TRE CAPOLAVORI DI BACH di Leonardo Osella

TRE CAPOLAVORI DI BACH UNIONE MUSICALE TRE CAPOLAVORI DI BACH La stagione si chiude marted�6 con il violino della Mullova SI completa marted�6 giu�gno la lunga serie di concer�ti della stagione 1999/2000 dell'Unione Musicale: chiusura nel nome di Johann Sebastian Bach, il gigante di cui cadono i 250 anni dalla scomparsa. L'ai' tista invitata a officiare il rito è Viktoria Mullova. La violinista russa si esibirà in tre capolavori sohstici (la «Partita n. 3 in mi maggiore BWV. 1006», la «Sona�ta n. 1 in sol minore BWV. 1001 » e la «Partita n. 2 in re minore BWV. 1004») in Conservatorio. Questo concerto, nei disegni dei programmatori, avrebbe co�stituito un «corpus» unico con quello precedente del 29 mag�gio, in cui Giuliano Carmignola doveva eseguire le altre due Sonate (n. 2 e 3) e la rimanente Partita (n. 1 ) con un archetto di foggia antica (mentre la Mullo�va ne utilizzerà uno moderno). In realtà è stato giocoforza rinunciare al «dittico», per un disturbo muscolare che ha colpi�to Carmignola, il quale ha tenu�to ugualmente il concerto, ma con un altro programma. Se incerta rimane la data di composizione dei singoli sei bra�ni, pare da assegnare al 1720 la confezione della raccolta, sotto il titolo «Sei Solo a Violino senza Basso accompagnato», che di�venne presto preda dei violinisti virtuosi. Ugualmente è diffi�cile stabilire se le tre Sonate e le tre Partite fossero destinate a qualche esecutore di vaglia del�l'epoca o se Bach le riservasse a se stesso. Quanto al loro scopo, per Alberto Basso è la volontà di «rinchiudere in un unico "vasum electionis" due manife�stazioni del gusto contempora�neo: la sonata da chiesa, severa e ornata di giochi contrappunti�stici, e la partita o suite di danze, spogliando il primo atto�re, il violino, di tutti i comprima�ri e avviandolo al monologo». E' insomma con estrema con�centrazione che ci si deve acco�stare, esecutore e ascoltatore, alle mirabili pagine che la Mul�lova chiuderà all'insegna di quella ciaccona (di sublime lun�ghezza, si potrebbe dire trasfe�rendo su Bach un giudizio di Schumann su Schubert) assurta a emblema del violinismo senza accompagnatori, s�che in molti concerti la si propone con vivo successo in guisa di «bis». Ed è ancora Bach a segnare un altro appuntamento, sia pu�re assai diverso, programmato alle 21 di gioved�8 al PÌCC0ÌO Regio. E' anche qui una chiusu�ra di rassegna, quella intitolata «Psicologia e musica», un per�corso in 5 tappe che ha posto a confronto i temi centrali della problematica psicologica e l'ar�te musicale. In questo caso Lino Graziano Grandi parlerà della solitudine e dello «star bene con se stessi»: un tema cui farà da corollario, con l'aiuto del musi�cologo Attilio Piovano, l'ascolto delle bachiane «Variazioni Goldberg BWV.988». L'aggancio fra i due momenti è dato da un aneddoto peraltro dubbio, secondo il quale Bach avrebbe scritto queste 30 varia�zioni su un tema di sarabanda a beneficio del conte Kayserling, ambasciatore russo a Dresda, che soffriva di insonnia e face�va suonare il quindicenne clavi�cembalista Johann Theophil Goldberg per far trascorrere le nottate. Vero o men vero che sia tutto ciò, le «Variazioni» riman�gono un monumento alla bellez�za pura e all'armonia delle for�me. Un lavoro dal sottile fasci�no e dal nobile tratto, anche se nel Quodlibet finale un Bach bonariamente scherzoso vi infi�la i temi di due canzoncine popolari, «Da tanto tempo non sto con te» e persino «I cavoli e le rape mi hanno allontanato, se mia madre avesse cucinato del�la carne sarei rimasto ancora». Leonardo Osella Viktorin Mullom. La celebre violinista mssa conclude marted�6 giugno la sene di concerti dell'Unione Musicale. In programma Ire brani solistici di Bach

Luoghi citati: Dresda