notti parigine al tempo di mambo, cha cha cha e con Io swing del�le grandi orche�stro Anni 40 e 50. Poi, sabato 3, da Londra arrivano i Merengada, spe�cializzati in me�ro ngue ma diven�tali popolari con la versione salsa del celeberrimo «No woman no cry» di Bob Marley. Seguiranno la serata «tanguera» con Che Tango (luned�5), il mix tropica�le proposto du Sol del Caribe (marted�6) e il debutto torine�se, mercoled�7, di un veterane della salsa e del latin Jazz, il cinuuantenne Orlando Watussl che ha lavorato con gente come Ray Barreto, Eddie e Charlie Palmieri, Larry Harlow e Johnny Pacheco per poi, neH'SG, dedicarsi alla carriera solista. I due concerti più interessan�ti della settimana, però, sono di matrice brasiliana. Domenica 4 c'è Lenine (nellafoto) e giove�d�8 Marcio Faraco non arrivano da Rio né da San Paolo: sono i rappresentanti più interessan�ti delle nuove generazioni di musicisti del Nord. Il primo, fertile compositore, ha rivisita�to il concetto di musica popolare brasiliana spo�sando gli stru�menti della tradi�zione con le tec�nologie più a van zete; il secondo è un elegante chi�tarrista con vena�ture di bossanova. In Brasile vanno per la mag�giore. Ricordiamo che ilFestival pre�vede anche ini�ziative culturali: venerd�2 alle 21 Gianni Mina pre�senta la collana di scrittori sudamericani «Continente desaparecido» della Sperlink 8Kupfer; gioved�8 alle 21 il centro Alouan organizza «Il boom latinoamerìcanos», lettu�re di testi della letturatura sudfmericana contemporanea; e intanto prosegue fino marte�d�6 la mostra fotografica di Paola Crova sul Chiapas. Roberto Condio